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Autore: Jonasmakemesing    18/09/2012    0 recensioni
Salve a tutti. Sono nuova. Amo scrivere e mi piacciono le fanfiction perchè posso integrare la mia passione per la scrittura con l'amore per i miei idoli.
Questa è una storia ispirata alle cosiddette "shirtless photos" dei Jonas Brothers alle Hawaii ! E' stata scritta di getto.. dopo aver visto le immagini ho immaginato la seguente situazione che vedrete svilupparsi man mano nei capitoli. SPERO VI PIACCIA :D
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La via era isolata, completamente. I pochi lampioni rotti non aiutavano molto e non si vedeva il fondo della strada. Era un percorso molto spoglio., qua e là qualche cumulo di spazzatura e cenere di vecchi fuochi. Sam non ci faceva caso, quante volte aveva fatto quella strada a cavallo della sua moto metallizzata per andare a recuperare uno dei suoi coinquilini sbronzi e salvarli da una rissa. Questa volta il guiao che avevano combinato era peggiore. E la sua rabbia era maggiore. Come era potuto accadere.. la sua Jenny. Quasi non ci credeva. Non voleva credere che si fosse ridotta a tanto. C'erano sempre stati dei problemi, ma non fino a quel punto. Avevano parlato al cellulare poche sere prima che Lawrence chiamasse e lei sembrava stare bene. Era la sua migliore amica, dannazione, perchè non aveva capito che stava male?!
Pensava, ma non distoglieva mai lo sguardo dalla strada. Le faceva quasi ridere il fatto che non aveva mai avuto un incidente, nemmeno uno piccolo con la sua amata moto e poi si era fatta inchiodare in un letto d'ospedale quando passeggiava a piedi. Com'è strana la vita , si diceva tra sè. 
 
Arrestò la corsa, spense il motore, scese e si tolse il caso. I suoi capelli corvini , liscissimi, le scesero a contornare il viso. Si avviò verso il locale a passo sicuro.
 
Jenny era seduta al banco con Bob e Lawrence. Due uomini in giacca nera , molto grossi, li fissavano. Sammie poteva quasi leggere la paura negli occhi dell'amica. Le fece un effetto stranissimo: mai, in 16 anni aveva visto la bionda in quello stato. Intorno a loro tutto si svolgeva regolarmente al "Red show", il locale più squallido che esistesse nella zona. Uno di quelli frequentati solo da spacciatori, puttanelle e pezzi grossi. I divanetti tutti occupati e ragazzine della loro stessa età che ballavano seminude. Come si erano ridotti a stare li? Facile. Basta un piccolo problema. Basta ritrovarsi soli a fronteggiarlo e vederlo crescere sempre più e sentirsi sempre più piccoli al suo cospetto. Sam si sentiva in colpa. Se lei fosse rimasta con Jenny.. le cose sarebbero andate in modo diverso.
 
Samantha entro a passo cauto, ma il rumore dei tacchi la tradì. Tutti si girarono a fissarla per un istante.  Aveva dovuto vestirsi come mai avrebbe fatto solo per sembrare una del posto. Avrebbe dovuto trovare un modo per tirare fuori gli altri, i suoi amici da quel guaio. 
Si sedette al tavolo, senza degnare di uno sguardo i tre ancora immobili sugli sgabelli.
Uno dei due omoni, il più vecchio, prese parola per primo.
<< Salve bella signorina!>> la sua enfasi e il suo modo di guardarla, di certo non inviso, le davano così fastidio, ma restò calma e, pur non avendo alcun piano, cominciò improvvisando.
<<Ho saputo che ci sono problemi, sono venuta per parlare.. d'affari.>> e disse l'ultima parola con tono suadente. 
I due uomini, seduti entrambi di fronte a lei, si guardarono in viso e poi tornarono a lei.
<<Ma cosa ne capirà mai una bambolina come te.. di affari?!>> e risero sonoramente in coro provocando una grande rabbia nello sguardo di Sam. La piccola non rispose. Forse era davvero una situazione troppo grande anche per lei. Forse non doveva venire, ma come avrebbe potuto continuare a respirare sapendo che i suoi amici erano nei guai?! Eppure, cavolo, lei era la più piccola del gruppo, l'unica minorenne e guarda caso l'unica in grado di togliere di mezzo le scocciature ogni volta. Ce l'avrebbe fatta sta volta? Smise di pensare. Non voleva sembrare piccola e fragile com'era agli occhi dei due che le stavano di fornte. 
<<Che ne dite di trattare?>> azzardò allora la ragazza.
Questa volta fu il tipo più "giovane" a rispondere. 
<<Trattare? Ragazzina ma sei matta? Quella strnzetta della tua amica ci deve parecchi soldi, te l'ha detto? Cosa cazzo vorresti trattare?>> e si girò a fissare Janny dalla testa ai piedi. Aveva una minigonna nera e una camicetta a righe bianche e nere, il trucco pesante sbavato dal pianto, segni rossi sulle braccia candide. Cosa le avevano fatto quei porchi? E que due deficenti? Bob  e Lawrence? Vatti afidare dei tuoi migliori amici. Che pezzi di merda, nemmeno in grado di difenderla, l'avevano lanciata per prima in pasta a quegli schifosi.  Niente a che vedere con Nicholas, lui si che era un bravo ragazzo e sapeva come trattare una donna. Ma che c'entrava lui adesso, perchè le veniva in mente? Forse lui poteva aiutarli? No, non avrebbe mai dovuto sapere di quella storia, non poteva metterlo in mezzo.
Era ancora una volta sola e doveva cavarsela come meglio poteva. Ancora una volta la responsabilità gravava sulle sue gracili ossa.
<<Qualsiasi cosa, pagherò il debito, io in persona, in qualsiasi modo.>>
 
I due uomini si riguardarono in viso con un ghigno di soddisfazione.
  
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