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Autore: Thisastro    17/09/2012    1 recensioni
- Aspetta, cosa fai!... .-
- Sssh, ferma. Non muoverti. Sto cercando di metterti del ghiaccio.-
spostò leggermente indietro la gamba in un gemito.
- Ah, è freddo.- lui sorrise, ma lei gli diede un colpo sul braccio.
- Aiha.- disse continuando a sorridere.
- Perché fai tutto questo... .- i loro occhi si incontrarono.
- Non lo so... hai ragione, forse non dovrei.- si alzò ma lo tirò subito dal braccio, non poteva lasciarselo sfuggire.
Ci fu un incontro di labbra, breve ed intenso.
- Sai, forse tutto questo è sbagliato... .- disse lui, mentre spegneva la luce del comodino.
- Completamente sbagliato... .- rispose Nancy, una volta che ebbe quei capelli biondi e quelli occhi cangianti sopra di lei.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Lasciò cadere la sua borsa ed il suo trolley alla vista di quel luogo meraviglioso mentre una voce, quasi metallica, si udiva da grossi altoparlanti:
I Liceali dell’istituto Melanie Greps sono invitati a sistemarsi nelle loro stanze.
 Una struttura enorme, stupenda. Dalle finestre, alcuni ragazzi lanciavano aeroplanini di carta, altri palloncini pieni d’acqua. Il suo sguardo vagò dappertutto, fino alla vista di uno splendido ragazzo. Beh, è un buon inizio!. Adorava la sua giacca e il suo cappello, gli davano un’aria sicura...poi notò i suoi occhi, bellissimi!. Verdi...no, celesti...insomma, alla luce sembravano azzurri, e all’ombra verdi, ma comunque bellissimi!. I suoi capelli erano biondi, biondissimi, quasi surreali, o forse erano tinti... sta di fatto che erano davvero speciali com’era sicura lo fosse anche lui. Abbracciava una ragazza, una ragazza davvero molto fortunata!!. Occhi non troppo scuri, e capelli biondi...mmh, niente di che. Aveva un bel fisico, ed era di bell’aspetto, ogni tanto lui le regalava l’opportunità di qualche bacio e lei accettava di buon grado. Smise di fissarlo e tornò alla scuola. Era una favola!, non vedeva l’ora di vederla da dentro!. Fece qualche passo ma un ragazzo la bloccò con una mano sulla spalla, si girò.
-Hey matricola!.- lo guardò, sembrava simpatico, aveva un sorriso davvero raggiante.
-Emh, ciao. Si, sono una...’’matricola’’. Sai dirmi dove devo andare?.- lui indicò il suo cartellino sulla maglia.
-Mi hanno selezionato apposta per questo, vieni, seguimi.- si offrì di portarle la valigia e mentre camminavano le fece qualche domanda.
-Beh che te ne pare?.- decise di essere onesta.
-Mh, non è per niente male, anzi!.-
-Primo anno, eeh?.- sorrise.
-Perché! Si vede tanto? Ho davvero così tanto la faccia da nerd?.- rise anche lui.
-Ahahah, no non per quello, si capisce che è il primo anno dallo sguardo curioso e spaventato, ci farai l’abitudine.-
-Da quanto sei qui, tu? Sembri molto esperto... .-
-Sono al terzo anno...fico, eh? Non sono stato rimandato neanche una volta, accidenti va a finire che il nerd qui sono io!...eccoci qui.- lasciò la sua valigia e le diede una chiave ed un libro.
-Allora, nel libro c’è il mio numero, io sono Colin e per qualsiasi cosa contattami, c’è anche la mia e-mail e il mio contatto Facebook.- Lo fissò.
-Ok, questo si che è da nerd!.- alzò le spalle.
-Nessuno è perfetto! Dunque simpaticona, nel libro ci sono tutte le regole della scuola. Chi devi frequentare, da chi stare alla larga, i prof più pignoli ed esigenti, gli orari, una piantina della scuola e...i corsi extra. Domande?.-
-Si una, i corsi extra sono solo di studio?.- rise.
-Ahahah, si certo come no.- non lo trovò molto divertente.
-Corsi di canto e di ballo?.- rise ancora di più.
