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Autore: DownAgain    21/09/2012    1 recensioni
C'é un apprendista, al ospedale pubblico di Londra, un bel giovanotto solare e disponibile.
C'é una ragazza, bella ma con un grande problema e una cotta stratosferica per il famoso specializzando, che la obbliga a spostarsi al altro capo della città, solo per vedere i suoi occhi, solo per provarci, per la miliardesima volta.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente la mia fermata. Prendo la borsa in spalla e lentamente mi alzo, una signora accanto a me mi aiuta prendendomi per mano, faccio leva sulla sua presa ed eccomi in piedi.
« Grazie. » sorrido alla donna che ricambia cordialmente. Altre donne sul mio stesso bus mi lanciano occhiate dispiaiute, come se la mia fosse una disgrazia. A testa bassa scendo lentamente dal bus aggrappandomi alla sbarra in ferro delle porte. L’ultimo gradino é il più alto, mi tocca fare un salto per scendere almeno che qualche buon anima non mi aiuti a scendere porgendomi la mano.
Un bel ragazzo con la ‘b’ maiuscola mi porge la mano aiutandomi a scendere, sfodero il mio sorriso migliore ringraziandolo.
« Grazie mille per l’aiuto. » scosto i capelli biondi dalla fronte guardando per bene il ragazzo. Sò benissimo di non aver speranze, non perché sono una brutta ragazza, anzi a giudicare dalla gente sono una bellissima ragazza, ma tentar non nuoce, dunque ci provo lo stesso.
« Di niente. » risponde velocemente lui squadrandomi da capo a piedi. Sbuffo infastidita e entro nel ospedale lentamente.
« Buongiorno. » la donna alla reception mi sorride cordialmente.
« Buongiorno signorina, solita visita ? » annuisco firmando il foglio e pagando la visita in anticipo. In teoria non mi piace venire in ospedale, preferisco andare in clinica. In pratica ho una cotta imbarazzante per il ginecologo in stage e non mi secca affatto fare mezz’ora di bus, solo per rivederlo. Ma con lui e la stessa storia, é praticamente impossibile che succeda qualcosa tra di noi, frequento questo ospedale da mesi ormai, vengo molto più spesso rispetto alle altre persone a causa della mia giovane età e la mia anemia e nonostante ci abbia provato un paio di volte non ha funzionato, cos’é che cambierà oggi ? Magari si accorge che non é poi così ‘grave’ il mio problema ?
« Bene signorina Taylor Bennenson, terzo piano, corridoio A attenda il suo turno. Ringrazio e sorrido. Questa volta voglio prendere l’ascensore, le scale mi affaticano e come ha detto l’uomo della mia vita ‘non devi sforzarti Taylor, lo dico per il vostro bene’.
Mi siedo accanto ad una donna giovane anche lei, -non quanto me ma anche lei giovane- che mi sorride cordiale leggendo una rivista di moda. Siamo in cinque e due uomini che accompagnano le donne, una donna é seduta scompostamente mentre osserva tutte noi con uno sguardo dispiaciuto, di sicuro lei é qui solo per una visita di routine, ormai le riconosco le donne come lei : tacchi alti, taglia da donna con il corpo perfetto e viso raggiante, si credono superiori.
« Come se la tira. » borbotto tra me. La donna accanto a me ridacchia.
« Te ne sei accorta ? Non sopporto le donne come lei, si credono tanto fortunate. »
« Spero tanto abbia una di quelle infezioni dolorose e che durano mesi proprio sul ... » mi tappo la bocca per non sembrare scortese, la donna accanto a me ride di gusto posando il giornale sulle gambe.
« Piacere, io sono Marienne. » dice lei porgendomi una mano.
« Taylor. » rispondo cordiale stingendole la mano.
« Quanti anni hai ? Sembri giovane. » sorrido
« Ne ho 18 ma sembra ne abbia 16 vero ? » la donna annuisce squadrandomi.
