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Autore: Notperfect    23/09/2012    3 recensioni
Faccio una smorfia confusa e stupita, facendolo ridere.
-Guarda cos’è disposto a fare un ragazzo innamorato per essere baciato dalla ragazza che ama!-. Esclama poi, sorridendo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Can I kiss you?
 

E’ il compleanno del mio migliore amico, Zayn.
Compie finalmente diciotto anni, ha aspettato questo momento dal suo ultimo compleanno.
-Mi spieghi perché hai organizzato una festa in piscina se non sai nuotare? Lo sanno tutti che hai paura dell’acqua!-. Esclamo divertita e confusa al tempo stesso, rivolta al mio migliore amico.
-Volevo fare qualcosa di diverso. E poi non sono costretto a fare un bagno in piscina. Posso semplicemente rimanere sul bordo in piedi-.
-Sarò l’unica, ma non riesco a comprendere la tua intelligenza-. Constato ironica.
Mi tira un cuscino, ridendo.
Siamo sdraiati sul letto in camera sua.
Non pensate male, però!
Siamo migliori amici da una vita e viviamo la nostra amicizia in piena intimità.
Io e Zayn ci siamo conosciuti quando abbiamo iniziato a frequentare lo stesso college di Londra. Avevamo quasi gli stessi corsi ogni giorno e trascorrevamo molto tempo insieme per studiare e, con il passare del tempo, si è creato un legame molto più profondo e importante.
-Cosa indosserai?-. Chiedo, ricomponendomi.
-Ancora non ho deciso, aiutami tu!-. Si alza in piedi e si avvicina all’armadio, aprendolo.
Zayn ha un miliardo di camice, un centinaio di t-shirt, un milione di giacche e jeans di ogni genere; eppure non sa mai cosa mettere. E’ peggio di una quattordicenne durante i primi giorni di scuola.
Scruta per qualche secondo gli indumenti che ha davanti per poi posare lo sguardo su di me.
-Allora? Cosa mi consigli?-. Domanda, scimmiottando il mio modo di parlare.
In effetti ho un accento inglese un po’ strano in quanto mia madre è italo-americana mentre mio padre è anglo-francese. Insomma sono un incrocio tra quattro razze diverse.
Per un po’ ho vissuto in Florida poi nel sud dell’Italia. Ho così acquistato un modo di parlare sempre più complesso e diverso rispetto agli altri che parlano l’inglese.
-Che simpatico-. Sbotto poco sarcastica accennando un sorriso.
-Sei adorabile quando sorridi, hai le fossette e le amo-. Si avvicina nuovamente a me e mi strapazza le guance.
Inizia a farmi il solletico e di conseguenza cado completamente stesa sul letto.
-Zayn, smettila! Ti prego! Soffro il solletico!-. Le mie sono proteste inutili, naturalmente.
Lui continua il suo ‘giochetto’ fin quando ci ritroviamo entrambi sul pavimento. Mi ritrovo sotto di lui, il viso a pochi millimetri dal suo e i miei occhi nei suoi.
Ciò che amo di più di Zayn, oltre al suo carattere, sono i suoi occhi. Sono delle fonti di attrazione interminabili, sono un pozzo di meraviglia senza fine. Sono di un marrone che va quasi nel nocciola. Sono semplicemente fantastici.
Pochi secondi in questa posizione ed io mi ritrovo le ovaie a pezzi.
Possibile che mi faccia sempre questo effetto?
Dovete sapere che inizialmente avevo una cotta per Zayn e…beh, non sono sicura al cento per cento che mi abbia abbandonata.
Continua a fissarmi ed io faccio lo stesso. Non trovo insopportabile questa posizione, anzi, vorrei rimanere in questo modo per sempre.
-Charlie…-. Sussurra.
-Dimmi-.
-Mi rendo conto che se lo facessi direttamente ti confonderebbe le idee quindi te lo chiedo: posso baciarti?-.
Sgrano gli occhi, rimanendo pietrificata.
Non riesco a connettere i fatti, ho un lapsus, mi sento quasi in trance.
Come ha pronunciato queste due parole, ho sentito una fitta allo stomaco che si è propagata dappertutto.
-C-cosa?-. Balbetto, battendo le palpebre velocemente.
Lo faccio sempre quando sono spaesata e imbarazzata.
-Scusami, non avrei dovuto chiedertelo-. Si alza in piedi, prendendomi una mano e trascinando anche me a rizzarmi completamente.
