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Autore: lacrimedidinosauro    19/09/2012    4 recensioni
Guardava nell'anima delle persone.
Li vedeva tutti.
Ed era brutto vedere dentro di loro...
...l'amore che dormiva.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: George Harrison
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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While my Guitar gently weeps.





Mentre si spogliava osservava il suo corpo.
Che cos'era lei?

Una semplice ragazza dall'aspetto ordinario.
Capelli neri e setosi.
Occhi verde-smeraldo.
E un corpo non proprio perfetto.

A volte si domandava perchè le persone non riuscivano a capirla.

Sarebbe bastato soltanto un pò di amore.
Un pò di affetto.



Era completamente nuda, si trovava in piedi in mezzo alla sua stanza.
Guardava con un velo di tristezza quel poster gigante piazzato su un muro.
Guardava quelle facce dolci e simpatiche che amava sin da quando era nata, solo che a quel tempo non lo sapeva.
Sapeva solamente che bastava intonare le prime note di Yesterday per farla addormentare come un'angioletto.
Cosa che il suo adorato padre sapeva fare meravigliosamente.

Infine si diresse in bagno.
Si mise sotto la doccia, sperando che l'acqua calda facesse scivolare via tutte le ansie.
Tutte le paure e preoccupazioni.  
Sopratutto tutti i giudizi della gente.


Si guardo allo specchio leggermente appannato.
Osservò i suoi lineamenti facciali.
Si passò due dita fra una ciocca dei capelli bagnati, che tracciavano scie bagnate sulle spalle e sulla schiena.


Ripensava di nuovo alla mentalità delle persone.
Perchè la gente non riusciva a capirla?
Perchè?


Forse perchè anche le altre persone, non erano capite da altre persone.


Si asciugò con cura ogni parte del corpo. 
Quando ad un certo punto.






I look at you all, see the love there that's sleeping
While my guitar gently weeps



Quelle note.
Le note di quella canzone che le facevano venire i brividi.
ogni volta.




 


I look at the floor and I see it need sweeping
Still my guitar gently weeps



 

Sembravano provenire da un luogo incantato.
Quasi come se in casa sua ci fosse un leggero eco.
La sua voce sembrava ancora più angelica.

Rimase con lo sguardo perso nel vuoto per una manciata di secondi.

Il suono di quella chitarra classica proveniva dalla cucina.

La ragazza si appoggiò con le spalle al muro del corridoio.
I piedi nudi strusciavano nervosi fra di loro.
Si strinse l'asciugamano intorno al corpo bagnato.
Fece perde di nuovo il suo sguardo sul pavimento.


 

I don't know why
Nobody told you
How to unfold you love
I don't know how
Someone controlled you
They bought and sold you



 

Si passò una mano lungo il seno.
E involontariamente si morse il labbro inferiore.
Schiacciata dalla bellezza di quella melodia e di quelle parole, si lasciò scivolare sul pavimento.
Tenendo sempre le spalle incollate al muro.

Si accarezzava le gambe.
Si accarezzava il collo.
Si leccava le labbra.

Gli sembrava di sentirla adosso quella canzone.
 



I look at the world and I notice it's turning
While my guitar gently weeps
With every mistake we must surely be learning
Still my guitar gently weeps




 

Lui smise di suonare.

La ragazza sentì il suo cuore perdere un battito quando si voltò per capire se era veramente lui.
Era notte e non c'era nessuna luce.
Solo il flebile bagliore della luna.

Nella penombra della stanza, vide un'omo seduto su una sedia.
Aveva un braccio posato sul tavolo, mentre l'altro teneva con gentilezza il suo strumento.

Vide i suoi capelli lunghi castano scuro, e quei baffi perfetti.

- Salve. - 

Quella voce nasale.

La ragazza si guardò in giro incredula.
George Harrison, nella sua cucina.

- Ti prego fallo ancora. -

Gli chiese la ragazza sussurrando, per niente imbarazzata.

George sorrise.
Per poi riprendere a suonare quelle note meravigliose.
La ragazza si avvicinò a lui fissandolo estasiata.

Sorrise anche lei colma di gratitudine.
Per avergli donato ancora una volta quella sensazione.

Convincendosi ancora di più che soltanto George sapeva come inniettare dentro ogni singolo poro della pelle di una persona,
quelle parole.

   
 
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