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Autore: Sabrinah    18/09/2012    6 recensioni
OS per il concorso o come si chiama su twitter di TOMLINTOMS:
"(...) è colpa mia se non ho un passato? È colpa mia se non ho un futuro? Io ho solo un presente, un triste, monotono, grigio presente. Grigio come il cielo questa mattina, grigio come il vestito che ho indosso, grigio come i miei occhi."
"Apro gli occhi e mi ritrovo in una stanza, al centro ci sono due bambini, stanno giocando felici con le loro macchinine. Scruto i loro occhi, così pieni di felicità, quasi mi sembra di percepire la loro gioia. "
"Mi avvicino, cerco di correre il più veloce possibile. Lo abbraccio e lo stringo a me. E tutto ciò che riesco a dire è un flebile sussurro: -Harry-"
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Una cinica bastarda senza cuore, ecco cos’ero prima che tu mi salvassi!”

 
Amare, perché tutti dicono di farlo ma nessuno sa spiegare come ? io non capisco… e non solo perché sono una cinica bastarda senza cuore. Ma è colpa mia se non ho un passato? È colpa mia se non ho un futuro? Io ho solo un presente, un triste, monotono, grigio presente.Grigio come il cielo questa mattina, grigio come il vestito che ho indosso, grigio come i miei occhi.
Io non ho un passato, non ho dei ricordi, non ho niente che mi faccia sorridere.
 Non ho un futuro, non ho speranze, non ho sogni, non ho programmi.
 Ho solo un misero presente fatto di … no, non è fatto di niente, è questo il punto.
Ma forse è venuto il momento di cambiare, è venuto il momento della mia tanto attesa seconda Chance, forse. Ma sarò in grado di affrontarla? Sarò capace di non fallire?
So solo che questo presente sta per finire, sta per lasciare il posto ad un flebile futuro.
Mi appoggio su una roccia. Sospiro, e mi giro verso l’orizzonte. Il sole sta tramontando. Tra un paio di ore sarà tutto buio, freddo, desolato. esattamente ciò che mi merito, perché continuare se non ho niente?. Guardo per un’ultima volta il vortice di luce dietro di me. Ora sembra quasi confortevole. Devo prendere una decisione alla svelta. Sento un brivido percorrermi la schiena. Fisso il mare increspato. perché non provare? Peggio di così dubito si possa arrivare.
 Senza più rimorsi decido di affrontare quella luce tanto misteriosa quanto invitante. Mi stringo nel cappotto che ho addosso e chiudendo gli occhi muovo un primo piede all’interno. Neanche il tempo di posarlo a terra che perdo l’equilibrio e cado su… una poltrona? Apro gli occhi e mi ritrovo in una stanza, al centro ci sono due bambini, stanno giocando felici con le loro macchinine. Scruto i loro occhi, così pieni di felicità, quasi mi sembra di percepire la loro gioia.
-io da grande diventerò un astronauta! E conquisterò la Luna scacciando via gli alieni cattivi!- il bambino biondo sembra esploder di gioia. Sorrido, per la prima volta da non so quanto tempo le mie labbra si schiudono in uno dei gesti più naturali che esistano, la spontaneità dei due è riuscita a contagiarmi a tal punto da farmi smuovere qualcosa, che stia iniziando a provare sentimenti? No, impossibile,io non ho un cuore!
-io invece diventerò una principessa! Avrò tanti abiti lunghi e una coroncina luccicante!-  sposto il mio guardo sulla bambina che nel frattempo si è alzata e ha preso una coperta fingendone una gonna. ha dei capelli castani, un visetto paffutello e una pelle leggermente abbronzata. Se non fosse per quel luccichio negli occhi potrei sembrare io.
-appena conquisterò la Luna tu verrai con me e saremo i princhipi della Luna!- il sorriso che avevo si allarga ancora di più e un rumore strozzato esce da essa. Una risata, provocata probabilmente dalla grammatica del piccolo.
-me lo prometti?-
-te lo prometto!-
Il bambino prende per mano la bambina e si mettono a volteggiare un po’ goffi per la stanza. Rimango imbambolata a fissarli mentre saltellano per la stanza. Un passato, un presente, un futuro, loro lo hanno. In un battito di ciglia non sono più su quella comoda poltrona.
 mi trovo in piedi, in un corridoio scolastico e davanti a me due ragazzi si rincorrono amichevolmente.
-no, non mi prendi!- mi sposto per non finire contro i due ma non faccio in tempo che loro mi vengono addosso, ma non cadono, io non mi faccio male, e loro sembrano non essersene neanche accorti. Mi hanno semplicemente oltrepassata, come se fossi un ologramma, come se fossi un fantasma. Lo sono?
-presa!- il ragazzo ha rinchiusa la ragazza contro il muro posizionando una sua mano sulla parete davanti e una ad accarezzarle una guancia. Sento un brivido esattamente nel tratto di pelle in cui le sue dita si sono posate. improvvisamente una sensazione di caldo mi invade e il mio cuore accelera i suoi battiti… ma io non ho un cuore!
-signorino Styles, mi farebbe il piacere di lasciarmi andare?- il suo nome mi spezza in due, al punto da dovermi appoggiare per non cadere.
