~ Go on and try to tear me down i will be rising from the ground like a skyscraper.
(Primo capitolo.)
Sveglia.- "So get out, get out, get out of my head, and fall into my arms instead..."
Era una calda mattinata di Giugno.
I raggi del sole illuminavano il mio viso.
Appena aprii gli occhi, vedetti la mia valigia messa in un angolo della stanza, e li la tristezza inizio a farsi sentire.
Mi alzai e andai a farmi una doccia fredda.
Dopo la doccia mi rimisi il pigiama, e andai a fare colazione.
Non trovai nessuno, come tutte le mattine.
Sapevo che quello sarebbe stato il mio ultimo giorno in quella casa.
Dopo la colazione andai a mettere le ultime cose nella valigia.
Mentre faccio la valigia, un sacco di ricordi mi iniziarono a frullare in testa, ma sapevo che era meglio così. Sapevo che se dovevo ricominciare la mia vita, lo volevo fare in un altro posto dove ero estranea a tutti, ma anche dove mi piaceva, quindi decisi di scappare da sola a Londra.
Sarei partita alle 2:00 della notte, in modo di arrivare lì verso le 8:00 del mattino.
Mi collego al pc, e cerco una stanza dove poter stare. Ne trovo uno molto economica di prezzo, e anche vicino al parco, e allora decido di chiamare il proprietario e di affittare la camera.
Dopo andai a suonare un po i miei strumenti.
L'unico strumento che potevo portare era la chitarra.
Si sono fatte già le 20:00 e i miei genitori sono ancora al lavoro; allora decido di fargli una sorpresa!
Mi vesto e vado a comprare qualche dolcetto.
Ovviamente io conoscevo tutti quelli che passavano di lì, e come sempre, certa gente veniva da me a dirmi:
X- " Ma come fai ad uscire in questo modo? Io mi rinchiuderei a casa per sempre! " oppure:
X- " Ma ti guardi come ti vesti? Sembri uno straccio!"
Io cercavo di non pensarci molto, ma appena arrivata a casa non cell'ho fatta più e ho iniziato a piangere. Ho un cuore fragile. Fin dalla prima elementare sono stata presa di mira dai bulli, ma ancora non ne sono uscita totalmente...
Andai in cucina, presi il coltello e iniziai a tagliarmi i polsi.
Ad un certo punto ho sentito bussare alla porta; allora lavai il coltello e il polso pieno di sangue. Mi misi una giacca, nonostante il caldo e andai ad aprire.
Aprii e non c'era nessuno. Di sicuro saranno stati dei bambini che si divertono a giocare suonando i campanelli.
Allora chiusi e andai a cucinare.
....Dopo qualche ora....
Sono già le 0:55.
Devo iniziare a prendere il bus che mi porterà all'aereo porto, che è molto distante da quì.
Prendo tutti i miei soldi e 200 $ dal portafoglio di mio padre.
La valigia e la chitarra sono già davanti la porta, e allora decido di fare un ultimo giro nella mia vecchia casa...
Pensando che sto lasciando così tanti ricordi mi fa male, ma pensando che posso ritornare con altri mille migliori, mi rende felice.
Vedo l'orario, sono quasi in ritardo, quindi lascio una lettera sopra il mio letto e me ne vado cercando di fare meno rumore possibile.
Mi incamminai verso la fermata dell'autobus, e aspettai per dieci minuti, e poi lo vedo fermarsi davanti a me.
Allora salii e mi sedetti da sola.
Passarono quarantacinque minuti, ed eccomi all'aereo porto.
Destinazione? Verso una nuova vita.
I raggi del sole illuminavano il mio viso.
Appena aprii gli occhi, vedetti la mia valigia messa in un angolo della stanza, e li la tristezza inizio a farsi sentire.
Mi alzai e andai a farmi una doccia fredda.
Dopo la doccia mi rimisi il pigiama, e andai a fare colazione.
Non trovai nessuno, come tutte le mattine.
Sapevo che quello sarebbe stato il mio ultimo giorno in quella casa.
Dopo la colazione andai a mettere le ultime cose nella valigia.
Mentre faccio la valigia, un sacco di ricordi mi iniziarono a frullare in testa, ma sapevo che era meglio così. Sapevo che se dovevo ricominciare la mia vita, lo volevo fare in un altro posto dove ero estranea a tutti, ma anche dove mi piaceva, quindi decisi di scappare da sola a Londra.
Sarei partita alle 2:00 della notte, in modo di arrivare lì verso le 8:00 del mattino.
Mi collego al pc, e cerco una stanza dove poter stare. Ne trovo uno molto economica di prezzo, e anche vicino al parco, e allora decido di chiamare il proprietario e di affittare la camera.
Dopo andai a suonare un po i miei strumenti.
L'unico strumento che potevo portare era la chitarra.
Si sono fatte già le 20:00 e i miei genitori sono ancora al lavoro; allora decido di fargli una sorpresa!
Mi vesto e vado a comprare qualche dolcetto.
Ovviamente io conoscevo tutti quelli che passavano di lì, e come sempre, certa gente veniva da me a dirmi:
X- " Ma come fai ad uscire in questo modo? Io mi rinchiuderei a casa per sempre! " oppure:
X- " Ma ti guardi come ti vesti? Sembri uno straccio!"
Io cercavo di non pensarci molto, ma appena arrivata a casa non cell'ho fatta più e ho iniziato a piangere. Ho un cuore fragile. Fin dalla prima elementare sono stata presa di mira dai bulli, ma ancora non ne sono uscita totalmente...
Andai in cucina, presi il coltello e iniziai a tagliarmi i polsi.
Ad un certo punto ho sentito bussare alla porta; allora lavai il coltello e il polso pieno di sangue. Mi misi una giacca, nonostante il caldo e andai ad aprire.
Aprii e non c'era nessuno. Di sicuro saranno stati dei bambini che si divertono a giocare suonando i campanelli.
Allora chiusi e andai a cucinare.
....Dopo qualche ora....
Sono già le 0:55.
Devo iniziare a prendere il bus che mi porterà all'aereo porto, che è molto distante da quì.
Prendo tutti i miei soldi e 200 $ dal portafoglio di mio padre.
La valigia e la chitarra sono già davanti la porta, e allora decido di fare un ultimo giro nella mia vecchia casa...
Pensando che sto lasciando così tanti ricordi mi fa male, ma pensando che posso ritornare con altri mille migliori, mi rende felice.
Vedo l'orario, sono quasi in ritardo, quindi lascio una lettera sopra il mio letto e me ne vado cercando di fare meno rumore possibile.
Mi incamminai verso la fermata dell'autobus, e aspettai per dieci minuti, e poi lo vedo fermarsi davanti a me.
Allora salii e mi sedetti da sola.
Passarono quarantacinque minuti, ed eccomi all'aereo porto.
Destinazione? Verso una nuova vita.