Mi passo una mano tra i lunghi capelli biondo cenere voltando lo sguardo altrove.
Non avrei mai immaginato che Zayn provasse qualcosa per me oltre alla semplice e pura amicizia. Certo, non si è di certo dichiarato con qualche frase poetica e diabetica, ma mi ha comunque chiesto di baciarlo; non posso far finta che non l’abbia detto.
-Zayn, cosa significa?-. Chiedo titubante.
Abbassa lo sguardo, voltandosi dall’altra parte opposta a me. Ritorna poi nuovamente a guardarmi, sospirando. –E’ da un po’ che ho capito che ciò che mi lega a te non è semplice amicizia, Charlie. In realtà sono anni che lo penso ma non ho mai avuto il coraggio di farmi avanti-.
Il mio cuore perde un battito e un crampo colpisce il mio stomaco in pieno. Inizio a respirare affannosamente e a sbattere le palpebre velocemente e più frequentemente. Mi sento calda, caldissima e sento le guance andare a fuoco.
Immagino già il peperone che mi ritrovo ad essere in questo momento.
Divento rossa facilmente, soprattutto in casi del genere.
Anche se questo non è qualcosa che mi capita spesso e non è una situazione poco importante per me.
-Io so che facendo in questo modo sto rovinando la nostra amicizia ma non posso più nascondere ciò che provo, è diventato più forte di me. Baciarti sarebbe la cosa che mi renderebbe più felice, che mi farebbe riprendere da qualsiasi male-.
-Io…tu…-. Non riesco a formulare nessun tipo di frase e mi sento ridicola, ancora più intimidita.
Avvicina il suo viso sempre di più al mio, chiudendo gli occhi lievemente.
No, non può farlo, non ora…morirei stesso adesso.
Devo prima prepararmi psicologicamente poi, magari, sarei pronta a baciarlo e a realizzare il sogno di una vita.
Con grande sorpresa, accosta la sua bocca al mio orecchio e inizia ad accarezzarmi la guancia. –Ti voglio bene, Charlie-. Mi da un bacio…sulla guancia.
Rabbrividisco e istintivamente chiudo gli occhi, sognante e un po’ stordita.
Penso che se questo bacio fosse stato da un’altra parte sarei svenuta direttamente.
-E’ meglio che tu ora vada, devi prepararti per la festa. Ti riaccompagno-. Mi schiocca un altro bacio.
-Non c’è bisogno che mi accompagni, posso andarmene da sola-. Finalmente trovo la voce e il coraggio per parlare e articolare questa enorme stupidaggine.
Ora crederà che abbia preso male questo suo  gesto; si sbaglia!
Mi guarda confuso, un po’ deluso e dispiaciuto.
-Sicura?-. Chiede premuroso ma c’è una nota di dispiacere e fastidio nel suo tono.
Annuisco e mi avvio al piano di sotto.
Esco da questa casa e ancora stravolta arrivo a casa mia tramite un taxi. Le nostre case sono a cinque isolati di distanza e camminare non è uno dei miei hobby. I modelli di Hollister e il cibo sono i miei hobby, nient’altro.
Ciò che mi aspetta è una bella e lunga doccia calda che, spero vivamente, riuscirà a schiarirmi le idee e a darmi qualche suggerimento per come comportarmi questa sera.
 
 
Sono le nove e un quarto di sera.
Mi sto dirigendo verso casa di Zayn e sento ancora quei crampi allo stomaco di qualche ora fa. Mi tremano le mani e non so se sia colpa del freddo o di ciò che mi aspetto di trovare a casa di Zayn.
Barcollo e non so se sia dovuto al fatto che contemporaneamente sto tremando per l’ansia e l’agitazione o perché indosso delle scarpe tremendamente alte.
Sono delle decoltè nere abbinate alla pochette; il vestito aderente e corto fino a sopra al ginocchio color corallo mette in risalto le mie curve di cui, devo esser sincera, ne vado fiera.
Sono ben proporzionata e adoro le mie gambe: sono slanciate.
Non so nemmeno il motivo per cui abbia deciso di arrivare a casa di Zayn a piedi e non tramite un taxi o un amico.
Dio solo sa cosa mi passa per l’anticamera del cervello.
E’ solo che ciò che è successo questo pomeriggio a casa di Zayn mi ha completamente stravolta e non ho capito più nulla. Ho lasciato che la situazione mi sfuggisse dalle mani e non ho mantenuto la cognizione delle mie azioni.
