Nami era sulla poppa della nave ed osservava le onde infrangersi sotto la Going Merry.
Era quasi sera ed il tramonto le stava regalando una visuale stupenda, rimase incantata ad ammirarlo fino a quando il sole calò.
Si mise a pensare ai suoi compagni, al suo passato e soprattutto a quanto si sentisse felice ora con una compagnia di pazzi come i suoi amici.
“Nami, che fai?!” disse Rufy interrompendo i suoi pensieri.
“Mmm niente, osservavo le onde… però mi sa che ora è il momento di ritornare a disegnare le carte..”
“Come vuoi, io andrò a vedere se c’è qualcosa da mangiare..”
 
Rufy entrò in cucina.
“Ehi, io ho fame, non c’è niente da mangiare?!”
“Ma sempre al mangiare pensi!?” gli disse Zoro che era appisolato sulla sedia
“Ma io ho famee….”
“Sei un pozzo senza fondo! Adesso sto lavando i piatti, dopo preparerò ancora qualcosa per tutti…”  rispose seccato Sanji
“No, io voglio mangiare adesso!”  detto questo Rufy si scaraventò contro la dispensa, ma fu fermato da un calcio di Sanji.
“Ti ho detto di no!” 
“Siete peggio dei bambini” intervenì  Zoro.
Poco dopo entrò Usop. “sapete dov’è andata Nami?! È tutto il giorno che non la si vede!”
“E’ vero, la mia dolce Nami è uscita dalla sua cabina solo per mangiare..”
“Prima l’ho vista in poppa che osservava le onde, mi sembrava sovrappensiero..”
“Fatevi un po’ gli affari vostri, se non vuole uscire lasciatela in pace..” Zoro gli zittì tutti.
 
 
Era notte e Nami non riusciva a dormire continuava a rigirarsi nel letto. Si alzò ad andò a fare una passeggiata.
“Di guardia ci dovrebbe essere Sanji, andrò a fargli compagnia..” pensò.
Quando arrivò sul ponte si ritrovò Zoro. Si stava allenando come sempre.. non appena la vide si fermò.
“Che ci fai qua? Torna a dormire..”
“Ci andrei volentieri se solo riuscissi a prendere sonno.. e tu invece? Non doveva esserci Sanji  di guardia?”
Si fermò, le passò di fianco e si fermò. “Ho il tuo stesso problema..”
“Be, allora non ti dispiace se resto qua..”
Ci fu un momento di silenzio.
“Come vuoi..”
 
Nami si sedette per terra e lo guardava mentre si allenava.
Non si era mai accorta di quanto fosse forte e possente, la mente fece strani pensieri, iniziò a sentir calore.
“ma a che penso!?” si disse tra se e se scrollando la testa come per far uscire quei pensieri.
Molte volte aveva pensato a lui in quel modo, quando combatteva risvegliava i suoi sensi. Era solo un desiderio carnale o qualcosa di più?! Infondo si conoscevano ormai da tanto tempo e oltre che a punzecchiarsi e combattere insieme non facevano, ma qualcosa stava crescendo in lei.
 
Zoro si sentiva osservato da lei e la sua presenza gli provocava un po’ d’imbarazzo. Si fermò per qualche istante e si sedette dalla parte opposta.
La osservò per un lungo attimo. Il suo sguardo si posò poi sul suo seno prosperoso tra le braccia incrociate.
Non l’aveva mai osservata in quel modo. La sua bellezza era sempre stata scontata, ma in quel periodo dove mostrò di essere una coraggiosa navigatrice e compagna di viaggi, la sua bellezza brillava sempre più.
 
I loro sguardi s’incontrarono, non erano i soliti sguardi di sfida, ma di curiosità.
“Non ti alleni più?” chiese Nami per sdrammatizzare la situazione.
“Per oggi va bene così…”
Il silenzio imbarazzante ritornò.
“… c’è qualcosa che ti preoccupa in questo periodo?” chiese lui
“No, è tutto apposto…. Da quando ti preoccupi per me?”
Zoro arrossì. “E’ una domanda che si pone tutta la ciurma..”
Lei sorrise. “Non dovete preoccuparvi..”
I due si alzarono in piedi e si avviarono lungo le scale per scendere in cabina quando Nami scivolò e luui riuscì a prenderla al volo. I loro volti erano vicinissimi.
Nami stava per dire qualcosa ma Zoro la baciò. Si lasciarono coinvolgere dalla bellezza di quel bacio, delicato ma allo stesso tempo carico di desiderio. Si abbracciarono avvolti dall’oscurità della notte.
Nami lo stava guardando, gli occhi le brillavano per un misto di determinazione e desiderio così potente che gli mozzò il respiro. La lingua si spinse fra le labbra per aggrovigliarsi a quella di lui.
Zoro poteva sentire il suo splendido odore, odore di donna.
Avrebbe voluto staccarsi da lei, ma quel bacio fu come una droga e con un gesto veloce la prese in braccio e la portò nella sua cabina.
L’adagiò sul letto, la spogliò e la baciò soffermandosi poi sui seni, mentre Nami si occupava di denudarlo. Zoro continuò a scendere lungo il suo corpo. Nami era eccitatissima, Zoro ancora di più.Era bello, così bello che quasi caddero dal letto. Si baciarono ardentemente, poi Zoro si staccò e, mentre si guardavano negli occhi, si unirono. Nami avvertì un po’ di dolore che però lasciò subito spazio ad un piacere travolgente, raggiungendo l’apice del piacere. Zoro si lasciò andare su di lei che lo accarezzò dolcemente e gli passò una mano tra i capelli.
 
I due erano confusi. Non sapevano cosa fosse successo quella sera, ma sapevano di certo che era stato fantastico. Un emozione che non provavano da tempo, o che forse, prima, non avevano mai provato.
Si erano sempre punzecchiati, insultati e lei l’aveva anche picchiato molte volte.
 
Nami era in estasi, era felice di quello che fosse accaduto.
Si guardarono negli occhi senza dirsi niente.
“Sai una cosa, Nami. – disse poi Zoro- Ti odio! – a lei per poco non venne un colpo, stava per alzarsi dal letto quando la fermò_ ti odio perché sei una stronza, una ladra. Ti odio perché mi pensi sempre a te stessa e non agli altri….. Ti odio perché sei così fottutamente bella… e odio me stesso perché ti amo troppo”
Nami si fermò. Lo guardò negli occhi "Anch'io ti Odio Zoro" rispose con un sorriso.