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Autore: Miwako Kagura    19/09/2012    2 recensioni
MORIRE. Volevo morire per quello che avevo fatto alla mia famiglia. Avevo rovinato la mia vita.
Ero costretta a vivere con il rimorso di avere ucciso la mia vita. Ormai erano passati 5 anni e avevo pensato tante volte di uccidermi in qualche modo, ma la mia anima da vampiro me lo impediva, sarei rinata in qualcun' altro e la mia vita non avrebbe avuto fine.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

I hate my life.

MORIRE. Volevo morire per quello che avevo fatto alla mia famiglia. Avevo rovinato la mia vita.

 

 

Ero costretta a vivere con il rimorso di avere ucciso la mia vita. Ormai erano passati 5 anni e avevo pensato tante volte di uccidermi in qualche modo, ma la mia anima da vampiro me lo impediva, sarei rinata in qualcun' altro e la mia vita non avrebbe avuto fine. Ora sono qui nella mia casa da sola nella mia stanza o meglio sulla ringhiera del balcone. Guardo le persone che passano, le fisso una ad una e vedo dentro alle loro anime, vedo tanta tristezza e tanto odio. Proprio quello che provo io e non faccio altro che pensare e ripensare a quella serata, come tutto in attimo si è trasformato in un incubo...

Ero uscita di nascosto alle 2 di notte per andare dal mio ragazzo che mi aspettava nel parco vicino casa mia.

Quando arrivai li lo trovai con altri due suoi amici, pensai che fossero venuti per tenerci compagnia, quindi non mi allarmai. Ma con uno scatto uno dei suoi amici quello più grande e forte mi prese da dietro, mentre l'altro si avvicinava al mio collo.

Sentivo i suoi canini infilarmisi dentro il collo succhiando via anche l'anima e quello che avrebbe dovuto essere la persona che mi amava non aveva fatto niente per aiutarmi anzi sorrideva e borbottava :<< Ora sarai mia per sempre >>.

Mi lasciarono andare subito scomparendo nell' oscurità del parco.

Era come se stessi bruciando dentro, sentivo le mie ossa contorcersi e bruciare e in un attimo sparì tutto ma mi sentivo vuota come se fossi morta e la mia anima se ne fosse andata ma il mio corpo continuava a vivere e a muoversi.

Quando tornai a casa sentivo l' odore del sangue dei mie genitori che scorreva nelle loro vene.

Così mi ci avventai senza riuscire a controllarmi senza sapere quello che facevo, ad un certo punto vedevo solo tanto sangue per terra e sulle mie mani, che guardavo con le lacrime agli occhi.

Quando venne la polizia ero già scappata in un' altra città lasciandomi tutto alle mie spalle.

Adesso sono qui ho iniziato una nuova vita già da un po' anche se continuavo a rivangare nel passato.

Si era fatta mattina ed io dovevo andare a scuola come ogni persona su questo mondo.

Mi feci una doccia veloce e andai a vestirmi con i capelli ancora bagnati come facevo quasi tutte le mattine, mi misi una gonna viola che mi arrivava a metà coscia, una maglietta nera che mi arrivava solo fin sopra l' ombellico e con le maniche lunghe fino a metà mano e poi aggiunsi degli stivaletti neri con delle borchie.

Mi avviai così sulla via della scuola, ma mi fermai al muretto davanti all' entrata della scuola per aspettare che la scuola aprisse le porte.

Quel muretto era ormai consumato dalla muffa ma non ci faceva caso nessuno perchè era la cosa più bella di quella scuola poichè aveva l' aria vissuta. Sentì all' improvviso la campanella e il cigolio delle porte di legno aprirsi.

Un' altro giorno sarebbe iniziato per torturarmi.

Girai velocemente la testa e con uno scatto mi staccai da quel muretto per entrare in quella scuola che odiavo ormai da qualche anno.

Camminai a testa bassa per i corridoi di quella scuola mentre sentivo le voci confuse che parlavano di me.

  
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