-Mi spiace qui non siamo all’High School Musical, apparte gli scherzi un corso di canto c’era ma non abbiamo più iscrizioni o richieste, di ballo niente...forse non hai capito bene come funziona qui... il preside ha tagliato i fondi per tuuutti i corsi come scacchi, teatro, club di scienze... per dare posto alla squadra di box e il gruppo cheerleader. La box è molto popolare, e poche scuole offrono questo servizio. Questo vuol dire più iscrizioni, più campioni, più soldi, più fama, più sponsor, più...tutto!.- così le fu tutto più chiaro.
-E le cheerleader allora?.- rise ancora.
-Ma chi? Quelle? Servono solo da sfondo... come un bel paesaggio sui personaggi principali. Forse servono solo per far vedere a qualche spettatore ragazze in gonnella, il preside è convinto che il ‘’tifo’’ come lo chiama lui, aumenti la produttività dei ragazzi, ma sono tutte balle!. Stai lontana da questi gruppi e scegli bene la tua confraternita. Non per fare il grillo parlante o la coscienza della situazione...ma...aspetta arriva qualcuno...guarda le ultime pagine con la lista nera dei ragazzi e capirai tutto. Devo andare.- e si dileguò. Che tipo strambo!. Entrò con le chiavi e trovò altre due ragazze sui loro letti.
-Ciao! Tu devi essere...Nancy giusto?.- annuì.  
-Si sono io, molto piacere!.- sorrisero.
-Piacere nostro, noi siamo Grace e Sandra, e saremo le tue compagne per tutto l’anno!.- Sembrarono simpatiche, suvvia Nancy fidati! Guardò il libro che le dette quello strano ragazzo, la curiosità la stava divorando, così decise di leggerlo. Era troppo curiosa!. Ma la sua curiosità più grande, era vedere se sarebbe riuscita a trovare il fantomatico ragazzo che aveva visto nel cortile. Scommise che con la fortuna che si ritrovava e che l’accompagnava, lui era proprio nella... ‘’lista nera’’ . Andò subito alla fine del libro. Sezioni, prof, corsi extra...stava andando verso la fine quando una foto attirò la sua attenzione. Tornò indietro...quello era Colin! Il ragazzo che mi l’aveva accompagnata in camera!. Così lesse il suo profilo... :
Colin Morgan, 3° anno. 3 J-C Scientifico Avanzato.
Mmh, per ora, abbastanza da nerd! Andiamo avanti...
E’ il liceale più promettente del suo corso, anche più degli studenti di 5°. Un’intelligenza brillante, una partecipazione alle attività notevole, condotta esemplare, quest’anno ha contribuito ad aiutare i ragazzi nuovi ad andare nelle loro stanze e cominciare a spiegarli come funzionano le cose qui da noi. Un ragazzo fenomenale, assolutamente affidabile ed energico. Una grande promessa di questa scuola!.
E sotto una sua foto. Mmh, non è niente male ma...ora voleva vedere il tipo biondo!.
Girò ancora un mucchio di pagine, accidenti quante informazioni inutili sullo sport e tutte quelle cianfrusaglie! A chi interessa!. Mentre sfogliava, tornò due pagine indietro. C’era la ragazza del tipo biondo!. Nella sua foto, aveva una gamba a terra e l’altra la teneva alzata con una mano. Aveva un completino tipico da cheerleader con tanto di codini e pompon ad una mano. Leggiamo...
Alexandra Fox, 2° anno. 2 D Pubblicitario.
Ragazzina sveglia e pimpante, capitana delle cheerleader fin dalle scuole medie. Con la sua frangia e i suoi capelli biondi ha fatto ballare migliaia di tifosi e ha dato forza a tutta la squadra di box!.
Ma guarda un po’. Chissà perché su di lei non c’era neanche un paragrafo che parlava della sua condotta! Non volle nemmeno immaginare la sua pagella!.
Qualche pagina più avanti eccolo! Ecco quel cappello meraviglioso e quella giacca stupenda e in mezzo, quel viso perfetto con quegli occhi meravigliosi! È lui!!.
Bradley James, 3 J-C Scientifico Avanzato. 
Ebbene, tutti i pregiudizi sul ragazzo ‘’tutto muscoli e niente cervello’’ terminano con la figura di questo strabiliante giovane. Campione pluripremiato di box del Minnesota. Una grande promessa sportiva e l’orgoglio della nostra scuola!. Capelli biondi, occhi ‘’magnetici’’ e un bel temperamento sono solo alcune delle caratteristiche del nostro campione.