Dopo una ventina di minuti circa, mi ritrovo fuori casa di Zayn. Si sente già la musica provenire dall’interno e lo starnazzare delle ragazze in acqua.
Sul retro della casa infatti, c’è un enorme giardino dove il padre del mio migliore amico ha fatto installare una piscina di tre metri e mezzo d’altezza.
-Charlotte! Entra!-. Ad accogliermi è la sorella minore di Zayn, Waliyha.
E’ una ragazza in gamba e molto simpatica.
-Sono arrivati già tutti, vai anche tu!-. Mi esorta, sorridendo.
Ha lo stesso sorriso di Zayn, la stessa espressione, gli stessi lineamenti.
Non l’avevo mai notato prima.
Varco la porta che da sul giardino e subito la musica si fa ancora più assordante. Mi guardo intorno e in acqua sembrano esserci migliaia di formiche l’una accanto all’altra separati da un millimetro di spazio tra loro.
Ci sono delle poltroncine bianche e porpora sparse qua e la per il giardino e un enorme tavolo con varie bevande e stuzzichini.
Intravedo finalmente Zayn: sta parlando con Emily Blunt, una ragazza che frequenta il suo stesso corso di filosofia.
In realtà non potrei definirla ragazza in quanto di dignitoso non ha nulla.
Se il suo cervello fosse intraprendente e aperto come la fessura tra le sue gambe, sarebbe una genia e, purtroppo, non lo è.
Può esser chiamata in un solo modo, abbastanza sconcio, che sinceramente non mi va di scrivere. Sarebbe una volgarità ed io non sono volgare.
-Charlie! Eccoti finalmente!-. Harry, che frequenta la stessa compagnia mia e di Zayn, mi viene incontro, abbracciandomi.
Harry inizia a conversare di qualcosa che io non capto per niente. Con lo sguardo e la mente sono totalmente altrove, precisamente sulla seconda poltrona bianca a destra della piscina su cui è seduta la figura imponente e perfetta di Zayn.
-Mi stai ascoltando?-. Domanda infine Harry.
-Certo, trovo tutto interessante. Scusami adesso, vado a salutare gli altri.
Mi dirigo verso il gruppo di ragazzi a bordo piscina, composto dagli altri ragazzi della nostra solita compagnia.
Louis, il simpatico della situazione. Riesce sempre a tirarmi su di morale.
Niall è adorabile. E’ molto timido e arrossisce quando si tratta di ragazze.
Liam è il più responsabile del gruppo. Riporta sempre ordine ma al tempo stesso è così premuroso e gentile che mi enfatizza.
Eleanor è la fidanzata di Louis. E’ totalmente la versione femminile del suo ragazzo. Dico sul serio. Questa ragazza è uno spasso.
-La signorina Charlotte ci ha degnati della sua presenza!-. Esclama Louis.
-Non sono poi così in ritardo-. Ribatto divertita.
-Lasciati dire che sei fantastica stasera-. Commenta Niall.
-Non essere sarcastico, Niall-.
-Sono serio-.
Faccio una smorfia di disapprovazione, facendo ridere tutti.
-Perché state ridendo? Fate ridere anche me!-. Ecco ritornata la solita fitta allo stomaco. Questa voce che conosco come fosse la mia canzone preferita, mi ricorda l’episodio di questo pomeriggio.
Mi volto verso Zayn, rimanendo impassibile. L’osservo solamente, contemplandolo mentalmente.
La camicia bianca aderente e questa giacca blu tirata sui gomiti mette in risalto il suo fisico palestrato e scultoreo, portando gioia e beatitudine ai miei occhi  all’interno dei quali si forma una scintilla non appena lui entra nella mia visuale.
-Le solite smorfie di Charlie-. Spiega Liam.
In effetti sono famosa nel gruppo per le espressioni strane che riesco a fare. Sono buffe e molto spesso le faccio per far ridere Zayn alle interrogazioni.
Sorride leggermente mentre io abbasso lo sguardo, intimidita.
Sicuramente tutti hanno capito che c’è qualcosa che non va perché io e Zayn siamo sempre stati molto uniti e intimi, non c’è mai stato imbarazzo tra noi.
-Posso parlarti, Charlie?-. Mi chiede poi, facendo destare ancora più sospetti agli altri presenti e lasciando stupita e un po’ intimorita me.
Annuisco solamente.
Rabbrividisco quando mi prende per mano e mi trascina verso l’angolo più appartato del giardino.
