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Autore: PennarelliScarichi    22/09/2012    3 recensioni
[...] Eri innamorata di un ragazzo di cui non sapevo neanche il nome,ma che,come ripetevi ogni due minuti,aveva due occhi azzurri meravigliosi.
'I miei non li batte.' bonfocchiavo per farti sorridere,e per qualche secondo ci riuscivo per davvero.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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''Ma ti ricordi?

Ti ricordi quando uscivi da scuola sorridendo soddisfatta con una 'A+' al compito di biologia?

Ricordi quando ti mordevi le labbra nervosa e ti buttavi tra le mie braccia in lacrime?

Quando dicevi di star bene,di aver superato la morte di tuo fratello grazie a me,grazie alle mie battute? Quando ogni Lunedì sera vedevamo Grey's Anatomy sul mio divano e mi svuotavi la dispensa per prendere le patatine che ti piacevano tanto?

Quando mi sorridevi?Quando mostravi i tuoi occhi di quell'incredibile verde smeraldo?Io sì,non potrei dimenticare tutto questo.

Quando ti cantavo tutte le canzoni che volevi,e tu mi dicevi che un giorno sarei dovuto andare ad X-factor, e me l'avevi fatto anche promettere! Eri seria, con i tuoi occhi un po' accigliati e le labbra sottili.

'Promettimi che ci andrai. PER ME!' sussurravi,ed io ti sorridevo e annuivo con la testa.

Ma eri seria?Davvero volevi vedermi su quel palco?Non ero convinto,ma nessuno poteva farti cambiare idea,eri così testarda!

Ricordo di averti trovato,un giorno, nei bagni della scuola in lacrime.

'Amore' sussurravi,quasi colpevole,mentre mi sedevo vicino a te.

'per di più sbagliato' continuavi,vittima dei singhiozzi, mentre cercavo di consolarti,di consolare la mia migliore amica. Eri innamorata di un ragazzo di cui non sapevo neanche il nome,ma che,come ripetevi ogni due minuti,aveva due occhi azzurri meravigliosi.

'I miei non li batte.' bonfocchiavo per farti sorridere,e per qualche secondo ci riuscivo per davvero. Riuscivo a vedere i tuoi denti bianchi nascosti dalle tue labbra.

Mi piaceva farti sorridere.

E poi...ci siamo allontanati. Nè per colpa tua,nè per colpa mia: non ci salutavamo più,non ci correvamo in contro sorridenti,non parlavamo.

Cercavo il tuo sguardo,tra i tanti alunni, e quando lo trovavo cercavo di rientrarci dentro,di rifarlo mio come una volta.

Ma tu abbassavi la testa,e in quei momenti capivo che non ti avrei più rivista ballare,scherzare,mangiare le patatine che ti piacevano tanto e commentare le puntate di Gray's Anatomy.

Adesso che ci penso, credo sia stato uno dei più grandi errori della mia vita,quello di allontanarmi da te.

Ti ho vista scivolare via dalle mie mani,conoscere altra gente e parlare di me ad altri.

Parlare di quell'amicizia che non c'era più,con un sospiro e un sorriso amaro sulle labbra.

I Lunedì sera erano così vuoti senza di te,le patatine erano ancora sigillate nella dispensa e Grey's Anatomy era diventato un programma senza senso.

O forse ero io,l'unico ad essere senza senso. Inutile,senza i tuoi occhi verdi.

Un giorno sei uscita da scuola,con lo stesso sorriso soddisfatto e la 'A+' nel compito di biologia. Ti ho vista buttarti tra le braccia di un altro,sorridente,ma sapevo che dentro stavi male,perchè i miei capelli non erano come i suoi, i miei occhi azzurri non erano come quelli di quel ragazzo.

Abitavamo vicini,le nostre finestre quasi si toccavano,ma le tue tende erano sempre chiuse.

Non vedevo più il tuo sorriso luminoso...tranne quella sera d'Agosto.

Non c'era traccia di un sorriso,ma di lacrime amare,di singhiozzi.

Avevi la mia maglia a righe,quella che ti piaceva tanto e che avevi insistito per fartela regalare per Natale.

Eri con le tue amiche,quelle due ragazze che non mi hai fatto mai conoscere perchè eri gelosa,e i singhiozzi si erano impadroniti del tuo fragile corpo.

Scusami,non dovevo rimanere lì a fissare la scena,ma il mio cuore scoppiò di dolore,alla vista di quelle lacrime. Appoggiai la mano alla finestra,quasi volessi consolarti,e intonai una canzone a bassa voce,perchè dicevi che era l'unico modo per tranquillizzarti.