Chiuse il libro ed appoggiò la testa sulla testiera del letto e pensò. Doveva concentrarsi solo sullo studio. Dimenticarsi di Bradley e portare avanti la sua reputazione  intelligente. Forse avrebbe dovuto rinunciare a feste e cose simili, ma non le importava.
Aprì la sua valigia, e cominciò a posare le sue cose nell’armadio. Gli anni passati, ha sempre avuto molti guai per via del suo aspetto. Molti ragazzi la trovavano carina, ma quest’anno no. Quest’anno non sarebbe successo. Non aveva tempo per certe cose, e se ce ne avesse avuto, l’avrebbe impiegato in altro.
Verso tarda sera, le sue compagne si stavano scattando varie foto col loro iPad, ma lei era rinchiusa nelle coperte con la musica nelle orecchie. Sentiva in sottofondo le loro risate ed il click delle foto, mentre i Blink 182 suonavano la sua canzone... si addormentò quasi subito.
 
Al suo risveglio, l’iPod continuava ad andare, ed una cuffia era ancora salda nel suo orecchio, mentre l’altra penzolava dal letto. Lo spense e si alzò. Il suo primo giorno... un giorno importante e fondamentale!.
Si affacciò alla finestra e vide tantissime ragazze con dei vestiti molto carini, le scarpe alte, molto trucco. Allora è questo il college? Trucco, alcool e bella gente?. Optò per un abbigliamento soft, con scarpe da ginnastica, un jeans, una maglia, grandi occhiali da vista ed i capelli raccolti in una treccia. Cercava di nascondersi il più possibile. Per questo indossò anche delle lenti colorate nere, per nascondere quel bel colore chiaro che i suoi occhi avevano. Ma voleva andarci piano, voleva che nessuno la notasse. Presi i suoi libri, camminò con lo sguardo basso per i corridoi. Arrivata al suo armadietto, posò alcuni libri e ne prese degli altri, quando all’improvviso...
- Hey tu!.- un ragazzo alto, particolarmente possente, le chiuse violentemente lo sportello dell’armadietto. Lei stinse a sé i suoi libri mentre veniva accerchiata da quel gruppo di malviventi.
- Oh ma guarda! Un’altra matricola! Abbiamo fatto il pieno questa mattina, eh?.- disse rivolgendosi ai suoi amici. Poi d’un tratto le buttò i libri per terra e le tolse gli occhiali. Tutti assistevano senza dire o fare nulla, erano molto temuti essendo di quinto. Si provarono i suoi occhiali e buttarono a terra anche quelli, ma prima che si potesse piegare per raccoglierli, li schiacciò e continuarono a ridere.
- Den!.- l’arrogante stronzetto si girò ed apparve Bradley. Lei lo guardò come se fosse la sua salvezza, con occhi pieni di ammirazione.
- Smettila! Non tormentarli, dai! Fai poco lo stronzo.- si mise a ridere.
- Da quando a Mr. Popolarità è permesso usare certi termini?.- non rispose, rimase serio.
- Andiamocene, tanto con le novelline nerd non ci si diverte... .- se ne andarono lanciando perfide occhiate a Nancy che abbassò lo sguardo. La vita nella scuola riprese come se non fosse accaduto nulla.
- Che pasticcio!.- disse lei piegandosi per raccogliere i suoi libri. Si piegò anche lui, per darle una mano. Prese i suoi occhiali per una stanghetta, ed il resto penzolò completamente distrutto.
- Mi dispiace così tanto... ne hai un altro paio, vero?.- scosse la testa.
- No. Ma ho la macchina, oggi uscirò e ne prenderò un altro paio, scusa devo scappare.- si alzò di fretta e sparì tra le centinaia di persone nei corridoi.
 
 
La sua prima lezione fu di matematica.
x2 – y : zx – ab
e roba simile. La sua mente era concentratissima nello svolgere quelle equazioni, ma il suo cuore...quello era altrove!.
Così tra una lezione di matematica, una di inglese ed una di letteratura, la giornata passò velocemente. Così furono le quattro, ed era sotto un albero nel giardino della scuola. Distesa nell’erba a pancia in giù con quattro libri aperti. Scriveva un po’ su di uno, un po’ sull’altro, ma la cosa che la rassicurava era che nessuno l’aveva ancora notata, ed era il suo scopo. Quando girò un po’ la testa vide un cofanetto nero, si voltò un po’ di più e c’era Bradley che le sorrise. Si alzò subito e si mise in ginocchio.