Mentre camminiamo non vedo e non sento nulla, solo il contatto con la sua mano, possente e morbida.
-Dimmi-. Cerco di sembrare il più disinvolta possibile quando ci fermiamo vicino al muro che divide la casa di Zayn da quella accanto.
Mi squadra il viso più volte per poi dare un enorme sospiro, come se abbia capito che questo è il momento adatto per fare qualcosa, come se questa sia la sua unica opportunità nel fare qualcosa.
-Charlie…-. Articola.
-Zayn…-. Lo seguito.
-Io…beh, volevo solamente dirti che ciò che ti ho detto oggi pomeriggio è vero, lo provo seriamente. So che questo comprometterà la nostra amicizia ma io penso che sia proprio questo legame così intimo e stretto che mi abbia reso completamente dipendente da te. Io posso giurare di amarti, posso farlo perché ti conosco come nessun altro e sono sicuro al cento per cento di essere innamorato di te perché sei tutto ciò che mi piace in una persona, sei l’unica che riesce a capirmi e consolarmi e l’unica che mi da sempre la forza di andare avanti nelle situazioni difficili-.
Lo guardo stravolta, allibita, meravigliata.
Non avrei mai immaginato che Zayn dicesse cose del genere. Lui è sempre stato un tipo molto riservato e silenzioso, un po’ timido e chiuso in se stesso. Solo col tempo riesce ad esternare ciò che prova alle poche persone di cui si fida, tra cui fortunatamente ci sono anch’io.
-Se non provi ciò che provo io dillo adesso per favore, non illudermi-. Aggiunge, appoggiando i palmi delle mani sul muro su cui sono appoggiata.
Ora mi sento come se fossi in trappola, in una gabbia all’interno della quale però mi sento quasi a mio agio.
Quasi!
-Zayn…-. Articolo.
Mi libero da quella posizione, allontanandomi da lui di qualche centimetro.
-Zayn…-. Ripeto confusa. –Possiamo parlare dentro?-. Chiedo speranzosa, assordata dalla musica troppo alta.
-Andiamo-.
Mi avvio verso l’entrata della casa mentre lui mi segue. Quando arrivo sull’uscio mi volto e noto che lui non è più dietro di me.
Mi guardo attorno con l’intento di localizzarlo ma, solo quando sento un tonfo enorme in piscina e qualche strillo, capisco che Zayn è caduto in acqua.
Corro immediatamente verso il bordo della piscina e mi tuffo senza pensarci due volte. In acqua non c’è più nessuno, tutti stanno mangiando.
Raggiungo quell’idiota, trascinandolo verso le scalette della piscina.
-Zayn!-. Lo chiamo quando lo appoggio al suolo. –Stai bene?-.
-Ho bevuto!-. Dice tossendo. –Dovresti farmi la respirazione bocca a bocca-.
Non rifletto neanche due minuti sul significato di questa frase che sto già eseguendo l’ordine.
Chiudo gli occhi e mi avvicino alle sue labbra. Improvvisamente sento la sua lingua incontrare la mia e la mano di Zayn preme il mio viso contro il suo in modo da non potermi allontanare. Le sue mani arrivano poi posizionarmi perfettamente su di lui, abbracciandomi.
Io non protesto, non dico nulla: lo assecondo.
Ho aspettato questo momento da quando al primo anno del college incrociai i suoi occhi così meravigliosi da farmi distrarre durante le lezioni di chimica. Mi ipnotizzavano come accade tutt’ora.
-Ti amo, cazzo-. Sussurra poi al mio orecchio, tenendo il mio viso tra le sue mani ben vicino al suo.
Alzo il viso in modo tale da vederlo perfettamente.
Faccio una smorfia confusa e stupita, facendolo ridere.
-Guarda cos’è disposto a fare un ragazzo innamorato per essere baciato dalla ragazza che ama!-. Esclama poi, sorridendo.
Quindi…sarebbe stata tutta una messa in scena? E’ caduto in piscina apposta?
Sto per ribattere quando capisco finalmente che ciò che prova lui è esattamente ciò che provo anch’io.
Io lo amo…da anni ormai!
-Rifammi la stessa domanda che mi hai posto oggi pomeriggio-. Articolo in un soffio di voce, guardandolo intensamente negli occhi.
Lo vedo pensarci su e poi sorridere. –Posso baciarti, Charlie?-.
Annuisco solamente fiondandomi con passione sulle sue labbra sotto lo sguardo stupito e compiaciuto degli altri presenti.
 
  

   
 
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