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Autore: MemaLU    20/09/2012    3 recensioni
Chi odi di più alla fine e quello che conta di più nella tua vita.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Il ragazzo dagli occhi a mandorla.
14/7/2012 – L’inizio

Tutto iniziò qualche mese fa una bella mattina di luglio.
Erano appena le cinque quando la voce cupa e insonolensita  di mio padre mi svegliò.  Emozionata all’idea di partire non mi feci chiamare più di una volta: mi vestii, mi lavai la faccia e i denti, presi la valigia, e mi infilai in macchina. Nel frattempo che aspettavo i componenti disastrosi della mia famiglia , nella mia testa frullavano miliardi e miliardi di idee. Mi chiedevo se dopo la mia grossa delusione , sarei riuscita a trovare qualcuno di speciale, e non vedevo l’ora di incontrare i miei amici ;  Chiara , Annarita e suo fratello, e Michele che avevo conosciuto l’anno precedente in vacanza.  Non vedevo l’ora di trascorrere le giornate con loro; ero emozionata solo al pensiero di vederli.  Improvvisamente sentii un rumore. Era mia sorella che aveva interrotto i miei pensieri di gioia e felicità angosciandomi con la sua voce acuta nonché STRIDULA. Il viaggio per mia sfortuna fu lungo , senza contare il fatto che mia sorella non smise di stare ferma per un minuto e di parlare con la voce a “TROMBETTA”. 
Sapevo che Annarita sarebbe venuta il mio stesso giorno-a differenza di Michele e Chiara che sarebbero venuti una settimana dopo- ma non sapevo l’orario preciso. Così mi affrettai a chiamarla.
“Hey Ritaa come va? Non vedo  l’ora vederti ti ho portato un bellissimo vestito a che ora vieni?”
“ Fantastico! Anche  io ti ho portato qualcosa dal mio brevissimo viaggio-studio da Londra, credo di venire sta sera perché parto oggi pomeriggio. “

Finita la telefonata decisi di ascoltare un po’ di canzoni anche perché eravamo quasi arrivati.
Al mio arrivo rividi subito Thomas, animatore che, come Annarita, avevo avuto modo di conoscere l’anno precedente. 
Fummo  accolti veramente bene, dopodiché io e mio padre ci recammo in reception per prendere le chiavi di casa. Thomas gentilmente ci accompagnò al nostro bilocale vicino alla piscina. Era piccolino ma ordinato e perfetto, non mancava nulla.  Nel frattempo che aspettavo il ritorno della mia cara amica, diedi una mano a disfare le valige, mangiai e mi riposai. Dopo quattro ore di sonno mi svegliai e decisi di uscire un po’ per vedere com’era l’ambiente. Non ebbi nemmeno il tempo di aprire la porta che fui rimasta affascinata da quello che mi si parò davanti. Oltre la siepe, che  divideva la piscina dalla mia casa c’èra il bagnino. Ma non un comune bagnino. Un bagnino che si poteva definire “ USCITO DAI FILM DI SURF”, uno di quei bagnini simpatici, alti , muscolosi… insomma PERFETTI! Morivo di vergogna così rientrai dentro e mi accorsi che mi stava fissando. Aveva capelli castani con un bellissimo ciuffo riccioluto, occhi verdi e quel pochissimo filo di barbetta che lo rendeva ancora più figo. Dato che non avevo intenzione di uscire dalla mia “Tana di salvezza” prima che arrivasse Annarita, decisi di guardare la tv. 
Arrivò così l’ora di cena ma nessuna chiamata da Rita. Mi preoccupai e la chiamai.
“ Dove sei.?”, le chiesi con una nota di panico nella voce.
“Sono sull’autostrada vicino all’autogrill prima del villaggio. Un’oretta e sono da te.” Le raccontai del bagnino Sexy e poi staccammo.
Mia sorella mi assillava per andare a vedere cosa avrebbe fatto l’animazione. Così, sfinita e asfissiata da mia sorella decisi di uscire. Ci recammo nell’anfiteatro non molto distante dalla mia piccola tana . Prendemmo 2 sedie e ci accomodammo. Disperdendo lo sguardo  tra il pubblico , rividi lui. Colui che me ne ha fatte vedere di tutti i colori, il mio peggior nemico, quello che detestavo di più di chiunque e qualunque cosa e persona : Alessandro. Ebbi modo di conoscerlo – CON MIO GRANDISSIMO DISPIACERE- l’anno precedente in vacanza in una bellissima sera di luglio che lui riuscì a rovinare. Ma devo ringraziare le mie amiche per avermi fatto ragionare , che per poco non gli tiravo un pugno per via delle cavolate che diceva. Non era molto alto mi arrivava alle spalle , aveva i capelli castani a spazzolino ed indossava una camicia blù con il colletto bianco , jeans e scarpe da ginnastica. Forse, e sottolineo Forse, l’unica cosa che aveva di bello erano i suoi occhi. Aveva degli occhi a mandorla color castano che secondo me lo rendevano ancora più antipatico e presuntuoso di quello che era.
Convinsi mia sorella a cambiare posto e a metterci dietro a tutto in modo tale che lui non potesse vedermi. Alla fine dello spettacolo, prima di balli di gruppo, mi squillò il telefono. Era Annarita . Mi aveva mandato un sms con scritto “ Sono arrivata dove sei.?” Così mi affrettai ad andare all’uscita, affidando ai miei genitori mia sorella.
Mentre stavo correndo, la mia attenzione cadde sul bellissimo bagnino di cui ancora non sapevo il nome. Ero talmente presa ad ammirarlo, quando sentii un “ Peso” sulle spalle. Era Annarita che mi abbracciava. Così ritornai con la testa sulla terra e salutai Annarita : “Oleee sei venuta. Ti devo raccontare del bagnino sexy non  immagini nemmenooo!!”
“ Si ma prima guarda che ti ho portato?!” i miei occhi luccicavano per via di quello che mi mostrò. Era il ciondolo dei miei cantati preferiti presi direttamente da LONDRA.  “Non dovevi “ Le dissi , “anch’è io ti ho port…” fui subito interrotta da lui . Il presuntuoso ragazzo dagli occhi a mandorla. Mentre lui salutava Rita, io salutai Gianmichele , il fratello di Rita, e  i suoi genitori. Dopodiché io e Rita riprendemmo il nostro discorso “ Non dovevi proprio permetterti. “ ribattei “ comunque ti ho preso anche io una sciocchezza vieni che te la mostro “ Ci recammo in anfiteatro dai miei per andare a prendere le chiavi e poi facemmo strada verso casa. Entrammo e le mostrai il vestito. Ne avevo uno uguale. Era con le frange giallo con dei piccoli fiori sopra.  La mia cara amica mi chiese gentilmente se poteva misurarselo ed io acconsentii. Le stava veramente una favola.  I miei bussarono alla porta chiedendo se io ed Rita andavamo a prendere un cornetto. Ci guardammo negli occhi ed annuimmo. Rita prese il suo telefono per avvisare i suoi e ci infilammo nella macchina. Così iniziammo a parlare senza nessuna sosta del bagnino anche se lei non aveva ancora avuto modo di vederlo fin quando non tornammo di nuovo a casa per andare a dormire.


Ringrazio chiunque abbia letto il mio primo capitolo della mia storia , publicherò il resto della storia in questi giorni. Grazie mille per la vostra attenzione. Colgo l'occasione per ringraziare Martina che mi ha tanto aiutato. Grazie. Receniste in tanti :))
  
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