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Autore: Sweet_Juliet    20/09/2012    1 recensioni
Salve a tutti!
Ebbene sì, sono entrata nel tunnel di Hunger Games e ... non ho intenzione di uscirne! xD
Questa fanfiction mi è venuta in mente ascoltando la splendida canzone di Regina Spektor: "The Call" e ... ecco cosa sono riuscita a tirarne fuori!
Spero che vi piaccia e che possiate lasciarmi qualche piccola recensioncina :)
Un bacione
Sweet_Juliet
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Finnick Odair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The Call
 

 
It started out as a feeling 
Which then grew into a hope 
Which then turned into a quiet thought 
Which then turned into a quiet word 

 


Ti avevo già visto, molto prima della mia Mietitura.
Come non notarti?
Il bello e famoso Finnick Odair.
Tutte le ragazze del Distretto erano innamorate di te e non solo loro.
Poi venne quel giorno, quel terribile giorno in cui il mio nome fu estratto e io divenni il tributo femminile del distretto 4.
Tu eri lì, sul palco, e mi sorridevi rassicurante, ma io non ti vedevo.
I miei occhi erano pieni di lacrime.
Lasciai la mia casa, la mia famiglia e giunsi a Capitol con l’altro tributo, l’accompagnatrice e te, ovviamente.
Passai due settimane immersa nel lusso che non riuscivo ad apprezzare, negli allenamenti in cui non ero in grado di eccellere, nelle critiche a cui non potevo rispondere.
Mi trascinavo come un fantasma.
Non mangiavo, non dormivo, certa della mia imminente morte.
Poi … una sera, sei venuto nella mia stanza e mi hai urlato contro.
Mi hai detto che non potevo comportarmi così, che dovevo reagire, che avrei potuto farcela.
Mi hai colpito con il tuo ardore, la tua voglia di vivere.
Quando arrivò il giorno dell’intervista, però, né il trucco, né lo splendido abito che indossavo riuscirono a farmi seguire il tuo consiglio e a rendermi desiderabile al pubblico, non appena iniziai a raccontare la mia storia.
Corsi via dal palco, diretta verso la mia camera, ma tu mi fermasti.
 


And then that word grew louder and louder 
'Til it was a battle cry 

 


“Annie”.
Una parola, un nome, il mio nome.
Mi raggiungesti e mi stringesti forte contro il tuo petto.
Ti scusasti con me e mi lasciasti piangere sulla tua camicia pregiata.
Poi mi sollevasti il viso e mi baciasti.
“Finnick …” anche tu avevi le lacrime agli occhi.
“Annie … Annie, torna da me”.
 


I'll come back 
When you call me 
No need to say goodbye
 
 
 

E io tornai.
Dopo tre settimane di terrore nell’Arena, tornai da te, salvata da un colpo di fortuna.
Finita l’intervista, a cui risposi a monosillabi, corsi tra le tue braccia e piansi, come l’ultima volta.
 
 

Just because everything's changing 
Doesn't mean it's never been this way before
 
 


Ma ero cambiata.
E tu lo notasti. Subito.
Non ti sfuggiva nulla.
Mi portasti a casa.
No, non a casa, ma nella villa che mi era stata riservata al Villaggio dei vincitori, proprio accanto alla tua.
Io ero assente, muta.
Troppo immersa negli orrori dei Giochi appena trascorsi.
Urlavo per gli incubi di notte e mi racchiudevo nel silenzio di giorno.
 


All you can do is try to know who your friends are 
As you head off to the war
 


 
Non ero certo la migliore delle compagnie.
Eppure tu eri sempre lì, per me.
Mi portavi in spiaggia e, pian piano, riuscii di nuovo ad avvicinarmi al mare senza avere una crisi isterica.
Ci vollero sei mesi prima che tornassi a nuotare.
Ma tu eri paziente.
Non mi forzavi mai.
 


Pick a star on the dark horizon 
And follow the light
 



Mi portavi a dormire sulla sabbia e, insieme, guardavamo le stele cadere.
A volte sparivi per giorni e io rimanevo sola, in compagnia di quella dolce vecchietta che era Mags.
 


You'll come back when it's over
No need to say goodbye 

You'll come back when it's over 
No need to say goodbye 


 
Ma tornavi sempre, sempre.
E venivi subito da me.
Mi baciavi sulla guancia e ti sedevi accanto a me sulla spiaggia, con i piedi lambiti dalle onde.
 
 
 
Now we're back to the beginning 
It's just a feeling and no one knows yet 

 


E poi, un giorno, circa un anno dopo il mio ritorno dall’arena, ricominciai a parlare.
“Finnick” fu la prima parola che dissi, il tuo nome.
Mi abbracciasti, mentre i tuoi occhi si riempivano di lacrime e io ti accarezzavo il capo.
“Non piangere, Finnick, … e grazie”.
 


But just because they can't feel it too 
Doesn't mean that you have to forget 

 


Lentamente, mi sollevasti il viso e facesti per baciarmi.
Io non mi ritrassi, ma mi abbandonai completamente a te, al dolce tocco delle tue labbra sulle mie.
Nessuno avrebbe mai creduto a noi, al nostro amore.
Il famoso Finnick Odair e la pazza Annie Cresta … non era possibile che accadesse.
Ma a noi non importava.
Eravamo felici e bastavamo l’uno all’altra.
 


Let your memories grow stronger and stronger 
'Til they're before your eyes 

 


E io ricordo.
Ricordo tutto.
Ogni sorriso, ogni abbraccio, ogni bacio.
Ricordo te, il tuo volto, il tuo corpo, la tua voce.
E non ti dimenticherò.
Mai.
 
 

You'll come back 
When they call you 



Sì, tornerai.
Tornerai da me, da noi.
O meglio, verremo noi da te, mio dolce amore, quando ci chiamerai.
E potremo recuperare tutto il tempo che abbiamo perso.
 


No need to say goodbye 
 


Non è un addio.
Noi ci rivedremo.
E' una promessa.
Basta solo questo.
Una chiamata.






Angolo Autrice:
Ciao a tutti splendidi lettori!
Che ne dite di questa piccola song-fic?
Vi piace?
Fatemelo sapere con una recensione!
Oppure commentate qui, sulla mia pagina Facebook: 
http://www.facebook.com/pages/Sweet_Juliet-EFP/322581611119532
Un bacione a tutti
Sweet:Juliet
   
 
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