« Oddio amo quei pantaloni, dove li hai trovati ? » chiede toccando la stoffa morbida dei miei jeans.
« Oh, tieni –le porgo una carta da visita del negozio- dille che ti manda la piccola Taylor, hanno vestiti stupendi ! In più puoi anche rivendere i tuoi quando non ne hai più bisogno. » dico sorridendo.
« Oddio, come sei gentile ! Anche la maglia é bella, adoro queste decorazioni, però se lo indosso io sembro una donna non cresciuta. » risponde ridendo, in effetti é troppo adolescenziale per una donna come lei.
« Ammettilo, sei qui per far colpo sul infermiere. » continua lei dandomi una gomitata giocosa. Scoppio a ridere tenendomi la pancia.
« Oddio, é così evidente ? Dovrei nascondermi secondo lei ? » chiedo con le lacrime agli occhi.
« Ma no tesoro, sei anche una bella ragazza e single presumo. Credimi l’ho capito notando il tuo sorriso sincero e speranzoso. Avessi vent’anni in meno ci proverei anche io, anche se sono sposata. » sorrido abbassando lo sguardo.
« Almeno ci provo, anche se é una guerra persa. » dico malinconicamente.
« Oh, tesoro non dire cosi ! Sono sicura che troverai un uomo che ti accetti per quello che sei e non per ciò che hai. » mi accarezza un braccio premurosa.
« Lo spero. » ed ecco che il mio angelo esce dal ambulatorio sorridendomi come fà sempre –con me e tutte-.
« Marienne Foster ? » chiama ad alta voce, Dio che bella voce. La donna accanto a me si alza, ci salutiamo ed entra nel ambulatorio aiutata da Zayn.
Prendo ‘Cime Tempestose’ dalla borsa e continuo la lettura, sono talmente presa dal racconto che non mi accorgo che la sala si é svuotata completamente.
« Taylor. –Zayn mi richiama e sorridente mi giro a guardarlo, ricambia il sorriso- tocca a te. » mi aiuta ad alzarmi e lo seguo dentro la stanzetta.
« Allora, come ti senti ? » chiede lui cambiando la carta al lettino e buttando via dei guanti usati e una mascherina.
« Molto bene grazie, l’anemia é sotto controllo. » rispondo sperando di non dover prendere ancora quelle terribili pillole amare.
« Questo lo stabilisce il dottore. Avanti, pesati. » ed ecco che stavo per rovinarmi con le mie mani, ho preso due chili dal ultima visita –fatta un mesetto fà- quando al contrario dovrebbe semplicemente rimanere stabile.
« Taylor ! Ti ho detto di non prendere peso ! » mi sgrida Zayn incrociando le braccia. Ecco perché l'ambulatorio é sempre pieno.
« Ma avevo un compleanno importante e mi hanno praticamente imboccata. » alza un sopraciglio sospettoso.
Mi fà sedere su uno sgabello per misurare la pressione, appena le sue dita toccano il mio braccio, la mia colonna vertebrale é scossa da dei brivi, sono decisamente cotta.
« La pressione va bene, meglio della scorsa volta. Dammi il braccio. » sbuffando allungo il braccio, disinfetta la parte dove inserirà l’ago, lega la parte sopra del braccio con un laccio emostatico e con cautela infila l’ago nella carne beccando l’arteria. Un altra cosa in cui é bravo é proprio questa, non senti dolore se é Zayn a prelevarti il sangue, con me usa un ago per bambini perché per colpa del anemia ho la pelle più sensibile del solito. Il mio sguardo é fisso sulle fiale che velocemente si riempono di sangue, in totale sono tre, due grandi e una più piccola.
« Fatto. Ora preparati che viene il dottor Patrick a visitarti. » dice uscendo dalla stanza. Mi spoglio sistemando sul lettino, dopo poco il dottore entra seguito da Zayn che armeggia con il monitor.
È sempre un imbarazzo per me farmi visitare, se solo potessi rimanere sola con il dottore oppure segregare Zayn dietro di me in modo che non veda.
