Capitolo 1
11 settembre.
Con tutto il peso che questa
data si porta addosso come potrebbe mai essere una data felice? Come può
qualcosa accadere di 11 settembre ed essere gioiosa? C’è qualcosa
in questa data, qualcosa di triste: settembre è sempre avvolto da
quest’aria di tristezza, l’estate è finita, l’ autunno
è alle porte, la testa è persa tra i ricordi degli spensierati
mesi appena passati ma tu sei tornato alla routine di sempre, a settembre ti
senti sospeso, come se fosse un mese che non esiste. E poi l’ 11, è
un numero dispari ed i numeri dispari per qualche motivo sono sempre tristi,
è come se la disparità presupponga la solitudine, sei hai ad
esempio 9 calzini ne rimarrà sempre uno spaiato, i calzini spaiati sono
tristi, non hanno un senso da soli,
non hanno motivo di essere. Certo, nel caso ad esempio di 9 si potrebbe
dividerli per 3 [ovviamente non calzini! Non avrebbe senso…]
ma qui entrano in gioco i numeri primi, quei numeri che sono divisibili solo
per 1 e per se stessi, glielo aveva spiegato Jonny,
quando hai a che fare con un numero primo non importa quanto ci provi, non
potrai mai fare in modo che qualcosa non rimanga fuori, a parte per il 2, il 2
è un numero speciale, è l’unico numero primo pari: lo puoi
dividere per 1 e ti darà ancora 2, lo puoi dividere per 2 e ti
darà 1…come se quel 2 fosse indissolubile, come se le cose che
sono perfettamente accoppiate non possano mai dissolversi, come se in quel 2 si
celasse il realtà un’ unità inscindibile. Da questo punto di
vista i numeri primi non sono poi così tristi, se fai parte di un 2 sei completo…ma l’11 è un numero primo come
tutti gli altri, uno di quelli che lasceranno sempre qualcuno da solo…un calzino spaiato che da solo non è
nulla.
Questi erano i pensieri che affollavano
la mente di Chris mentre, nella sua camera d’albergo, fissava il soffitto
bianco. Era l’ 11 settembre, oramai da qualche ora, e lui, come spesso
gli capitava, incapace di dormire, aveva finito per perdersi nei meandri della
sua mente. Forse avrebbe potuto scrivere una canzone sui numeri primi ma il
solo pensiero era bastato a provocargli un stretta allo stomaco. C’era
già stato un tempo in cui si era rivolto alla matematica per spiegare i
suoi sentimenti ma era un tempo lontano e si era concluso 7 anni prima con
l’uscita di X&Y. Con un peso sempre
più pesante sullo stomaco e ora con la paura di finire intrappolato in
ricordi e sensazioni che come fantasmi del passato stavano riaffiorando, Chris
si girò verso il comodino per prendere da un flacone bianco una piccola
pillola e inghiottendola, attendendo l’effetto che sapeva non avrebbe
tardato ad arrivare, il suo unico pensiero fu che dietro l’11 settembre
non c’era nulla di speciale, nessun significato nascosto nei numeri, solo
il compleanno del suo migliore amico e chitarrista Jonathan Buckland
e che se c’era qualcosa di davvero speciale in tutta la faccenda quello
di certo era Jonny e non uno stupido numero.