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Autore: kay33    21/09/2012    2 recensioni
In questa one shot ho voluto riportare alcuni dei pensieri che, secondo me, hanno attraversato la mente di Apollonia dall'incontro con Michael fino al loro matrimonio :D Li ho sempre adorati come coppia e mi è dispiaciuto immensamente quando lei è morta :'( scusatemi il titolo un pò banale ma non ho trovato di meglio =) buona lettura!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era tornata a casa confusa e un po’ spaventata quella sera; non riusciva a smettere di pensare all’incontro con i tre uomini del pomeriggio. Il ragazzo in centro soprattutto, che aveva l’aria di essere il capo, l’aveva guardata in modo strano, come si guarderebbe una strana creatura proveniente da un altro pianeta. I suoi occhi scuri e profondi, molto espressivi, non avevano fatto altro che fissarla nei pochi minuti in cui si erano ritrovati faccia a faccia. Lei non aveva fatto parola con nessuno di quanto successo, per paura della reazione violenta dei fratelli e del padre; se mal sopportavano le occhiate furtive dei giovanotti del paese, chissà come avrebbero preso la notizia di uno sconosciuto che l’aveva fissata con sguardo allucinato.
Varcando la soglia si stupì di trovare suo padre a casa così presto, che discuteva con sua madre; da quanto capì domenica sarebbe venuto da loro un uomo, per vedere lei. Apollonia si ritrovò a chiedersi se per caso non fosse quello strano ragazzo con la mascella storta incontrato nel pomeriggio, e si stupì nello sperare che fosse così.
Molti ragazzi del paese le avevano fatto la corte, ma suo padre li aveva sempre osteggiati; per la sua principessa si doveva avere il meglio, e loro non erano abbastanza. Cosa aveva lui di diverso?
Pochi giorni dopo la madre le rivelò il nome del misterioso corteggiatore: si chiamava Michael, ed era americano…quindi cosa ci faceva in uno sperduto paesino siciliano? Questa ed altre domande le frullavano in testa, destinate a rimanere senza risposta, almeno per ora.
Domenica finalmente arrivò e  la ragazza era attraversata da emozioni contrastanti: era impaziente di vedere il misterioso uomo,  e nel contempo un po’ preoccupata di rimanerne delusa. Ma il suo sesto senso non l’aveva ingannata, e fu felice di scoprire che Michael e il ragazzo incontrato nelle campagne erano in realtà la stessa persona.
Apollonia però non diede a vedere le proprie emozioni, rimanendo per tutto il tempo della visita seduta accanto alla madre, incapace di proferire parola; diede rapidi sguardi a colui che con tutta probabilità sarebbe diventato suo marito, ma solo quando lui non la guardava.
Nei giorni successivi ebbero altre occasioni per vedersi, e la ragazza diveniva di volta in volta meno timida: cominciò a parlare con Michael e andarono anche a fare delle passeggiate insieme, sempre sotto l’occhio vigile della madre e delle altre comari del paese.
La sera Apollonia, stesa nel proprio letto, si soffermava spesso a pensare a Michael, al suo viso, al suo modo di camminare o di parlare, e ripercorreva  con la memoria ciò che si erano detti...ed ogni volta, prima di addormentarsi, rifletteva che le sarebbe piaciuto diventare sua moglie.I giorni passavano, e si avvicinava la data del matrimonio: Michael aveva insistito per sposarsi il prima possibile, e anche suo padre era d’accordo; Apollonia passava queste giornate in compagnia delle madre, delle zie e delle amiche, organizzando la cerimonia e tutto il necessario per il suo trasferimento nella villa di don Tommasino, dove viveva il futuro marito.
Il fatidico giorno arrivò e lei era davvero emozionata: da un lato era felice di potersi sposare, e sapeva di essere molto fortunata rispetto ad altre sue coetanee, ma dall’altro aveva un po’ di timore. Michael sembrava un ragazzo per bene e con lei si era sempre comportato da galantuomo, ma cosa avrebbe fatto lei se nella vita di tutti i giorni lui si fosse dimostrato diverso?
Scacciò questi brutti pensieri dalla mente, e alla fine dei festeggiamenti si diresse in auto con suo marito –ancora le sembrava strano definirlo così- e la madre verso la sua nuova casa. La giornata era stata molto lunga e i novelli sposi si ritirarono subito per la notte; l’imbarazzo tra i due era notevole, e mentre Michael faceva di tutto per mettere la giovane moglie a  proprio agio, il cuore di Apollonia non ve voleva sapere di smettere di battere all’impazzata, terrorizzato.
Quando finalmente Michael rientrò in camera, la ragazza riuscì a calmarsi un pochino, e le cose si dimostrarono molto più piacevoli delle sue oscure previsioni: il marito si comportò come un vero gentiluomo, e ad Apollonia bastava perdersi nello sguardo innamorato di lui per capire che mai e poi mai le avrebbe fatto del male.
Poco prima di addormentarsi, Apollonia si ritrovò a fantasticare sul futuro: avrebbe vissuto in una bella casa, al fianco di un marito che l’amava e che presto l’avrebbe condotta in America per presentarla alla sua famiglia; già si vedeva attorniata da tanti bambini allegri e giocosi, e da anziani lei e Michael sarebbero stati di nuovo lì, in Sicilia, abbracciati l’uno all’altra, a vedere il sole tramontare.
“Avrò una vita meravigliosa”, pensò un’ultima volta, addormentandosi.
  
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