17/09/2012
0 recensioniMolto spesso abbiamo la paura di essere circondati di cose spaventose, crediamo nelle superstizioni, nelle paure da bambini, che magari ci perseguitano, come a me, fino all’età adulta. Ma la verità, oh.. la verità è molto più profonda di quel che si pensa, la verità è sempre strana, più strana della finzione stessa. La verità è che dovremmo avere meno paura dei mostri che si nascondo sotto il letto o nell’armadio e temere di più i nostri simili.
Chi sono? Un anonimo fotografo ancora in attesa di vivere appieno la vita. Uno come tanti, un sognatore, Con tanti Obbiettivi. Tra cui viaggiare, viaggiare e conoscere posti,persone,culture.. per conoscere paesaggi pronti per essere fotografati.
Perché proprio il fotografo? Bhè, a un certo punto della tua vita, ti accorgi che qualcosa è cambiato, che non è più ‘la solita vita piene di niente’ e magari, ricordando quei momenti passati con tuo padre in quella stanza oscura per sviluppare le foto di un’estate passata insieme. È lì che ti accorgi di quanto la fotografia fa ricordare i momenti belli. Lei non parla, lei non giudica, Lei è.. vera. Lei sa essere dolce, sa guardare piu affondo di quanto un essere umano faccia, Lei sa mostrarti cose celate alla vista, ma catturabili con un click. Lei non si arrabbia se non la consideri, se non gli dedichi del tempo, lei è una dea. Ancora piu bella di Afrodite e piu intelligente di Era. Lei è poesia.
Non è facile la vita di un fotografo. Non è facile la vita in generale. È complicato. A volte ti sbatte in faccia la realtà, e la realtà non è sempre bella. Tutt’altro. Questa è la storia della mia, martoriata di disagi, oppressioni, delusioni e chi piu ne ha, piu ne metta. Per fortuna, è stata anche intrisa d’amore, gioia, di felicità. Probabilmente vi domanderete : ‘Chi è sto qua che si crede così esperto della vita?’ Bhè, vi dico che io non so niente della vita, tutto quello che so, lo so per esperienza personale, e riguarda ME, solamente me.
Mi presento, Sono Gabriele, sono cresciuto tra le mura di Lucca e le pareti di mattoni della mia casetta in piazza S Michele, vicino a una chiesa. Lì ho avuto il primo amore, la prima cotta, la prima batosta scolastica. Lì ho pianto, lì ho fatto casino, lì ho scoppiato petardi, fatto scherzi, Lì sono stata in compagnia dei miei amici, che ancora rimpiango particolarmente. Ho sempre pensato a come sarebbe il mio futuro se non avessi lasciato la mia amata città natale. ‘ la storia non si fa con i se e con i ma,’ diceva sempre la mia professoressa alle medie. Ho vissuto in una famiglia semplice, ma non molto unita a livello famigliare, questo fu uno dei motivi che mi spinsero ad uscire da quel nido freddo e anonimo che era casa mia, emigrando verso Roma, la città piu stupefacente nella storia della mia vita (e di zone splendide ne ho viste tante io!). Un po’ perché là ho fatto l’università, penso gli anni piu belli che ho passato, oltre a quelli superiori, (fatti anch’essi a Roma).
Ero giovane, pieno di aspettative e di entusiasmo, insomma, tutto quelle che serve a un ragazzo in ascesa nel mondo del lavoro. Passarono nemmeno tre mesi, e gia iniziai a lavorare per piccole aziende pubblicitarie, piccole imprese, con risultati buoni, per essere un ‘novellino’ come dicevano spesso gli altri fotografi all’interno del giro.