-non prima di averla baciata mademoiselle- sento le labbra del ragazzo su di me, sul mio collo e poi finalmente sulle mie labbra. Ma lui sta baciando quella ragazza non me!
-ti amo- le parole del ragazzo risuonano come un eco nella mia testa, perché ? perché sta succedendo tutto questo?
-anche io- un timido sussurro e di nuovo le loro labbra unite, mentre il mio dolore è lancinante. Sento fitte al cuore, la testa scoppiare e le mie mani tremano come il resto del mio corpo. Ma la cosa che più mi sorprende è che riesco a provarle, a sentirle, dopo tanto tempo provo le emozioni sulla mia pelle e la cosa mi rende… felice
Il ragazzo prende la mora per mano e continuano a correre per i corridoi, noncuranti delle lezioni a cui dovrebbero essere, posseduti dai loro sentimenti, innamorati, perché questa parola mi colpisce fino a questo punto?
Fino a qualche secondo fa neanche capivo cosa significasse e ora ne sono dentro. Sono intrappolata dall’amore di quei due, dalla loro passione, dai loro baci rubati, dalle loro risate.
Cerco di raggiungerli ma le mie gambe si fanno pesanti, cerco di raggiungerli, ho bisogno di loro, ma è più forte di me, mi fermo e mi guardo intorno, sento gli occhi pizzicare e una voglia di mandare tutti a fanculo, sono di nuovo in una stanza. Quella di un’adolescente visto il disordine e i poster alle pareti. Dei singhiozzi, proprio come quelli che vorrei sopprimere sono l’unico rumore nella stanza. Guardo la figura rannicchiata sul letto. La ragazza dei corridoi, probabilmente avrà qualche anno in più. Sento un peso all’altezza dello stomaco e vorrei potermene liberare, ma non ne ho modo. Mi avvicino a lei, per vedere cos’ha ma qualcuno entra dalla porta, facendola sbattere contro il comodino dietro ad essa. Il riccio dei corridoi. –ti ho trovata finalmente…- cera di avvicinarsi ma lei lo respinge, e mi sento quasi parte della ragazza, come se riuscissi ad immedesimarmi nei suoi sentimenti.
 –tu mi hai tradito! Sei uno stronzo!- lui sembra dispiaciuto, una lacrima scende dal suo occhio destro, quasi mi verrebbe voglia di asciugargliela e dall’espressione anche lei sembra avere i miei stessi pensieri.
-ti prego… ascoltami, ti chiedo solo 5 minuti, poi deciderai cosa fare, ok?- vorrei poter andarmene, ma non ce la faccio, devo restare lì, e tanto vale lasciarsi andare a questo punto! Le mie guance vengono rigate da piccole gocce di malinconia, e dalla mia bocca si aggiungono singhiozzi strozzati, mentre piano la ragazza fa cenno di continuare.
-non ti sto a dire che non è successo niente, che non ha contato nulla per me, perché sarebbe come ammetterlo, perciò ti dirò che quella sera tu mi avevi lasciato, stavo male, mi sentivo come se avessi perso vitalità, e Alissa era lì che mi consolava. Ero ridotto talmente male da essermi fatto, guarda- scopre il braccio, e rimango paralizzata. – droga, esatto, stavo male, ti vedevo dovunque, per poco non mi misi a pomiciare con un palo!- lei sorride e io mi sento ancora peggio. – l’ho baciata, sì l’ho fatto, ma non ho baciato lei, ho baciato te, per me eri tu! Per me sei sempre stata tu! Ti ricordi da piccoli, quando giocavamo insieme? Ti avevo promesso di portarti con me sulla Luna e di governarla insieme, essendo io il tuo principe e tu la mia principessa.- lei annuisce sprofondando nei suoi occhi, due smeraldi che ora sento vagare sulla mia pelle in cerca di perdono. Ma com’è possibile?
-Vuoi essere ancora la mia principessa?- lui si inginocchia e le porge un anello. Scivolo lungo il muro, freddo, come me, come ero fino a qualche istante fa, prima di affrontare ciò che avrei voluto restasse solo un sogno. Scoppio a piangere ancor più forte, non è per tristezza, quella ormai mi ha abbandonato appena il ragazzo è entrato da quella porta ancora aperta piangendo; Ma non è nemmeno felicità, quella ormai ha preso il sopravvento appena ho visto i due bambini giocare in quella stanza. È accettazione, è sconfitta, è l’inizio della fine, la consapevolezza di non poter più tornare indietro. Mi asciugo un’ultima lacrima cercando di darmi un contegno ma tutto attorno a me si fa buio. Muovo qualche passo, sono su una strada, e con me c’è il ragazzo. Lo capisco grazie alla luce di un lampione. Lui, sorridente è un po’ brillo, barcolla con ancora addosso uno smoking. Non vedo però la ragazza. Mi giro. Non la trovo. Da qui un attimo.
Un battito d’ali, il tempo di un respiro che due luci mi abbagliano travestendomi. Due luci, due fari più esattamente.
Non sento dolore per le ferite ma per la paura, quella di non vedere più i due ragazzini innamorati, l’angoscia, quella di vedere la propria fine senza il neanche il tempo di godermi i sentimenti che ora riesco a provare, la tristezza, come quella sul volto di lui, che cerca di tamponare le ferite.
 
