Storie originali > Soprannaturale
Ricorda la storia  |      
Autore: Sunny_Blue    21/09/2012    0 recensioni
Sally non ricorda molto della madre, che è scomparsa un giorno come tanti senza lasciare traccia. Ma le basta sedersi al pianoforte e suonare, come faceva lei, per sentire affiorare i ricordi dentro sé...
Genere: Malinconico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il camaleonte imperfetto

La storia partecipa al Il giro dell'oca
Casella 25
(Tema: musica)


Image Hosted by ImageShack.us

Il camaleonte imperfetto

(Melusina)




Ero piccola, il giorno che la mamma se ne è andata.


Non conservo un ricordo definito di lei, le immagini mi si confondono nella mente.
La vista non mi soccorre, quando voglio richiamare alla mente la sua immagine.
Gli occhi sono inutili, potrei essere cieca e sarebbe lo stesso.

La prima volta che mi sono resa conto di questa mia incapacità, ho avuto paura. Mi ha assalito un vero e proprio panico. Era come se il ricordo di lei stesse scomparendo.
Ma poi ho sentito una voce. Una voce mi parlava nella testa.
Penserete che è strano, sinistro persino. Può darsi che per voi lo sia, per me invece è stata la salvezza. Sono sempre stati i suoni a salvarmi.
Ascoltando quel sussurro, mi sono ricordata tutto. Ho ricordato dove cercare il volto di mia madre.
L'ho ritrovato, poco dopo.
L'ho ritrovato suonando il suo pianoforte.


* * * * *


Mia madre aveva un vero talento per la musica, un talento quasi sovrannaturale. Non credo che avesse mai preso lezioni, non c'era mai stato un maestro. Era da lei, semplicemente, che fuoriusciva tutta la magia.

Mio padre la incontrò per caso, in città. Ogni due settimane veniva dalla sua casetta al limitare del bosco nel mondo civile, per barattare alcune delle sue prede con cereali e sale. Era così che si procurava da vivere.
Lei lavorava in un negozietto di nastri e tessuti da signora.
La intravide appena, dalla vetrata ingombra di merce, ma fu colpito al cuore. Provò da subito un'attrazione profonda per quella ragazza dalla bellezza delicata e diafana. La pelle chiarissima lasciava intravedere le vene azzurrine. I capelli e gli occhi scuri contrastavano con la bianchezza del corpo.
Il giovane che sarebbe diventato mio padre prese a corteggiarla.
Nel giro di poche settimane ne era innamorato, e le chiese di sposarlo.
Lei sul momento esitò.

C'era qualcosa di strano, nell'atteggiamento di mia madre. 
C'era allora, che era una ragazza nubile in un negozio per signora, e ci sarebbe stato dopo, moglie e madre, padrona del proprio focolare.

Esitò, ma alla fine rispose di sì.
Pose una sola condizione alle nozze: una volta al mese avrebbe preso un giorno tutto per sé, sarebbe uscita di casa e lui non avrebbe dovuto mai seguirla.
Accecato dall'amore e dalla gioia, mio padre accettò.


I primi anni passarono sereni.
A rendere ancora più perfetto il loro matrimonio, a un certo punto, arrivò una bambina – io.
Mi chiamarono Sally.
Se ripenso intensamente al passato, penso di poter dire che lei era felice... ma dopo il primo momento non ne sono più così certa.
Mia madre era una donna strana, in tutto ciò che faceva.
Era silenziosa e pacata, lasciava che fossero i suoi sorrisi a parlare.
Si prendeva cura di me e di mio padre con amore e dedizione, senza lamentarsi, senza chiedere nulla in cambio.
Mio padre l'adorava.
Era tutto perfetto.


Ma sì sa, le favole non esistono nel mondo reale, e il male che avrebbe distrutto la nostra famiglia aveva già iniziato a mettere radici.
Mia madre, ogni mese, si assentava per un giorno. Era un appuntamento che non mancava mai. 
Io ero nata che andava già così, e lo prendevo come la normalità. Ogni tanto le chiedevo di portarmi con lei e mettevo su un piccolo broncio, al suo diniego, ma niente di più.
Mio padre aveva accettato quella condizione per avere il suo “sì” alla proposta di matrimonio. Era stato convinto di quel piccolo patto, all'inizio. Aveva pensato che non fosse poi una grande concessione. Era sincero, allora.
Ma con il passare del tempo aveva iniziato a diventare diffidente, curioso. I silenzi della moglie su quelle uscite non gli bastavano più.