Ho passato cinque minuti, i cinque minuti più strazianti del mese, rossa in viso ,con gli occhi chiusi e le gambe aperte.
« Molto bene Taylor, rivestiti. Zayn aiutala a scen... »
« No, grazie ce la faccio da sola. » tutti e due ridacchiarono, che c’é da ridere ? Goffamente mi alzo e rivesto in fretta, completamente rossa in viso. Ora dovevo solo aspettare il risultato delle analisi del sangue, mandate dopo il prelievo, torturarmi le mani mentre il mio angelo scrive roba sulla cartella e contemplare la sua bellezza.
« Taylor ? Per riempire il formulario dovresti rispondere ad alcune domande, ti dispiace ? » scuoto la testa, lui si mette a sedere davanti a me sulla poltroncina.
« Sei fidanzata ? » sgrano gli occhi, perché vogliono saperlo ?
« No, non più. » rispondo amaramente. Il mio angelo sorride dispiaciuto e poi nota la risposta.
« Hai avuto atti sessuali di recente ? » mi strozzo con la mia stessa saliva.
« No ! » rispondo con forse troppo stupore perché Zayn ridacchia notando di nuovo la risposta.
« Lavori ? Questa la sò già no. » dice rispondendosi da solo.
« Chi paga le visite ? » chiede lo sguardo basso sul foglio.
« Io. » rispondo neutralmente. Lui alza la testa di scatto.
« E come fai a pagarle ? » chiede scrutandomi.
« Beh, vivo di rendita. E poi mio padre mi manda dei soldi ogni quindici giorni dal America. » annuisce e nota la risposta sul modulo.
« Con chi vivi ? » vuole umiliarmi vero ? Farmi sembrare un asociale che non ha di meglio da fare se non presentarsi puntuale ad un fottuto ambulatorio per vedere l’uomo della sua vita.
« Da sola. » rispondo in un sospiro. Di nuovo strabuzza gli occhi.
« Non hai coinquiline ? Proprio da sola ? » mi altero, é tanto grave vivere da sola in una città come Londra ?
« Tanto sola non sono. » gli faccio notare acidamente.
« In caso di emergenze c’é qualcuno che può aiutarti, chiamare l’ospedale ? » chiede di nuovo abbassando lo sguardo, mi sento in colpa non dovevo essere tanto acida.
« Beh, la mia vicina quando non mi sente in casa viene a bussare e poi mia nonna abita nel immobile davanti a dove abito io. Scusa se sono stata acida. » dico arrossendo e abbassando lo sguardo, dal vetro della scrivania lo vedo sorridere.
« No, tranquilla non fà niente. Sono domande di routine quando si arriva al settimo mese. » sette mesi di gravidanza, ormai non mi vedo più nemmeno i piedi per colpa del pancione.
« Le analisi tarderanno un po’, non hai impegni vero ? » mi chiede dopo aver controllato il cellulare.
« No, non più » aggiungo a bassa voce sperando non mi senta.
« Bene. Vuoi un bicchier d’acqua ? » chiese gentilmente.
« Del thé ? » chiedo speranzosa anche se sò già la risposta.
« Niente thé ! Dico, con l’anemia é come fumare con il tumore ! » sbotta versando del acqua fredda in un bicchiere. Mi porge il bicchiere, nel prendolo sfioro di nuovo le sue dita e arrossisco. La pancia si alza, il feto mi dà un colpo alla pancia che mi fà gemere.
« Tutto bene ? » poi notando il rigonfiamento sulla pancia –probabilmente il ginocchio della piccola- sorride intenerito.
« E menomale che la bambine non sono aggressive. » borbotto massaggiando il pancione.
