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Autore: youreinmyveins_97    22/09/2012    1 recensioni
Da piccola non ero apprezzata dai miei coetanei.
Tutto cambiò all'età di dodici anni dopo che conobbi Zoe,la mia migliore amica,lei ci teneva all'aspetto esteriore.
A sedici anni in me ci fu una trasformazione,direi anche enorme.
Nessuno mi criticava e se lo faceva,era in modo positivo.
Ma se con il trasloco a Londra,alla nuova scuola incontrassi il mio più grande nemico?
E se dopo il tuo nemico diventasse qualcosa di più?
Magari se diventasse amore?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Da piccola tutti mi consideravano inappropriata e brutta.
Anche se ormai raggiunti i miei adorati sedici anni tutti hanno dovuto ricredersi.
Chi mai avrebbe pensato che dietro quella bambina impacciata,grassa come mi definivano e con l’acconciatura da matta,si nascondesse una ragazza slanciata,magra. Dai lunghi capelli biondi mossi,un sorriso provocante e degli occhi a dir poco stupefacenti.
 
*Driin,driiin.*
<< Stupida sveglia. >> ripetei  ad alta voce fin quando con un gesto poco dolce sventolai l’oggetto per terra.
Erano le 07.00 era giunto il momento di varcare la soglia della nuova scuola.
Io,mia madre e il compagno di quest’ultima, ci siamo trasferiti a Londra. Mia madre voleva lasciare la vecchia cittadina per incominciare una nuova vita,lo aveva fatto più per me.
Perché secondo lei quella casa mi ricordava troppo mio padre.
Sospirai e mi alzai dal letto non troppo entusiasta di lasciare le calde lenzuola.
Mi guardai allo specchio strofinandomi con la mano l’occhio destro,avevo i capelli tutti arruffati e dormivo solamente in intimo. Soffrivo molte volte di caldo,anche se era pieno autunno.
Mi avviai verso il bagno per dare luce a una lunga doccia che non poteva prolungarsi più di un quarto d’ora.  


Indossai il mio intimo di pizzo nero,indossai la gonna dell’uniforme, finiva dopo il ginocchia,era troppo lunga così la feci salire fino alla vita per farla diventare una minigonna,presi tra le mani la camicetta bianca lasciando liberi tre bottoni,indossai gli ultimi indumenti tra cui una giacca rossa in tinta con la gonna,delle calze bianche dal ginocchio e delle all star basse rosse.
Ritornai in bagno prendendo un elastico nero per fare una coda alta, armonizzai gli occhi con della matita,un po’ di fondotinta e del lucidalabbra alla fragola.



Mi diedi un’ultima controllata allo specchio per poi scendere frettolosamente le scale prendendo sulle spalla la tracolla.
<< Signorina, la colazione! >> esclamò mia madre guardandomi seria.
<< Mamma sono leggermente in ritardo! >> dissi di rimando sedendomi a tavola,sbuffai.
<< Ma senza mangiare non arriverai alla terza ora, Juliet. >> sussurrò Robert sorridendo come suo solito,non era mai giù di morale e questo faceva di lui un uomo perfetto per mia madre,ero felice che fosse entrato nelle nostre vite.
<< Avete ragione voi,dai. >> risi prendendo un muffin al cioccolato.
Robert mi sorrise prima di alzarsi e lasciarmi un bacio sulla fronte per poi avvicinarsi alla porta non prima di aver lasciato un lungo bacio sulle labbra a mia madre.
Soffocai una risata dando un ultimo sorso al mio frullato alla banana.
<< Posso andare ora? O devo fare altro? >> dissi ridendo per poi stuzzicare la mia dolce mammina.
<< Scema,vai pure. >> mi disse abbracciandomi << tieni le chiavi,non ci sarò prima delle due. >> infilò le chiavi nella mia tracolla.


