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Autore: Freya Crystal    20/09/2012    1 recensioni
Harry non sapeva nemmeno come fosse, un padre. O una madre. Lui che non aveva avuto né l'uno, né l'altra.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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<< Non sei felice? >>
L'espressione sul suo viso non si accordava minimamente con quella che Harry aveva delineato dentro di sé. 
Dio, l'aveva vista crescere, lui. L'aveva desiderata in segreto quando aveva sedici anni. Aveva fatto l'amore con lei. Faceva, l'amore con lei. Riteneva di essere in grado di leggere le emozioni che l'attraversavano prima ancora che lei gliele comunicasse. Dal modo in cui piegava le labbra, inarcava le sopracciglia, o socchiudeva le palpebre. Da ogni singolo movimento.
Eppure stavolta non riusciva a decifrare il linguaggio di quello sguardo. 
Ginny era fuoco e acqua. Lo comunicava subito a livello esteriore, con la sua cascata di capelli rossi e i suoi occhi grigi.
Il fuoco era colui che predominava, permeava ogni parte di lei e le girava tutt'attorno. 
Harry l'aveva vista determinata, arrabbiata, agguerrita, appassionata. 
L'acqua si rifletteva nel colore delle sue iridi, ne svelava la forza ed era silente portavoce della sua fragilità. 
Harry la sapeva competitiva, combattiva, protettiva, emotiva.
Non sei felice?
Ginny aveva pronunciato quelle parole con uno sguardo che non le apparteneva: timoroso. Harry non conosceva quello sguardo. 
Come non conosceva la risposta alla domanda.
<< Non lo so. >>
<< Perché non lo sai? >> 
Fu diretta la reazione di Ginny.
<< Perché non so cosa significhi essere padre. >>
Harry non sapeva nemmeno come fosse, un padre. O una madre. Lui che non aveva avuto né l'uno, né l'altra.
Ginny socchiuse le palpebre, la luce nelle sue pupille cambiò. Il timore in esse contenuto scomparve. Harry vide le sue labbra piegarsi lievemente, con dolcezza, verso l'alto. E la riconobbe. Riconobbe una delle nitide immagini che aveva di lei.
<< Nessuno lo sa prima di diventarlo, Harry. >>
Il mago scosse la testa.  << Per me è diverso. Non sono stato cresciuto da un genitore. >>
Ginny si alzò dalla poltrona e avanzò verso di lui. S'inginocchiò ai suoi piedi e gli prese il volto tra le mani. Harry chiuse gli occhi, concentrandosi sul tepore di quel contatto. << Sei proprio uno sciocco, Prescelto dei miei stivali. >> 
Sussurandogli quelle parole, Ginny gli sfiorò le labbra, poi si sedette sul bracciolo della poltrona accanto a lui. 
<< Sai che sto dicendo la verità. >>
<< No, tu stai mentendo a te stesso. >>
Harry era confuso.
<< Il fatto che tu sia cresciuto senza i tuoi genitori, non significa che tu non sappia cos'è giusto e cos'è sbagliato. >>
Ginny proseguì, parlando con pacatezza  e convinzione. << Guardati, Harry: sei un uomo meraviglioso. Lo sei sempre stato. Lo eri a unidici anni, quando vivevi con i Dursley, e lo sei diventato. Ronald ti ha portato in una casa di nove persone, ti ha fatto conoscere una famiglia che ti ha da sempre considerato parte di sé. Ci hai osservati, ci hai amati. Hai imparato. Da noi. Da tutti coloro che hai incontrato. >> Gli sfiorò la fronte, scoprendo senza esitazione la cicatrice nascosta dalla matassa di capelli corvini. << Tu per primo dovresti ritenerti pronto a crescere qualcuno, tu che hai saputo capire da solo quali persone ascoltare e quali evitare. Tu che avresti potuto imboccare la strada del male e hai scelto quella del bene. >>
Harry non disse nulla. Posò una mano sul ventre della ragazza.  Pensò che dentro di lei si stava formando una vita. Una vita creata da entrambi e da loro soli.
Una vita alla quale avrebbe potuto dare quello che a lui era stato tolto. 
<< Perché stai ridendo? >>
Harry attirò Ginny a sé. La ragazza gli finì addosso, le gambe penzoloni sul bracciolo della poltrona.
<< Carino da parte tua. >>
Il mago ignorò il sarcasmo contenuto in quelle parole. << Sto cercando di immaginare la faccia che faranno tutti alla nuova notizia. >>
Il Bambino Sopravvissuto diventa padre.
  
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