Dove se ne andava tutta sola, ogni mese?
Perché non gli rivelava niente di quelle sue giornate?
Cosa aveva da nascondere?

Il pensiero lo tormentava da tempo, ma mano a mano che io crescevo – così diversa da lui, così distante – il dubbio si faceva più pressante, più difficile da sopportare. Questa bambina dai capelli chiarissimi e dagli occhi color del cielo non faceva che aumentare la sua diffidenze e le sue preoccupazioni.
Troppo orgoglioso per chiedere spiegazioni alla moglie, troppo timoroso, forse, di sentirsi raccontare una scomoda verità, le tacque le sue preoccupazioni.
Finse che non esistesse problema al mondo.
Ma un giorno, avevo da poco compiuto sette anni, decise di seguirla di nascosto. Voleva vedere con i suoi occhi quello che lei gli taceva.

Mia madre uscì di buon'ora, come sempre. Sulla soglia si abbassò per darmi un bacio leggero sui capelli biondissimi, come faceva ogni mese.
Ricordati sempre, Sally, che non si può negare del tutto la propria natura.”
Non detti peso a quelle parole, sul momento.
In seguito la sua frase mi ha perseguitata per molte notti, per molti anni. 
È stata l'ultima che ho sentito uscire dalla bocca di mia madre.


Dopo un po' che lei era scomparsa nel bosco mio padre le andò dietro.
Io non capivo – anche adesso, ho delle difficoltà a condividere il suo comportamento.
Cosa vide in quel bosco? Non so dirlo. Lui non me ne ha mai parlato dopo, così come non ha più parlata nemmeno di lei.
Quello che so è che, al suo ritorno, mio padre era sconvolto. Il suo colorito era terreo, gli occhi stralunati. Si chiuse nella sua stanza senza parlare per ore.
Quando alla fine riemerse dal buio della stanza, mi prese sulle ginocchia e mi disse solo: “La mamma se ne è andata.”
Io lo guardai, muta, senza capire.
Lui interpretò la mia reazione come un assenso e mi depositò di nuovo a terra.
Non parlammo più di quello che era successo quel giorno.


* * * * *


Se negli anni ho cercato di affrontare l'argomento, di capire cosa fosse successo, di scoprire dove fosse finita mia madre, lui chiudeva bruscamente l'argomento e mi faceva capire che non voleva parlarne.
Ho quasi 15 anni adesso, e non sono ancora riuscita a incrinare questo muro di silenzio.


Il volto di mia madre è sbiadito nella mia memoria.
Non conservo un ricordo definito di lei, le immagini mi si confondono nella mente.
La vista non mi soccorre, quando voglio richiamare alla mente la sua immagine.
Gli occhi sono inutili, potrei essere cieca e sarebbe lo stesso.
Allora, per non soccombere al panico, mi siedo al pianoforte e suono.
Appena le note riempiono l'aria i ricordi tornano a me come per magia.
Sento la sua voce, avverto il suo tocco sui capelli in quell'ultima carezza che mi diede.
Certe volte, se mi concentro bene, mi sembra quasi di avvertire uno sguardo addosso. È come se qualcuno mi osservasse da dietro la schiena.
Quando mi volto non vedo mai nessuno. Ma la sensazione che “qualcuno” vegli su di me ci mette un po' a scomparire.


* * * * * *




NdA

La storia di Melusina non è un mito greco classico, ma medievale. L'ho utilizzato ugualmente perché mi piace molto e credo che sia utile per evidenziare come, per quanto ci sforziamo, non possiamo cambiare la nostra natura. Da questa considerazione viene anche il titolo della storia.

La madre di Sally, in qualche modo divina e magica, cerca di adattarsi a una vita umana. Chiede un solo giorno al mese al marito per poter essere sé stessa. Lui non riesce, alla lunga, a rispettare questa unica imposizione. Cosa vede nel bosco che lo sconvolge tanto? Vede una donna diversa da quella che pensava di conoscere, e tanto basta a porre fine all'incanto. Vede una creatura che non riconosce e che, soprattutto, sfugge dal suo controllo.
[Per approfondimenti sul mito cercate in Internet, ci sono tutte le informazioni che volete :]

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Sunny_Blue