Daniel. Una piccola radura dietro la Sword & Cross.
Era il loro posto. Così aveva detto lui. “Immagino che se porti la stessa persona in un posto più di due volte non è più solo tuo.”
La maledizione non era ancora stata spezzata, e lui aveva paura. Anche di toccarla soltanto. Guardava verso l’alto irrequieto. Gli annunziatori. Messaggeri oscuri che scuotevano in Luce una paura sconsiderata. Nelle vite precedenti non era mai riuscita a vederli. Ma qualcosa stava cambiando.
Daniel s’innervosì. Ma quando si accorse che lo stava guardando sorrise, e i suoi occhi nocciola diventarono caldi e accoglienti.
Lei adorava guardarlo. Ogni minimo difetto in lui era sparito. I capelli biondi non tanto lunghi ondeggiavano al soffiare del vento. La carnagione cinerea come la sua riluceva sotto i raggi del sole. Il suo fisico perfetto s’intravedeva sotto la maglietta aderita per via dell’acqua. Avevano fatto il bagno qualche minuto prima. Amava nuotare. Gli occhi nocciola stavano virando verso un colore surreale.. Viola. Si, proprio così. Avevano venature viola. Erano splendidi.
Si alzò. Lei lo raggiunse. Un abbraccio tenero. Erano fatti per stare insieme. L’incavo delle spalle era come se fosse stato fatto per ospitare la sua testa. Le sue braccia per avvolgerla e… Le sue ali. Per proteggerla.
Quell’abbraccio durò troppo poco. Non ebbe il tempo di girarsi. Aveva già flesso le gambe ed era gia scomparso.
Il suo tocco rimase. Si sentì bruciare proprio in quel punto. Era ancora scossa da tremiti, emozionata. Ma lui non c’era.
L’immagine delle sue ali era l’unica cosa che aveva fissa in mente. Emanavano un bagliore violetto. Erano screziate d’oro e argento sulle larghe spalle di Daniel.
Quell’immagine l’aveva gia vista. L’aveva sognata. Fluttuava con lui in una notte scura. Lui era la sua luna. Lui rischiarava quella notte senza stelle. Lui era la sua stella.
Si sentì cadere e si risvegliò da quel sogno ad occhi aperti. E lui non c’era.
Lui non c’era.