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Autore: Progs97    21/09/2012    2 recensioni
Jennifer e James si apprestano ad iniziare il loro sesto anno ad Hogwarts. La vita sembra scorrere tranquilla. Ma ad un certo punto tutto cambia. I due ragazzi, insieme ad i loro amici vengono a conoscenza di un' antica profezia. I ragazzi si troveranno a risolvere i loro problemi adolescenziali e a combattere contro un misterioso e potente nemico...
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Altro contesto, Nuova generazione
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Capitolo 1 :  Strani presagi
Jennifer guardava assorta il finestrino del suo scompartimento. Il sole ancora illuminava i campi inglesi anche se la sua luce era più tenue, più rossa. La ragazza aprì un po’ il finestrino superiore e respirò l’aria fresca, l’odore di una tiepida giornata di settembre che stava finendo. Si appoggiò al comodo schienale del suo sedile e chiuse stancamente gli occhi, ma dopo quello che parve un attimo la voce di Sally la portò bruscamente alla realtà
:”Jen, non volevo disturbarti ma siamo quasi arrivati, ti conviene indossare la divisa.”
“Oh.. si” bofonchiò in risposta, stropicciandosi gli occhi e guardando distratta fuori dal finestrino, ormai fuori era tutto buio, erano quasi arrivati a Hogsmeade. Daniel , già vestito, con la spilla da prefetto sulla divisa annunciò che avrebbe aspettato fuori.
Jennifer e Sally si cambiarono velocemente e appena il treno si fermò erano pronte. Quello era il sesto anno per Jennifer, il penultimo a Hogwarts e la ragazza guardò con una fitta di malinconia il vecchio castello, pensando che gli rimanevano solo due anni di scuola e poi tutto sarebbe cambiato. La vista del castello ad un certo punto fu nascosta da un enorme ombra: Hagrid torreggiava sugli studenti, reggeva in mano una torcia che oscillava pericolosamente e per poco non colpì una ragazza del 4 anno. La voce di Hagrid era doppia e tanto forte che sembrava avesse ingoiato un microfono. Molti ragazzini del primo anno lo guardavano atterriti mentre lui tuonava “PRIMO ANNO DA QUESTA PARTE, GLI STUDENTI DEL PRIMO ANNO MI SEGUANO”
Sorridendo al ricordo di quanto lei era una piccola matricola, saltò sul carro seguita da Sally, la sua migliore amica, che in quel momento cercava di sistemarsi l’enorme chioma di capelli rossi, e Daniel il suo migliore amico un ragazzo alto e magro con i capelli sparati in alto e dall’aria distratta.  Prima che il carro partisse altri due ragazzi di Grifondoro saltarono dentro e , quello salito per primo squadrò Jennifer e disse :“Ehilà Davis!Lo sai che sono capitano della squadra ?” e si picchiettò il petto dove effettivamente aveva una spilla nuova di zecca con lo stemma di Grifondoro . Tipico di James, James Carter . Trovava sempre un modo per vantarsi. Alcune volte Jennifer non lo sopportava proprio. Soprattutto quando si vantava o la chiamava per cognome. E in quel momento aveva fatto entrambe le cose.
Se doveva trovare dei pregi in lui il primo che gli veniva in mette e che era carino, decisamente carino.
“Carino?? Carino!!Non essere stupida Jen! Se lui è solo “carino” io sono un Ippogrifo!! Ma l’ho hai visto ? Lui è James -perfezione- Carter! “  rispondeva di solito Meddy, la sua compagna di stanza a scuola nonché sua amica. Ma a Meddy piacevano praticamente tutti gli esseri umani di genere maschile.
Proprio in quel momento James stava parlando dei suoi nuovi progetti per la squadra di Grifondoro e Jennifer ascoltava irritata la conversazione:
1-      Perché non le piace lo sguardo quasi di adorazione che era comparso sul volto pallido di Sally
2-      Perché quell’anno voleva iscriversi alla squadra come ruolo di Cacciatrice e non aveva proprio voglia di fare i provini sotto il suo sguardo arrogante e di ricever ordini dalui.
