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Autore: marttss    23/09/2012    3 recensioni
[Lawson]Joel sorrise mentre continuava a guardare la strada -Sì, non è eccitante?-
Gli tirai un pugno sulla spalla -Eccitante? Diciamo che per me eccitante è ben altro.-
Sorrisi guardando fuori dal finestrino, -Oh sì, giusto.. Per te eccitante potrebbe essere.. Andy, tipo?-
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prima fanfic sui lawson, se vi va passate e fatemi sapere che ne pensate :)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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note: buonsalve! eccomi con una nuova fanfic :) questa volta i protagonisti sono i Lawson (per chi non li conoscesse, anche se credo che tutte li conosciate, sono una band inglese.. vi consiglio vivamente di ascoltarli, perchè sono bravissimi), spero vi piaccia questa storia e bon.. niente ahahahaha buona lettura cicce, much love e fatemi sapere cosa ne pensate <3
 




 


-Ti prego Joel, muovi il culo e vestiti.- Presi una maglietta grigia e la lanciai a Joel, che se ne stava bellamente in mutande davanti all'armadio.
Se fossi una normalissima ragazzina del mio college sarei già impazzita, ma sono la migliore amica di Joel da ben 18 anni, e il suo petto nudo e le sue braccia non mi avrebbero mai fatto nessun effetto.
-April calmati, non c'è fretta.- Joel mi zittì mettendosi la maglietta e guardandosi allo specchio.
-Non c'è fretta?- Gli ringhiai contro e gli lanciai l'orologio -Mettitelo al polso e poi dimmi se non c'è fretta.-
Joel scoppiò a ridere, lo faceva sempre quando mi arrabbiavo con lui. Sapevo benissimo di non essere credibile quando gli urlavo contro, ma a volte era davvero insopportabile.
-Solo perchè suoni la chitarra, questo non ti rende figo, sappilo.-
-La metà delle ragazze non la pensano come te però.-
Gli lanciai un cuscino in piena faccia e lui rise di nuovo, e io con lui, dato che la sua faccia da completo idiota mi faceva sempre ammazzare dalle risate.
Lo guardai mentre si infilava i pantaloni di jeans e sbuffai nuovamente quando lui si fermò a guardarsi nello specchio.
-Dimmi che scherzi Joel, ti prego dimmelo.-
Sorrise distrattamente mentre si spruzzava il profumo sul collo, per poi infilarsi le converse bianche ormai consumate e rotte.
-Ci siamo principessina?- Annuì divertito e prese le chiavi della macchina.

 