- Ciao... .- disse lui, solare come sempre. Lei sorrise, senza dire null’altro.
Aprì il cofanetto e mostrò un paio d’occhiali nuovi di zecca.
- Sai, conosco una persona che… se la cava molto bene a rimettere insieme i pezzi e così... ecco qua.- lei li prese esitando e li indossò continuando a sorridere.
- Ce l’hai una voce?.- risero entrambi.
- Scusa è che... non parlo molto... .- lui annuì ed i suoi occhi alla luce del sole brillavano come stelle alla luce della notte. Poi le si avvicinò.
- Aspetta un attimo ma tu... porti anche le lenti a contatto! Sono lenti a contatto colorate quelle? Si vede che non sono i tuoi occhi... come mai questa scelta?.- continuava a sorridere e lei si sentiva nel pallone totale. La miglior cosa da fare era scappare, così raccolse i suoi libri e si alzò.
- Scusa io... devo andare.- tenendo sempre stetti a sé quei malloppi di carta, si allontanò a passo svelto. Mentre camminava per i corridoi, andò a sbattere contro qualcuno. Si ritrovarono a terra entrambi. Lei e Colin.
- Cazzo sei una persecuzione!.- lui raccolse la sua roba.
- Neanche tu sei una visione poi così piacevole... che hai fatto agli occhi?.- lo guardò ma non rispose così alzò le braccia.
- Okay, okay chiedo venia mia signora!... compiti, eh?.. ti va se andiamo in biblioteca a finire di studiare?.- guardò Bradley parlare con delle persone che sembravano essere molto gettonate.
- Ah se questo significa: niente Bradley ti seguo ovunque.-
E così passarono il pomeriggio in biblioteca. Lei con lui parlava, e parlava anche molto, nonostante fossero in una biblioteca. Finirono tutti i loro compiti e lessero qualcosa... risero e scherzarono, e tra i due nacque una bella intesa. Cenarono anche insieme nella mensa scolastica e poi mangiarono un gelato. Camminavano per il parco della scuola mentre Bradley stava con Alexandra ed il suo gruppo, anche se quando passarono e la sentì ridere e parlare a raffica, rimase leggermente deluso. Ma come?, il pluripremiato campione di box non riesce a far ridere una semplice ragazzina mentre un nerd del cazzo si?. In quel momento, realizzò che forse non era oro tutto quello che luccicava. Insomma, lo sapeva bene, ma quella sera ne ebbe la conferma.
 
Il giorno seguente era abbastanza presto, e Nancy stava portando le sue cose all’armadietto, per evitare altri spiacevoli incidenti più tardi... . Fece un’altra strada per tornare indietro ed aveva la testa bassa mentre controllava di aver preso tutto. Passò davanti ad una porta, poi si fermò di scatto e tornò indietro. Un ragazzo bellissimo, forse il più bello per lei, era a torso nudo e si stava esercitando nel tirare dei pugni contro un sacco da box abbastanza pesante. I suoi guantoni erano neri e facevano pan-dan con il sacco rosso. Aveva i pantaloncini dello stesso colore del suo bersaglio e i muscoli bagnati d’acqua. Acqua che si stava versando addosso anche allora da una bottiglietta. Si girò di schiena verso la porta e scese piano piano fino ad arrivare a sedersi a terra. Respirava a pieni polmoni per quella vista magnifica, e non poteva crederci... . Era il primo ragazzo che vedeva in quelle condizioni, e ad una distanza così ravvicinata. Sgattaiolò via di lì e passò da un’altra porta. Entrò e vide una grande sala con solo uno specchio dentro. Il pavimento in parquet liscissimo che quasi ci scivolava. Le ricordava gli anni di danza passati... prese il suo telefono ed avviò una canzone, così si mise a ballare. Con un grande sorriso volteggiava qua e là, mentre Brad la osservava da fuori. Stava tornando al suo dormitorio, quando sentì una musica leggera provenire da quella stanza. Pensava che Nancy fosse davvero bella, ed era deciso a guardare oltre gli occhiali, le lenti e la treccina.  Poi passò oltre, per lasciarla da sola ma poco dopo, al suono della campanella, anche lei dovette dileguarsi dalla sala prima che la vedesse qualcuno.
