SONO I SORRISI CHE TI FANNO INNAMORARE

Aveva sempre ripetuto che tutto ciò che la redeva bellissima era il suo sorriso. Lei se lo ripetava sempre e doveva solo cercare la persona che glielo dicesse col cuore. A volte per lei quella caccia al tesoro per la persona giusta sembrava quasi un'impresa impossibile, eppure qualcosa gli sconvolse la vita. Angie,quello era il suo nome. Amava fare lunghe passeggiate per il lungomare della città,scattare foto con la sua Nikon e intrappolare ricordi in un suo scatto. Era una ragazza semplice,piena di spontaneità,regalava sguardi a chiunque. Aveva avuto un passato traumatico,ma negli ultimi tempi aveva promesso a se stessa di voltare pagina ,e così fece. Capitava che nei pomeriggi di pioggia si sentisse sola alla ricerca della del ragazzo che le potesse regalare un abbraccio.

Ma quel giorno Angie dava l'impressione che quella sera sarebbe stata la sua serata,il suo debutto. Certo, ho dimenticato di dirvi che lei aveva una passione per il canto. Nessuno l'aveva mai sentita cantare prima d'ora e finalmente in quella sera,preciasamente alle ventuno la nostra piccola Angie avrebbe debuttato in uno dei bar del suo paese. Non mangiò molto a pranzo,aveva un nodo allo stomaco. Non le venivano spesso sensazione del genere per cui aveva paura,paura che qualcosa andasse storto. Nel pomeriggio si risposò e verso le otto e trenta era pronta dietro le quinte. Le tramava qualsiasi parte del suo corpo e gli occhi le brillavano.

Il bar era pieno,il palco era pronto,mancava solo lei. Lei che avrebbe dato una svolta alla sua vita e alla sua serata. Si sentì dire a voce calma che tra circa un minuto sarebbe dovuta salire sul palco e così cominciò a respirare profondamente e camminare fino alla sua meta. Era arrivata,era al centro del palcoscenico,gli occhi erano puntatati su di lei. Cominciò a cantare : 'we found love in a hopeless place ,we found love in a hopeless place ,we found love in a hopeless place'. Mentre cantava i suo occhi si incontrarono con altri occhi. Occhi verdi,riusciva a vederci delle stelle dentro. Era un ragazzo,era riccio,castano,un naso che ispirava tenerezza,dava l'impressione di avere labbre morbide e il sorriso perfetto. La guardava come se ne fosse estasiato e lei cercava di contenersi nonostante la forte reazione. Finita la performance,tutti si alzarono in piedi e l'applaudirono. In quel momento Angie tolse gli occhi dal ragazzo ricciolino per sorridere alla gente. Dopo aver mostrato per ben dieci minuti il suo sorriso,Angie, aveva perso il ragazzo. L'immagine di quei suoi occhi la perseguitava ma il proprietario del locale la prese per il braccio e le rifilò bel centocinquanta euro. Angie prese le sue cose e si diresse all'uscita del locale quando si tirovo di fronte il ricciolino. Si scontrarono. 

-Oh,scusa davvero,non volevo andarle addosso.- Disse il ragazzo con gli occhi verdi.

-Oh..oh tranquillo,non mi sono fatta niente.- Disse Angie balbettando.

-Comunque sei stata bravissima su quel palco dieci minuti fa-. Disse di nuovo il ragazzo con gli occhi verdi mentre fissava il volto di Angie.

-Grazie mille Harry!-. Disse lei sorridendo.

-Come fai a sapere il mio nome?-. Disse il ricciolino con faccia sorpresa.

-Ehi,hai priorio un bigliettino con il tuo nome attaccato qui sopra-. Disse Angie scoppiando in una risata silenziosa.

-Oddio scusa,dimenticavo di lavorare qui-. Disse lui con faccia scocciata.

-Comunque l'avevo capito dai pantaloni neri,la camicia bianca,il gilet nero e bè...il vassoio-. Disse lei toccandogli la spalla e andando via sorpassandolo.

Lui chiuse gli occhi e gli aprì velocemente,afferrò il polso di Angie e la prese per mano intrecciando le loro dita.

-Dimmi che ci rivedremo ancora,dimmi che non sparirai-. Disse il ricciolino.

Lei lo guardò con faccia stupita. Avrebbe voluto gridargli che avrebbe fatto di tutto pur poter rivederlo ancora una volta ,ma si trattenne.

-Scusa,ma non posso-. Disse Angie con aria triste.

-Perchè non puoi?Oddio scusa,sto parlando a vanvera io...-.Disse tutto d'un fiato Harry.

Lei non fece neppure finirlo di parlare che gli si avvicino acora di più al suo corpo.

-Scusa tu,domani partirò per la Germania. Biglietto di sola andata-. Gli disse lei. Poi alzo la sua mano e toccò i ricci del ragazzo,lo biacio dolcemente. Le loro labbra ormai non volevano staccarsi più,avevano trovato il il loro giusto posto. Le loro mani sembravano quasi incollate,facevano fatica a laciarsi e il loro cuore altrettanto. Evidentemente il loro destino se pur generoso per averli fatti incontrare fu così tanto crudele da fargli dire in così tanta fretta 'addio'. 

I due si staccarono dolcemente e il ricciolino le sussurrò nell'orecchio :' ciò che ti rende bellissima è il tuo sorriso'.