Ed ecco che mi sveglio. e ricordo, ricordo ogni istante, ogni promessa, ogni pianto, ogni risata, ricordo. mi alzo dal mio letto, incurante dei tubi che ancora mi tengono legata ad esso, la luce mi dà fastidio, troppo accecante, troppo bianca, come il camicie, le coperte, tutto in quella stanza è bianco. Senza pensarci due secondi strappo da me i macchinari, esco da quella maledetta stanza e lo abbraccio, abbraccio il ragazzo che mi ha salvata. Il ragazzo che mi ha portato via dal mondo in cui ero rinchiusa, dal mondo in cui ero stata rinchiusa per colpa di un maledetto incidente. Lui mi ha insegnato ad amare e a provare di nuovo sentimenti, per la seconda volta, senza di lui sarei persa, sarei una cinica bastarda senza cuore! Esattamente ciò che ero. Corro lungo il corridoio, e lo trovo lì di spalle che beve l’ennesimo caffè della mattinata a giudicare dal cestino pieno. Mi avvicino, cerco di correre il più veloce. Lo abbraccio e lo stringo a me: -Harry-
 

SCIAOOO A TODOS!
Ok, faccio schifo con lo spagnolo…
Questa os l’ho scritta per il concorso di TOMLINTOMS (@_itshotcherson) su twitter, e siccome sono impedita con i tweetlonger o come si chiamano l’ho postata su efp e poi le (ti se stai leggendo tomlintoms) manderò il link via twitter,…
 che cosa complicata!
Vabbè sicuramente non mi sono spiegata cooomunque qui su efp, se non mi confondo con un’altra ragazza, sta scrivendo un’ff sui one direction che è asugdhjagfsdyg *-* insomma è questa -->  Just smoke my cigarette and hush. Credo che con tutti i link da collegare farò un casino C:
bene, per il resto non ho niente da dire, a dir la verità ne ho tre miliardi di cose ma sono troppo pigra per scrivere! (viva la pigrizia!)
e quindi… spero vi piaccia! 
Sabrinah  (perché non posso non firmarmi! Ahahah)

   
 
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