La giornata scolastica non passò molto diversamente da quella precedente e fu così anche nei mesi seguenti... .
Lei aveva acquistato molta più sicurezza rispetto a prima, ma la loro situazione non era cambiata. Lo guardava sempre mentre si allenava a box e lui faceva altrettanto col vederla ballare.
Un giorno la stava osservando, adesso la vedeva sotto una luce diversa. Si era appena sciolta la treccia, ed i suoi neri boccoli scendevano lungo la sua pelle, si era tolta gli occhiali e le lenti, ma non riusciva bene a vederla in faccia... .
Il pavimento era parecchio scivoloso ed il suo balletto parecchio complesso. Ballava con un gruppo di altri cinque ragazzi, aveva sentito dire che si facevano chiamare gli 0oh5 (zerohfive) ed erano molto bravi. Mentre Nicki Minaj cantava con il suo delizioso tono vocale, Nancy cadde dal semi palchetto che avevano costruito in legno. Non aveva ben calcolato lo spazio ed inciampò sulla fine del palco. Brad si precipitò da lei e scostò tutti i cinque ragazzi. La portò via in infermeria e le assegnarono una stanza dove sarebbe dovuta stare per una mezz’ora, il tempo di tenere il ghiaccio. Inizialmente non si era resa conto di ciò che era successo, era rimasta un attimo sconvolta da tutto quel trambusto, ma quando riaprì gli occhi e trovò Bradley seduto sul suo lettino ad accarezzarle i capelli capì che era stato proprio lui a soccorrerla.
- Brad ma cosa... .-
- Sssh... .-
- Aspetta, cosa fai!... .-
- Sssh, ferma. Non muoverti. Sto cercando di metterti del ghiaccio.-
spostò leggermente indietro la gamba in un gemito.
- Ah, è freddo.- lui sorrise, ma lei gli diede un colpo sul braccio.
- Aiha.- disse continuando a sorridere.
- Perché fai tutto questo... .- i loro occhi si incontrarono.
- Non lo so... hai ragione, forse non dovrei.- si alzò ma lo tirò subito dal braccio, non poteva lasciarselo sfuggire.
Ci fu un incontro di labbra, breve ed intenso.
- Sai, forse tutto questo è sbagliato... .- disse lui, mentre spegneva la luce del comodino.
- Completamente sbagliato... .- rispose Nancy, una volta che ebbe quei capelli biondi e quelli occhi cangianti sopra di lei.
Ci fu un altro incontro di labbra. Passarono da essere completi estranei ad effusioni nell’infermeria.
- Brad tu sei fidanzato... .- gli disse mentre le baciava il collo e la teneva stretta dal fianco.
- Si ma di lei non me ne frega un cazzo Nancy... .- gli portò il suo viso dinanzi al suo e lo guardò negli occhi per quanto il buio glielo permettesse.
- Stiamo facendo una cazzata... .- un altro bacio.
- È la cazzata più bella che abbia mai fatto.. .- rispose lui, deciso a non mollare, ma lei insisteva.
- No Brad, così non va.- e lui capì senza fare altre domande. A volte bisogna reprimere l’istinto per dare spazio alla ragione, e fu proprio quello che fecero. Tornò a sedere sul lettino e riaccese la luce.
 
Da quell’incontro accidentale in infermeria, erano passate ben due settimane, quando una mattina Alexandra e le sue amiche la fermarono nel corridoio.
- Guarda chi c’è, la reginetta delle verginelle!.- la squadrò da capo a piedi ed incrociò le braccia. Forse l’essere andata avanti con un ragazzo come Bradley, le aveva messo coraggio.
- Senti pezza di merda, io so quello che tu hai fatto con lui e bada che non me ne frega un cazzo ma se noi ci lasciamo io sono finita e credimi, sei finita anche tu.- le andò incontro spedita, senza paura.
- Sentimi tu invece reginetta delle stronze, sarà anche che qualche mese fa ero una povera matricola senza arte né parte ma adesso sappi che io e gli 0oh5 abbiamo avuto metà della vostra scaletta al prossimo torneo di box a fine mese. Non venire qui da me a minacciarmi perché se lui ha voluto me, è perché evidentemente la solita routine lo ha stancato.- se ne andò lasciandola lì così. Erano stati pochi ad averle risposto in malo modo prima di allora, ma era ora che qualcuno lo facesse!.
