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Autore: occhicomeilmare    19/09/2012    1 recensioni
Se tu fossi in pericolo, dovrei essere io a salvarti, e credo che preferirei lasciarmi morire accanto a te, piuttosto che convivere con il pensiero di non essere riuscita a salvarti dalle tue paure.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Tu salvi me. Tu mi salvi sempre , ma cosa succederebbe se fossi io quella a doverti salvare?
Cosa succederebbe se io fossi quella che ha le capacità di slegare le catene della tua prigionia? 
Come se tu fossi tenuto in ostaggio dove non è il tuo posto, dove hai paura, dove la forza ti manca e io sola posso aiutarti. Come se avessi la forza di portare il tuo corpo a riva, in salvo. Come se  mi arrendessi a morire accanto a te, non per paura di non riuscirci ma per paura della tua paura: sapere che non hai speranze, sapere che non riesci a respirare mentre io ci riesco, vedertelo negli occhi improvvisamente neri pece. O neri morte.
E avere le gambe abbastanza veloci per raggiungerti e salvarti ma avere paura di non farcela. Io vivo di paure, tu mi dai coraggio, ma da sola non sono abbastanza temeraria. Non posso avere la forza per entrambi.
Credo in qualche modo potrei salvarti, potrei allungare un braccio quanto basta per prendere la tua mano, poi la forza la troverei da sola di tirarti su. Riuscirei a trattenere il fiato abbastanza per darne un po' a te.
E vederti respirare di nuovo, dopo. 
Tu che al sole apri gli occhi e sorridi, orgoglioso di me. Non della tua stessa vita, ma di me perchè non mi sono fatta buttare giù dalle mie paranoie, dai miei incubi.
Quanti incubi ho fatto, in cui tu non mi cercavi, in cui mi voltavi le spalle. E succedeva davvero, era come sentirsi traditi da una persona che conosci da tutta la vita. 
Come se il proprio angelo custode, dopo averti tenuto la mano per anni, scegliesse di stare dall'altra parte, di esserti nemico.
Ma non puoi abbandonarlo, ti ha salvato, e fa male. Fa male vedere i suoi errori.
Per me è sempre stato così.
Il tempo di capire che tu mi hai salvata, che avevo bisogno di te, e mi hai detto di stare dalla parte del male, che mi avresti lasciata. Ma l'hai detto in un modo così dolce, quasi un sussurro in un sogno, che ti ho lasciato fare, ti ho lasciato uccidermi mille e mille volte.
Ma lo fai così bene, tradirmi, con quel sorriso .
 
Quando mi tiri verso di te, si vede il male nei tuoi occhi, quel male che un uomo e una donna non riescono a combattere se si amano. Quelle passioni che gli antichi greci denigravano, perchè nocciono all'anima umana. Ma noi siamo già imbrattati di errori secolari che non ci accorgiamo nemmeno un po' di quanto pecchiamo di superbia dalla mattina alla sera. Quella superbia di credersi perfetti, di fronte agli dei, di nuovo. Non curanti di venir divisi ancora e costretti a cercarci in un'altra vita. Ma ci sceglieremmo di nuovo, anche se prima di trovarci passassimo su chissà quanti altri corpi. Perchè se un uomo e una donna si amano, si scelgono sempre. E io ho scelto te, ho sempre scelto te, e ho sempre perso.
Perchè quando mi trovo con te so di sbagliare tutto, so che il nostro non è un Amore felice, un Amore puro; il nostro Amore è malato e sofferente, ha mille cicatrici che a ogni carezza si riaprono e si ricordano di quei vecchi dolori.
E' una battaglia senza vincitori o vinti, si combatte fino allo stremo, per stare insieme senza farci male ma finiamo per scoprirci sempre più agli antipodi.
Che io sono una specie di inverno che si congela da solo. Un inverno che ama guardare le sue nuvole nevicare, ma si sente solo, si sente odiato perchè tutto muore con lui. E tu sei un'estate, tutti ti amano, ma tu uccidi.
Ci amiamo, siamo amati e odiati, uccidiamo, ma facciamo parte della vita di tutto. Siamo vita di tutto, siamo un ciclo perpetuo.
 
Ed è quando sento la tua pelle contro la mia, il tuo respiro contro il mio che capisco di aver ragione: io non riesco a non soddisfarti sempre, finisci per vincermi, perchè tu sei il male. Tu per me sei il male, ma io ti amo. Tu hai distrutto tutto quello in cui 'credevo' ma che in fondo non è mai stata la mia idea di vita, hai distrutto i piani di un' esistenza ordinaria. Un'esistenza vuota. Mi hai dato guerra, quando ti ho guardato, mi hai condannata a questa eterna battaglia in cui tu vincerai sempre e io sarò sempre felice di perdere perchè potrò baciarti come ultimo desiderio prima di soccombere.
E urlare nella notte il tuo nome, come se ti evocassi, demone, e trovarti abbracciato al mio seno. 
Quale condanna è mai questa, chi ha scritto che due creature così diverse e uguali dovessero farsi così tanto male per amarsi ogni giorno.
Perchè noi siamo fatti di qualcosa che ci unisce, ma non è nel corpo, non è nemmeno quel filo rosso che unisce le anime gemelle, ci unisce qualcosa di tagliente, che ci squarcia dentro ogni volta ci tocchiamo. Come una lama ben affilata. 
Io ti guardo come se fossi la mia estensione, ti guardo come se fossi uguale a me, come se fossi ME. E ricordo che ti amo, ma siamo troppo uguali per amarci, siamo perfetti e ci odiano per questo.
   
 
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