Così si limitò a osservarlo corrucciata per tutto il viaggio verso Hogwarts osservando la curva delle sue labbra, la linea del naso, il volto non eccessivamente abbronzato e gli occhi- smeraldo che luccicavano maliziosi. Dopo quelle che sembravano ore finalmente arrivarono alla cara vecchia Hogwarts e Jennifer non vedeva l’ora di tornare nella calda e accogliente torre di Grifondoro a dormire. Scese dal carro e stava quasi per inciampare quando James l’afferrò
“Attenta.. potresti farti male” e fece l’occhiolino, Jennifer borbottò un “grazie” e fece per andarsene ma lui le bloccò il passaggio.
“Carter fammi passare” intimò lei
“Se ti faccio passare promettimi che uscirai con me”
“Non ci penso proprio”
“Beh.. allora temo di non poterlo fare” Lo disse con quell’aria arrogante buttando la testa all’indietro per scostare il ciuffo di capelli ribelli che , qualche volta, gli cadeva sull’occhio destro. La continuò a fissare sorridendo, beffardo.
Jennifer si sentì avvampare “Mi dispiace ma non succederà mai” rispose con una nota di disprezzo nella voce. A James non sfuggì,  e rispose con tono di sfida. “Lo vedremo Davis, James Carter non si arrende mai”  Detto questo la lasciò passare fingendo di piangere disperato e Jennifer sorridendo forzatamente lo superò, e raggiunse Sally e Daniel.
James si limitò a fissarla mentre si allontanava . Lui, James Carter, il capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro. I suoi amici lo raggiunsero e lui si mostrò indifferente ma non riusciva a togliersi dalla testa lunghi capelli bruni, occhi da cerbiatto che lo guardavano con diffidenza e un sorriso leggermente ammiccante ma non vanitoso, leggero ma non debole, duro ma non violento. Il sorriso di Jennifer Davis.
Ma lui, che era uscito con un milione di ragazze, lui che aveva vinto un miliardo di partite, lui che ne aveva combinate tante ma non si era mai cacciato nei guai e lui che non era mai stato influenzato o dipendente da nessuno; si sentiva piccolo sotto lo sguardo di Jennifer, dipendente dal suo volto, influenzato dal suo buon carattere. Naturalmente non lo dava a vedere, che ci rimaneva male, non dava a vedere ce avrebbe preferito farsi picchiare da Hagrid piuttosto che sentire “Carter, non uscirò mai con te … non sono un oca che ti sbava dietro solo perché sei bravo a Quidditch!”. Non lo ammetteva e continuava a sorridere beffardo, come in idiota. Facendo pensare agli altri che Jennifer era solo una sfida,una conquista, una preda difficile. Ma l’unica preda di tutto questo era James Carter, intrappolato in una grande rete che collega tutte le persone in tutto il mondo, costruendo una specie di seconda atmosfera, quella cosa essenziale come l’aria :l’amore.
Arrivò nella Sala Grande, quella Sala ispirava accoglienza e calore era grande e piena di camini, dopo il portone si erigevano quattro lunghissime tavolate, ognuna di una rispettiva casa, il tavolo degli insegnanti era di fronte, alla fine della Sala e dietro di esso vi erano quattro enormi clessidre contenenti ciascuna rubini, smeraldi, topazi e zaffiri. La Sala pullulava di persone e fantasmi. Sopra di loro vi erano candele fluttuanti e, come sfondo, un magico cielo stellato. James sorrise alla vista di quella Sala tanto familiare e si sedette nei pressi di Jennifer. La Preside McGranitt, una donna parecchio anziana, diede il via allo Smistamento, il vecchio e bruciacchiato Cappello Parlante fece il suo discorso e tutto si svolse alla normalità. Alla fine del banchetto la preside si alzò per dare gli annunci “I provini per il Quidditch si svolgeranno la settimana prossima, chi ha intenzione di partecipare alle selezioni è pregato di dare il proprio nome al direttore della propria Casa.” declamò usando il suo solito tono pratico e affrettato.