<< D’accordo a dopo ,mamma. >> annuì e uscì definitivamente di casa,dirigendomi verso la mia nuova scuola. Non distava più di cinque minuti da casa.
Mentre attraversavo il cortile sentivo diversi sguardi sul mio corpo,precisamente.
E’ vero facevo sempre uno strano effetto sul sesso maschile,diciamo che me la cavavo.
<< Sei quella nuova giusto? Juliet? >> sbarrai gli occhi e mi voltai trovando di fronte a me un ragazzo davvero bellissimo,aveva degli occhi color smeraldo e al posto dei capelli un cespuglio,aveva anche un bel fisico,slanciato.
<< Ehm,si. Sono io. >> annuì sorridendo leggermente imbarazzata.
<< Mi sembrava di non averti mai visto. Io sono Harry. >> si presentò porgendomi la mano e io ricambiai con piacere.
Continuava a fissarmi,cosa avrei dovuto fare?
<< Che lezione hai? >> mi chiese spezzando il silenzio.
<< Letteratura inglese,tu invece? >> domandai avvicinandomi all’entrata.
<< Biologia,allora ci si vede? >> disse sorridendomi.
<< Certo,ciao Harry! >> sorrisi attraversando velocemente il corridoio. Da lontano potevo sentire il suo eco “ciao Juliet” .
Arricciai il naso ritrovandomi di fronte la classe dove si sarebbe tenuta la lezione.





Non avevo intenzione di entrare,mi vergognavo e poi si sentiva solo la voce della professoressa. Espirai e cominciai a fare varie prove per la mia “pseudo presentazioni” .
<< Salve a tutti,sono Juliet! >> esclamai sorridente,no troppo informale.
<< Sono Juliet,piacere di cono…>> non finì la frase che la porta si spalancò e quasi non mi trovai il naso rotto.  Urlai di dolore portandomi una mano sul naso.
<< Oh cazzo. Scusami. >> sentivo una voce maschile di fronte a me. Questo stupido ragazzo,me l’avrebbe pagata.
<< Scusami un corno! Mi stavi per uccidere per caso? >> Non ebbi tempo di aggiungere altro che mi ritrovai di fronte a un vero e proprio dio del sesso. Occhi color caramello,una cresta altissima,pelle ambrata,labbra carnose. Diavolo!





<< Sei quella nuova? >> sussurrò chiudendo la porta mentre la prof urlava un cognome “Malik!”
<< Credo che la prof.. >> portai un dito sulle labbra e sentì un liquido. Portai il dito sulla lingua assaggiando il retrogusto di sangue. Sangue!??
<< Vieni,subito! >> non mi diede il tempo di pronunciare una lunga ramanzina che mi portò in una stanza,che doveva essere l’infermeria.
Spostati lo sguardo da un comò all’altro,da un lettino all’altro,da una parete all’altra. Mi sedetti su un lettino facendo dondolare le gambe.
<< Mi dispiace averti squartato il naso. >> disse il ragazzo avvicinandosi.
<< Già. >> mi limitai a dire guardandomi completamente intorno.
Posò una spugnetta bagnata sulle narici del naso per non far colare il sangue.
Soffocai un gemito strizzando gli occhi.
<< E’ solo il primo giorno di scuola e stavo per morire >> dissi con acidità.
<< Morire? Non esageriamo. >> sussurrò ridendo quell’idiota di cui non sapevo nemmeno il nome.
<< Ah si? >> lo guardai facendo diventare due fessure gli occhi.
<< Io sono Zayn comunque. >> mi sorrise e quasi non svenni.
<< Non mi importa chi sei. >> sputai alzandomi per poi sistemarmi la gonna che ormai era diventata una “minigonna.”
Mi avviai alla porta e mi voltai osservando che il suo sguardo era rivolto verso il basso,forse sul mio sedere. Alzai un sopracciglio notando il rossore sugli zigomi.


<< Meglio che vada,non voglio aver altro a che fare con te. >> Sorrisi maliziosamente uscendo dalla stanza per poi dirigermi verso l’aula di una nuova lezione, Matematica. Perfetto! 

  
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