Più tardi, però, nel cortile della scuola stava per accadere qualcos’altro alla povera stupida Alexandra... .
- Ciao amore.- disse lei a Bradley quando arrivò nel campo. Luì poggiò il suo zaino per terra di fianco a lei,  ma non si sedette.
- Alex ti devo parlare... .- lei lo ascoltava tranquilla, ma non sapeva che lui aveva preso una decisione. Non sapeva che gli mancavano le labbra di Nancy e che avrebbe voluto fare coppia fissa con lei... .
- Alex io penso sia meglio smettere con questa farsa.- strabuzzò gli occhi e si alzò di scatto in piedi, pronta ad urlare. Quando lui la prese dalle spalle.
- Ascolta, a me non piaci tu ed io non piaccio a te, non ha più senso ormai!. Magari all’inizio poteva giovare all’immagine di entrambi ma ora penso sia meglio andare ognuno per la propria strada.- stava ribollendo di rabbia ma decise di sfruttarla nel modo giusto.
- Certo che si… sono d’accordo.- sorrise lei mentre lo diceva.
Così Bradley le poggiò nuovamente la mano sulla spalla e lei urlò.
- AH, NON MI TOCCARE!.- tutti quanti la guardarono, ed aveva l’attenzione di tutta la scuola su di lei.
- Ragazzi scusate ho da dire una cosa!. Ancora non posso crederci... .- lui le prese il braccio.
- Alex ma che fai.- sorrise malignamente.
- Adesso lo vedrai pezzo di stronzo.- tornò di nuovo disperata e cominciò ad alzare la voce.
- Non posso credere di stare per dirlo però è così... se solo l’avessi saputo prima... BRADLEY È GAY!.- le ultime tre parole fecero fermare Nancy di passaggio nel corridoio.
- Cosa?? Ma che cazzo dici stronza!.- disse lui prendendole il braccio.
- AH!, non toccarmi! Dopo aver toccato non immagino cosa!. E’ inutile che continui a fingere! Mi hai appena lasciando dicendomi che sei gay, insomma, non vedo per quale altro motivo tu possa farlo!.- in effetti Alexandra era la più bella, la più desiderata. Era difficile credere che qualcuno la mollasse dopo averla ottenuta.
- Per me!.- Nancy avanzò tra la folla di persone.
- Andiamo, non dire cazzate Alex!. Ti ha lasciato perché ieri sera è venuto a letto con me.- Bradley strabuzzò gli occhi ma lei con lo sguardo gli fece capire di stare al gioco. Alexandra rimase impietrita, anche perché la gente stava cominciando a crederci. Si sentivano frasi tipo ‘ebbè si allora ha senso’  ‘mi sembrava strano, è troppo fico per essere gay’  ‘come biasimarlo, d’altronde può fare quello che vuole’ Alexandra sentendosi presa in giro, prese la sua borsa e si allontanò velocemente.
- Se vuoi tra una settimana è disponibile il filmato! Farò in modo che tu sia la prima a riceverlo!.- inseguita da delle forti risate, attraversò il campo del college e sparì nel corridoio. Nancy si girò verso Brad che rise di gusto.
- Allora... emh... grazie!.- scosse le spalle.
- Siamo pari per il ghiaccio adesso.- se ne stava andando quando la chiamò.
- Nancy aspetta dove vai!. Passiamo una notte da filmato e mi molli così?.- rise anche lei.
- Ti ricordo che era solo una cazzata per salvarti il culo.- la guardò annuendo.
- Ammirevole, davvero un linguaggio... ammirevole!.- gli diede un colpo sulla spalla ma la prese stretta.
- Credo che me la ricorderei una notte passata con te.- si tolse dal suo abbraccio e gli porse la mano.
- Tieni conto che niente è gratuito nella vita.- il suo sguardo vagò a lungo mentre rideva.
- Che ne dici se invece di pagarti una scopata immaginaria ti pagassi una cena reale?.- ci rifletté giusto due secondi.
- Si!, accetto volentieri. Passa de me alle otto stasera, e scegli un locale di lusso, ricorda che ti ho salvato il culo.- se ne andò lasciandolo lì a ridere per il modo in cui parlava. Non riusciva a credere che quella fosse la ragazza imbranata a cui ruppero gli occhiali il primo giorno. Ma infondo gli piaceva e, cazzo!, come biasimarlo.
   
 
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