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Autore: Windy    19/09/2012    1 recensioni
Rivisitazione del dialogo tra Dean e Castiel alla fine della 6x20 "The man who would be King"
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sesta stagione
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Disclaimer: I personaggi descritti non mi appartengono e la storia non è scritta a fini di lucro.
Note: Mi è sempre piaciuto il dialogo che intercorre tra loro due alla fine di questa puntata. Credo che soprattutto nelle ultime frasi e dai gesti che hanno entrambi, gli autori volessero far vedere quanto il loro rapporto si fosse incrinato a causa del tradimento di Castiel. E' la prima volta che scrivo una ff su loro due, mi piace molto la connessione che vi è tra i loro personaggi. Ringrazio chi leggerà e chi sarà così gentile da magari lasciare una recensione.


 


Il suo sguardo lo aveva colpito, se ne era accorto dal bagliore che per un attimo aveva offuscato quegli occhi chiari come il cielo. La delusione che aveva provato nello scoprire che Castiel gli aveva mentito lo aveva mandato fuori di testa. Come era potuto accadere? In che modo non si era accorto dello strano comportamento tenuto da quello che considerava uno dei suoi più grandi amici?
 
Tornati alla base si impegnarono a cospargere la casa di simboli repelli angelo. Avrebbero guadagnato un po’ di tempo per riflettere sul da farsi. Dean si appoggio sul divano scrutando il cielo carico di nembi grigi, l’oscurità della notte lo avvolse mentre si addormentava.
Un fruscio lo svegliò dal torpore.
 

“Ciao Dean.”

 
Sembrava quasi uno di quei giorni normali, prima di una delle solite cacce. Abbiamo bisogno dell’angelo, basta chiamarlo, lui arriverà con quella faccia impassibile salutandoti come se nulla fosse. Succede sempre così, ed anche adesso; però la situazione era diversa.
 

“Come sei entrato?”

 
Il pensiero di dover rivolgere proprio a lui una domanda del genere gli dette una bruttissima sensazione.
 

“Le protezioni che ha creato Bobby contro gli angeli sulla casa.. Ha sbagliato qualche cosa.”

 
Impassibile. Potevano piovere meteore che comunque lui sarebbe rimasto così. Impassibile.
 

“E’ un peccato doverle avere, non trovi?”

 
Cosa li ha portati a finire a questo punto? L’immobilità che vi è tra le due figure che si scrutano è totale. Dean si perde in quello sguardo in grado di mettere a nudo le persone. Lo ha sempre ammirato, se fosse stato per lui avrebbe contemplato i giochi di luce che si riflettevano in quelle iridi per ore. Tanto Castiel non avrebbe fatto la minima piega.
 

“Perché sei qui?”

 
Come può pensare di confessare tutto in quel modo e poi presentarsi come se nulla fosse. Aveva volontariamente fatto del male a suo fratello, aveva messo in pericolo un sacco di persone e la cosa peggiore era stata l’alleanza intessuta con il loro nemico per eccellenza.
 

“Voglio che tu capisca..”

“Oh credimi, capisco..”

 
Tradimento. Conosceva Castiel da tempo ormai. Era stato lui a liberarlo dalla prigionia degli Inferi, gli doveva essere grato. Per tantissime cose, ed alcune era anche riuscito a ripagarle.
Tentava di insegnargli quello che il mondo poteva offrire, si sentiva quasi come un genitore che mostra al figlio come vivere. Sentiva una sorta di senso di protezione nei confronti di quell’entità così diversa da un essere umano, ma al tempo stesso così vicina a capirlo.
 

“Bla bla Rafael, giusto?”

“Lo sto facendo per te Dean. E’ a causa tua.”

“Mpfh. A causa mia.. Si. Scherzi, vero?”

Farsi un appunto. Dosare bene le parole quando si è con l’angelo perché non possiede senso dell’umorismo e quindi si rischia di essere travisati. Tre anni che si conoscevano ed ancora faceva quel tipo di errori.
 

“Sei stato tu ad insegnarmi che la libertà ed il libero arbitrio..”

 

“Sei un fottuto bambino, lo sai? Solo perché puoi fare quello che vuoi non vuol dire che puoi fare tutto quello che vuoi!”

 
Farsi più appunti, uno non basta. E’ un idiota.
 

“So quello che sto facendo Dean.”

 
Veramente Cass? L’essere a questo punto non fa sembrare la situazione molto stabile e sotto controllo. Nonostante l’essere che aveva di fronte somigliasse in tutto e per tutto ad una persona doveva tenere a mente che si trattava di un Angelo, un’entità superiore, anche se del mondo non conosceva nulla.
 

“Non ragionerò con te, ok? Ti sto solo dicendo di non farlo. Perché no. Ti chiedo di non farlo. Tutto qui.”

 
Basta ragionare, ed a quell’essere è sempre piaciuto ragionare. Dean si chiede quale possa essere stata la debolezza a portarlo a scegliere di chiedere aiuto a Crowley. Sono sempre stati molto legati, sin dalla prima volta che vide le sue ali luminose dentro quel rudere.
 

“Non capisco.”

 
Il suo sguardo diventa vacuo per un istante. Cerca una risposta, a tutto quello che sta avvenendo. Si intravede in quel viso così impassibile e statuario un accenno di dubbi. Deve colpire subito, oppure rischia di non avere più una possibilità del genere.
 

“Guarda, a parte Sam, tu e Bobby siete la cosa più vicina ad una famiglia che io abbia. Sei come un fratello per me. Quindi, se ti chiedo di non fare qualcosa, mi devi credere amico.”

 
Una mano tesa. Per recuperare l’anima in pena che ha di fronte. C’è la possibilità che riesca a riportarlo verso di lui. Deve assolutamente provare, vuole assolutamente provare. Castiel è giusto stia dalla sua parte. I suoi occhi si illuminano per un momento sentendo la parola fratello. Ce la può fare.

 
“Altrimenti?”

 
Il tono superbo misto a quel movimento di spalle distrugge tutte le speranze. Da quando quell’angelo è diventato un galletto? A quanto pare non sembrano esserci possibilità di redenzione.
 

“Oppure farò tutto quello che devo per fermarti.”

“Non puoi Dean.  Sei solo un uomo. Io sono un angelo.”

 
Abbassa lo sguardo, probabilmente teme di fissarlo dritto negli occhi per paura di mostrare la poca convinzione di quelle parole.

 
“Non saprei, ho già preso parecchi pesci grossi.”

 
A quanto pare non vi è più nulla da fare. Ormai sarà guerra.

“Mi dispiace Dean.”

“Dispiace anche a me.”

 
Sparisce prima della fine della frase. Si capisce che nessuno dei due voleva arrivare a quel punto. A Dean duole il petto, avvicina una mano al cuore, lo ha sentito rimbombare nelle orecchie in quel modo parecchie volte, e tutte erano quando capiva di star guardando un amico caro per l’ultima volta. Ormai Castiel era morto, sapeva quello che doveva fare, ma tutto gli sembrava così difficile.
 
Era un suo grande amico, lo considerava come un fratello. Gli voleva bene.
Forse troppo.


  
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