Quella mattina mi svegliai tardi e dovetti prepararmi velocemente. Uscii di casa e aspettai il pullman delle 7.30.
Con un po' di fortuna arrivai a scuola puntualmente; vidi il ragazzo più carino della scuola, mi bloccai per un momento e poi ripresi il mio cammino verso la porta principale. Lui era lì, mi fissava con i suoi dolci occhi azzurri, abbassai il mio sguardo e guardai le mie All-Star bianche; poi una mano afferrò la maniglia della porta principale, era lui, era stato così carino a tenermi la porta aperta.
Raggiunsi i miei compagni nell' aula 9 e raccontai ad Alessia (la mia migliore amica) quello che era successo. 
Era così contenta per me che urlò, ma mentre le raccontavo tutto, un ragazzo attirò la sua attenzione: Kristian.
Alessia lo riteneva il ragazzo più bello della classe; si fissavano come se volessero dirsi qualcosa di importante. La lezione iniziò, ci furono tre lunghe ore di silenzio e io non vedevo l'ora che iniziasse l'intervallo, il momento più bello della giornata.
Finalmente la campanella suonò la fine dell'ora e l'inizio dell'intervallo.
Alessia mi supplicò di andare con lei a prendere la focaccia al piano superiore perchè non voleva andare da sola. Salimmo le scale e ci ritrovammo "faccia a faccia" con Luca, mi guardava con l'intenzione di dirmi qualcosa con i suoi bellissimi occhi.
Volevo salutarlo, ma qualcosa mi bloccava, forse era tutta colpa della mia timidezza che mi impediva (e tuttora lo fa ancora) di fare qualsiasi cosa.
Entrambi dovevamo passare, ma casualmente anche io mi spostai alla sua destra e ci scontrammo, era stata una bellissima sensazione; i nostri occhi si incrociarono e ci fissammo per qualche secondo, io diventai rossa e me ne andai, ma lui mi seguiva con lo sguardo tra la folla degli alunni.
Ci incontrammo molte volte nei corridoi, e la sensazione era sempre la stessa: io arrossivo e mi veniva un forte dolore allo stomaco.
Alessia era sempre accanto a me e guardava Kristian, e dopo pochi secondi lui si avvicinò a lei e le chiese: " Posso offrirti qualcosa?", "Tipo?" rispose lei intimidita; lui le si avvicinò e le disse: " Lascia stare, lo sai che sei carina?", lei lo ringraziò e con un po' di timidezza lo abbracciò, Kristian ricambiò il gesto con un bacio sulla guancia.
Li lascia da soli a parlare, mentre io mi riavviai verso l'aula.
Finì l'intervallo e lei mi raccontò ogni singolo particolare; Kristian le aveva chiesto di uscire.