Non potete farlo!

pov.Laura

- NON POTETE DIRMI UNA COSA DEL GENERE E CHIEDERMI DI RESTARE CALMA – urlo con la faccia tutta arrossata ai miei genitori che mi guardano con un’ espressione stupita, come se non si aspettassero una tale reazione. Ma io mi dico, secondo loro come dovrei reagire? Saltare dalla gioia? Urlare di felicità? Io non ci penso minimamente. – Tesoro dai calmati, non ne devi fare una tragedia, anzi dovresti esserne felice – dice mia madre avvicinandosi a me, toccandomi i capelli, con uno dei suoi immensi sorrisi, quelli che sono sempre riusciti a farmi calmare nei momenti di rabbia ma che in questo istante me la fanno salire. – NO, LO VOLETE CAPIRE CHE NON ACCETTERò MAI QUESTO MATRIMONIO? – urlo ancora più arrabbiata quasi sull’orlo di una crisi di pianto. Sento salirmi le lacrime agli occhi ma cerco di ricacciarle indietro.Quindi mi scosto dal tocco di mia madre e imbocco la porta della mia camera per lanciarmi giù di corsa per le scale di casa pronta a uscire nonostante la pioggia e il freddo che imperterrito va avanti da ben una settimana. Arrivo alla porta e scorgo mio fratello in cucina che vedendomi, con un sorriso a trentadue denti, mi dice – Allora sorellina sei felice della notizia? Io non riesco ancora a crederci – non ci posso credere, anche lui ne era a conoscenza. Di rimando, guardandolo in faccia dritto negli occhi, gli rispondo rabbiosa – No non sono  minimamente felice, è un incubo – e per farmi sentire anche dai miei ancora al piano superiore urlo – MI AVETE APPENA ROVINATO LA VITA. NON POTETE FARLO!- Dunque presa la giacca esco fuori e comincio a camminare con un solo pensiero in testa, Malik io ti odio, mentre le mie lacrime cominciano a confondersi con la pioggia che in questo momento sembra rispecchiare il mio stato d’animo.
Non ci posso minimamente credere, loro soltanto perché a 17 anni non ho ancora mai avuto un ragazzo pensano di dovermelo procurare perché io non ne sono capace. Non si sono mai soffermati a pensare al motivo per cui sono sempre stata single, mai. Infatti il motivo non è quello che pensano loro ma il fatto che fino ad ora non ho ancora trovato il ragazzo giusto, quello che soltanto con un sorriso mi faccia venire le farfalle allo stomaco e le gambe tremanti. Gli unici ragazzi che conosco sono o quelli che pensano unicamente al sesso e che quindi usano le ragazze come oggetti oppure quelli che per me sono amici e per cui non provo assolutamente nulla. A questo punto allora come dovrei fare? Io in uno zerbino umano non mi ci trasformerò mai dovessi rimanere single per tutta la vita, però non voglio neanche mettermi con qualcuno per cui non provo niente se non affetto come ad un fratello. Credo ancora nel vero amore, sarò una stupida ma ci credo e spero che prima o poi il mio principe arrivi.
 Ho deciso chiamo le mie amiche sicuramente loro avranno qualche consiglio da darmi riguardo questa situazione. Prendo il cellulare e cerco in rubrica il nome di Roxanne quando decide di spegnersi all’improvviso – MA TUTTE A ME DEVONO SUCCEDERE – dico stritolando il cellulare che scivola e casca per terra – CHE TI HO FATTO DI MALE PER MERITARMI TUTTO QUESTO – dico mentre guardo verso il cielo. Abbasso lo sguardo per prendere il cellulare cascato e noto che diverse persone mi guardano male, allora capisco di aver usato un tono di voce che dire isterico è un eufemismo. Mi ci mancava giusto questo, che la gente pensi che sia una di quelle donne pazze che parlano da sole. Prendo il cellulare e comincio a camminare a passo spedito per allontanarmi da tutti quegli sguardi indagatori.
 Mentre cammino noto che il sole sta cominciando a tramontare e che quindi fra poco farà buio – meglio tornare a casa, sicuramente si staranno tutti preoccupando visto che ho passato tutto il pomeriggio fuori – dico tra me e me mentre mi incammino verso la fermata dell’autobus che mi avrebbe riportata a casa. Finalmente sono arrivata a casa, giro la chiave apro la porta e mia madre mi salta praticamente addosso – tesoro come stai? Ci hai fatto preoccupare sai? – non ho voglia di ricominciare ad arrabbiarmi, sono troppo stanca – io vado in camera, che nessuno di voi venga per parlare con me perché non vi voglio sentire – detto questo salgo le scale entro in camera e chiusa la porta mi butto sul letto e mi addormento subito vestita con i panni che ho portato tutto il giorno.
 
Ciao a tutti, questa è la prima fan – fiction che scrivo in assoluto. Spero che vi sia piaciuta visto che non credo di scrivere molto bene. Qualsiasi suggerimento abbiate da darmi è ben accetto.