« Dove l’hai letto ? Non é per niente vero. Dipende tutto da come tu tratti il feto. Se ti sforzi si vendica, se dormi di schiena si vendica, se mangi qualcosa di troppo zuccherato si vendica. »
« Non lo sapevo, e ora perché si é vendicata ? »
« Forse si stà solo spostando, secondo le ecografie stà cominciando piano piano a girarsi in quanto stai entrando al ottavo mese. » annuisco giocherellando con il bicchiere. Lui continua a guardarmi, abbassando poi lo sguardo sulla pancia.
« Chi é il padre ? » chiede sedendosi di nuovo davanti a me. È maledettamente bello !
« Uno stronzo bastardo lurido e viscido. –rispondo senza riuscire a contenermi- quando l’ha saputo é scappato in Irlanda il bastardo. ‘Ho un futuro io !’ perché secondo lui io non ho un futuro, sono programmata a sfornare bambini ... -mi accorsi di parlare a vanvera. –scusa. »
« No fà niente. Il tuo ex é un vero stronzo, scusa il termine, fossi in lui non ti avrei mai lasciata. -sbarro gli occhi arrossendo come un peperone . -e poi sei molto coraggiosa a voler continuare la gravidanza. »
« G-grazie. » bussano alla porta e Zayn apre, ringrazia l’infermiera e sfoglia i risultati.
« Brutte notizie, non mangi bene e l’anemia é aumentata. Dovrai prendere le medicine e mangiare più carne ma in modo equilibrato, scordati caramelle, pane e bevande gassose, scordati anche gomme da masticare e pasti fuori tempo. » sbuffo : niente patatine davanti un film strappalacrime.
« In poche parole sono a dieta a base di ferro. » sbuffo infastidita. Per una golosa come me questa é una tortura.
« Un cioccolatino di mattina non ti ucciderà basta non superare i due al giorno. » sorrido riconoscente. Mi abbasso a mettere in borsa il cellulare e un depliant di reggiseni post-gravidanza. Alzandomi mi scontro con Zayn rischiando di cadere al indietro ma lui mette una mano dietro la mia schiena.
« Scusa, ero distratto. » il tono di voce basso mi fà venire i brivisi e non accenna a staccarsi, sorrido.
« Scusami tu, mi sono alzata senza vedere dove andavo. » e senza difficoltà devo dire, un miracolo di solito mi ci vuole una grù per alzarmi. Sorride anche lui e ... sbaglio o il suo pollice mi stà accarezzando la schiena ? Arrossisco diventando seria, non perché non mi piace ma perché sono talmente in imbarazzo che mi scaverei una fossa.
« Sei adorabile quando arrossisci. » sussurra. Sento il suo fiato sbattere sulle mie labbra, istintivamente mi rilasso e sorrido lusingata. Avvicina il mio corpo di più al suo scontrandosi con il pancione. Ridacchia sussurrando un ‘Opuss’ e allunga il collo fino a far sfiorare le nostre labbra. Dopo secondi –paragonabili a mesi d’inferno- poggia le sue labbra sulle mie timidamente. Il bacio diventa più movimentato e io –totalmente in estasi- ricambio accarezzando i capelli dietro la nuca.
« Non lo fai per compassione ? » chiedo stupidamente. Invece inaspettatamente sorride.
« Lo volevo fare da tanto tempo Taylor. Allora ci vediamo tra un po’ ti và ? Vado a cambiarmi e sono da te. » detto ciò mi stampa un altro bacio che io allungo, un calcio mi fà gemere e staccare dalle labbra perfette di Zayn che ridacchia e esce dal ambulatorio. 


***
 

ED ECCOMI BACK con una OS tenerosa su Malik, io ce lo vedo moolto bene come ginecologo, partorirei figli come un coniglio solo per andare a farmi visitare da lui (?)
Che ve ne pare ? Sono da ricovero ? Non ho minimamente riletto (quando mai lo faccio ? No é un problema grave il mio, se rileggo poi cancello tutto perché sono insicura.)
UN BESOS e passate dalle altre mie storie, le trovate nel mio profilunzo.
Taylor l'ho immaginata come Dianna Agroon.

   
 
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