Ma ad un tratto la porta si aprì,e al posto delle tue amiche entrò Mark,tuo cugino, con una chitarra.

Cominciò a suonare e a cantare la tua canzone preferita,ed io mi infuriai,perchè cantata da lui era maledettamente sbagliata.

Tu sorridesti, e da quel giorno non vidi più le tue lacrime solcare quel visino che mi è sempre piaciuto.

Il Lunedì sera ti aspettavo,ma dalla finestra ti vedevo uscire con un altro. Il mio posto era stato occupato da un altro,era evidente.

Prendevate il pullman insieme,e all'uscita di scuola ti buttavi tra le sue braccia. Ogni santissimo giorno, mi chiudevo in camera e ricordavo la tua risata,le tue urla quando in radio c'era la tua canzone preferita e i rimproveri per quel paio di pantaloni rossi ormai consumati dal tempo.

'Li abbiamo comprati tre anni fa, non credi sia l'ora di cambiarli?' ripetevi,ma io non ti davo ascolto,li avevi scelti tu e c'ero affezionato.

Sorridevo, pensando ai nostri momenti.

Ti ho vista un'ultima volta,davanti casa.

Piangevi,e tutti intorno a te facevano lo stesso abbracciandoti.

Non capivo il perchè,ma adesso,forse un po' troppo tardi, l'ho capito: te ne stavi andando.

Non volevi più perderti in quegli occhi celesti che tanto amavi,non volevi più incontrare quello stronzo che non capiva, non si accorgeva del tuo amore.

Te ne stavi andando,forse per sempre,senza salutarmi...

Poco dopo trovai un biglietto anonimo,con la tua scrittura scomposta  'Ero innamorata di te, gli occhi azzuri che mi piacevano tanto erano i tuoi.'

E pensai a correre,a precipitarmi all'aereoporto, pronto per riaccoglierti tra le mie braccia.

Arrivai a casa di Mark, per chiedergli in prestito la macchina per venire a prenderti.

'Sto arrivando' mi ripetevo per darmi forza,per combattere i dolore delle gambe e la fatica.

-Mark,dimmi dov'è!

gridai,con il fiatone,interrompendo evidentemente qualcosa:sullo sfondo,dietro al biondo,c'erano i tuoi amici con gli occhi gonfi e le lacrime.

-Non te l'hanno detto?

sussurrò uno,ma un altro  lo superò

- Ha fatto un incidente mentre andava all'aereoporto...sua mamma è all'ospedale,lei..lei non ce l'ha fatta.

E il cuore scoppiò ancora,per la milionesima volta,e le gambe mi cedettero,quasi la fatica della corsa non avesse portato a nulla.

Avevi deciso di andartene,senza di me.

La mia anima urlava,quasi fosse andata a fuoco,ma i miei occhi,quelli che ti piacevano tanto,non si mossero.

Ero ancora davanti al biondo,senza reagire,morto dentro.

Te n'eri andata, ed io non t'avevo detto che ti amavo.

Cosa sarebbe successo se...se ti avessi detto quelle parole?

'Ti amo,Lou' le tue parole,il tuo sorriso,lacrime e poi nulla.

Una vita spesa nel dubbio,nell'incertezza senza i tuoi occhioni verdi,ancora oggi,dopo due anni.

Ebbene,adesso te lo dico,anche se è troppo tardi.

Ti amo anche io  ''

Louis finì di leggere la lettera e si guardò intorno: era su un treno molto affollato.

La fermata successiva era la sua,così si alzò e si avviò verso le porte.

L'aria fresca del mattino si schiantò sul suo viso,e molto lentamente si avviò verso un grande padiglione: c'era una fila immensa,e si scoraggiò un secondo..ma poi gli tornarono in mente gli occhi verdi accigliati e le labbra sottili.

Dopo due ore, si attaccò una serie di numeri sul petto e salì su un palco, agitato come non mai.

Si ritrovò di fronte a milioni di persone che applaudivano e che sorridevano: il logo a forma di X rossa era in ogni punto.

 

Louis Walsh: -Qual'è il tuo nome?

disse sorridente uno dei giudici

-Il mio nome è Louis Tomlinson.

sospirò agitato.

'Sono a X-factor,occhi-verdi. L'ho fatto per te,sai? Proteggimi da lassù e fa che il nostro sogno si realizzi.'

pensò fissando il soffitto e cominciò a cantare.

  
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