Joel ed io eravamo amici di culla, avevamo sempre fatto la stessa scuola, nella stessa classe.. Sembravamo fratelli. Stessi gusti, stesse cose da mangiare.. A volte ci dicevano che facevamo impressione, ma a noi piaceva così.
Prima di scendere dalla macchina, fermai Joel, mettendo una mano sulla sua gamba -Prima cosa: siamo in ritardo e seconda cosa: siamo in ritardo per non so cosa.-
Joel scoppiò a ridere e mi accarezzò una guancia -Non ti dirò dove siamo, perchè fra pochi minuti lo vedrai tu stessa.-
Spostai la mano di Joel -Ti odio quando fai così.-
Joel aprì lo sportello della macchina sorridendo -No, tu mi odi sempre.-
Scesi a mia volta dalla macchina, e seguì Joel in quello che sembrava essere un pub, a giudicare dalle scritte e dalle insegne.
Dentro era pieno di gente, così Joel mi porse il suo braccio e lo afferrai, mentre lui camminava tra le persone cercando qualcuno.
-Scusa, scusa.. permesso.. cazzo, guarda dove vai!-
Finalmente si fermò e fissò un tavolo nell'angolo, accanto alla finestra.
Riconobbi due ragazzi di spalle. Uno era altissimo, mentre l'altro decisamente più basso.
Il primo si voltò e ci salutò, facendoci cenno di raggiungerli al tavolo.
Era Ryan Fletcher, come non notarlo. Biondo, occhi chiari, muscoli da spavento, tatuaggi e uno sguardo che poteva sciogliere qualsiasi essere vivente sulla terra. Era il migliore amico di Joel e.. una delle mie prime cotte da spavento.
Raggiungemmo i ragazzi e ci sedemmo al loro tavolo.
Diedi una gomitata a Joel -Dove cazzo mi hai portata?- lo dissi senza farmi sentire dagli altri, e Joel rise sotto i baffi, senza rispondere.
Ryan fu il primo a proferire parola -Joel, diamine amico! Credevamo ti fossi perso!-
Sì, in effetti si era perso davanti allo specchio, sto cretino.
Il secondo ragazzo non lo avevo mai visto prima, così si presentò molto cordialmente -Piacere, sono Adam.- Gli strinsi la mano e mi presentai a mia volta. Aveva un viso pulito e ispirava simpatia. Occhi scuri e qualche accenno di barba che lo rendevano piuttosto sexy. Indossava una maglietta bianca con dei piccoli risvolti alle maniche, e questo faceva risaltare i muscoli delle braccia: o faceva boxe, o era un batterista.
Ryan non si presentò, non mi degnò nemmeno di uno sguardo a dire il vero.. Non che mi importasse particolarmente, dato che, secondo la mia modesta opinione, un criceto aveva il doppio del suo cervello.
I ragazzi presero a parlare di svariate cose: moto, calcio, ragazze, strumenti musicali.. Ma io ancora non capivo cosa diamine ci stavo facendo lì.
Tossì leggermente, ma tanto da farmi sentire da Joel, per lo meno -Scusate se vi interrompo, ma posso sapere perchè sono qui?-
Adam mi sorrise, Joel fece per rispondere, ma Ryan lo precedette -Aspettiamo l'ultimo degli ultimi e poi lo scoprirai.-
Mentre i minuti passavano, il pub si svuotava sempre di più. Guardai l'orologio al mio polso, che segnava mezzanotte e mezza.
Quando il pub fu completamente vuoto, arrivò verso il nostro tavolo un ragazzo alto, con i capelli leggermente ricci e disordinati, gli abiti coperti da un grembiule nero.
-Scusate l'attesa, ma non potevo abbandonare il bancone stasera, era veramente troppo pieno di gente.-
Dedussi che lui fosse 'l'ultimo degli ultimi' e gli rivolsi un sorriso distratto, mentre lui si sedeva di fianco ad Adam.
Anche lui aveva un viso pulito e ingenuo, quasi da bambino, occhi scuri e grandi e le labbra carnose, che si chiudevano in un sorriso leggero. Le labbra erano qualcosa di indescrivibile, qualcosa che vorresti prendere a morsi.
Fermai le mie fantasie, mordendomi un labbro e maledicendomi per quello che stavo pensando.
Il ragazzo mi guardò, per poi presentarsi -Sono Andrew, ma chiamami Andy. Scusate per l'attesa.. So che è un po' tardi, dato che voi domani dovrete andare anche a scuola, suppongo.-
Gli sorrisi -Io sono April. Tranquillo, non è affatto un problema.- Non è affatto un problema tranne che tra poche ore devo stare seduta ad un banco ad ascoltare la professoressa Murphin e i suoi monologhi.
Questo comunque, significava chiaramente che era più grande di noi, anche se dal viso non sembrava proprio. Si tolse il grembiule nero da barman, e rimase con una canottiera a righe bianche e nere che lasciava davvero poco spazio all'immaginazione.
Un suo braccio corrispondeva esattamente a quattro dei miei, e non stavo esagerando.
Ora più che mai mi stavo chiedendo 'cosa ci faccio io qui': forse Joel mi aveva portata lì perchè aveva pena di me, dato che il mio ultimo ragazzo risaliva all'anno scorso, ed era stata una pessima esperienza.. decisamente da non raccontare.
Improvvisamente la voce vivace di Joel interruppe i miei pensieri ed entrò nella mia testa rimbombando -Cara la mia April, hai l'onore di avere davanti a te..- Gettò uno sguardo ad Adam -Rullo di tamburi bello!- lui prese una forchetta e un coltello e iniziò a colpirli contro al tavolo come se fossero dei piatti di una batteria – I LAAAAWSONNN!-
Joel mi guardò aspettandosi una reazione, e io lo guardai di rimando -Cioè?-
Adam si limitò a ridere, mentre Joel sbatteva la testa contro il tavolo.. Ryan mi rispose -Una band. Non so se hai presente, tipo delle persone che suonano e cantano contemporaneamente?-
-Ah perchè tu sai fare due cose contemporaneamente, Fletcher?-
Andy iniziò a parlare, prima che Ryan potesse ribattere -Siamo una band, o almeno, ci proviamo.-

 

Erano le tre in punto, o almeno, questo era quello che diceva la radio nella macchina di Joel.
-Sei consapevole vero che fra tre ore dobbiamo essere in piedi?-
Joel sorrise mentre continuava a guardare la strada -Sì, non è eccitante?-
Gli tirai un pugno sulla spalla -Eccitante? Diciamo che per me eccitante è ben altro.-
Sorrisi guardando fuori dal finestrino, -Oh sì, giusto.. Per te eccitante potrebbe essere.. Andy, tipo?-
Deglutì e sentì le guance diventare un po' calde -Joel! Razza di babbuino, pensa a guidare!-
Lo colpì nuovamente, mentre lui se la rideva di gusto.
-Che c'è April? Non è vero? Non smettevi di fissargli le braccia!-
Iniziai a ridere nervosamente, continuando a guardare fuori -Non è vero, smettila Joel!-
Joel gonfiò i muscoli delle braccia -Non sono così male neanche i miei, ammettilo.-
-Meglio che io non risponda.-
-Sono offeso, sappilo.-
Joel assunse la sua smorfia da cane bastonato e non potei fare a meno di sorridere -Dai, lo sai che in fondo sei il mio preferito.-
Gli stampai un bacio sulla guancia, arruffandogli i capelli.

  
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