“Vi ricordo inoltre che è severamente vietato per gli studenti fare ingresso nella Foresta Proibita” e qui fece una piccola pausa mentre il suo sguardo indugiò un attimo verso James e il suo migliore amico Logan Zell. I due sorrisero. “Il nome stesso di questa Foresta dovrebbe già darvi un idea … Il Signor Gazza mi ricorda che fare incantesimi nei corridoi e uscire dopo il coprifuoco non vi costerà solo una punizione.. Ma adesso i vostri letti vi aspettano.. Beh buonanotte ragazzi”.
Centinaia di persone si alzarono esauste, James vide Jennifer scattare in avanti e chiamare a gran voce gli studenti del primo anno assieme a Daniel. Lo guardò con una fitta di gelosia, era si suo amico, ma aveva molta confidenza con Jennifer, molta in più di quanta ne avesse lui e , i due stavano sempre assieme. Jennifer aveva una aria molto assonnata.  Ma James non aveva affatto sonno, non voleva che quella notte finisse guardò Logan, Logan gli sorrise
“Andiamo a fare un giro, Carter?”
“Letto nel pensiero, Zell”
Jennifer, intanto, non vedeva l’ora di crollare nel suo letto baldacchino, arrivata nella Sala Comune di Grifondoro si appoggiò su una poltrona, solo per far riposare un momento le gambe.Appena si sedette si rese conto che era davvero confortevole, il fuoco di fronte a lei le riscaldava il corpo, un piacevole tepore l’avvolse, si promise che sarebbe stata lì solo 5 minuti ma il sonno fu più veloce di lei, la visuale del fuoco andava via via sfumando…
Si trovava in una grande sala, era una sala vuota, immensa luminosa. Con passo deciso, Jennifer si avviò verso il centro della Sala e un ombra comparve all’improvviso. Jennifer la riconobbe era Sally.
Sally però aveva un aria strana si guardava intorno con uno sguardo pieno di apprensione e qualcos’altro: paura. Prima che Jennifer potesse avvertirla della sua presenza Sally urlò, gli occhi puntati verso qualcosa che si trovava alle spalle di Jennifer.
Jennifer si girò e vide che era comparso un quadro dal nulla, un quadro di un giovane mascherato, pian piano iniziarono a comparire altri quadri di gente vestita in modo strano e sfarzoso, tutti avevano un maschera. La ragazza allora si voltò verso Sally per assicurarla che non c’era pericolo ma girandosi verso l’amica vide che era scomparsa.
Poi anche Jennifer urlò.
Una donna ben vestita aveva sporto la sua mano oltre il quadro e stava tentando di uscire, la stessa cosa facevano gli altri uomini dei ritratti. Quelli già usciti le si avvicinavano. Jennifer non aveva la forza di muoversi, aveva la gola secca e le gambe pietrificate. Stava per svenire quando il giovane mascherato l’afferrò per la vita e l’avvolse in un abbraccio doloroso. Appena l’abbracciò tutto si fece buio, tutto scomparve tranne Jennifer e il giovane che attraverso la maschera la guardava con i suoi enormi occhi rossi.
“AAARGH!! “
“Oh, James ti amo, ti ho sempre amato!!” disse una finta voce acuta.
Era di nuovo sveglia, ancora sconvolta da quel sogno così stranamente reale, aprì gli occhi e si trovò di fronte un ragazzo che rideva
“Carter!!!”
C’e l’ho fatta!! Ci ho messo secoli per pubblicarlo. Questa è la prima parte, spero vi sia  piaciuta.  
  
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