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Autore: ItalianBaka    23/09/2012    1 recensioni
Una notte troppo limpida per un cuore così aggrovigliato.
Genere: Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oh amore, perché non piovi su di me questa notte?
 
L’amore per la pioggia era nato mesi prima, quando il concetto di casa era mutato da edificio a sensazione. Il cielo grigio e piangente centrava perfettamente lo stato di teatralità tanto amato da lei. Ed era diventato così momento di gioia il tempo, dalla maggior parte delle persone, definito brutto.
Si nascondeva, però, lei dalle persone. Nessun gesto teatrale faceva parte della sua quotidianità, nessun personaggio di spicco rappresentava lei. Solo una banale ragazza, troppo giovane e troppo invisibile.
Il suo cuore, però, non apparteneva solo a quella sensazione piacevole delle gocce celesti in viso, ma anche a un giovane ragazzo dalle belle fattezze. Gli occhi di lui l’avevano fatta innamorare, anche se amore è una parola troppo importante per i giovani cuori, perché con la loro profondità e il loro colore che somigliava al cielo grigiastro le facevano sentire dentro al petto la tempesta. Ma lui era così originale e di spicco con i suoi modi di fare spontanei e lei era così in conflitto e in imbarazzo con il genere umano da renderli troppo diversi. Non importava quanti sforzi lei facesse, lui non la notava mai. Eppure, a pensarci bene, lei non ne faceva molti di sforzi. Il guscio in cui si proteggeva rimaneva integro, senza una crepa. La paura tagliente di fallire la portava sempre alla sconfitta.
Se ne rese conto una notte. Il cielo era limpido, poco protettivo. La coltre di nubi si era volatilizzata, lasciandola sola e vulnerabile un’altra volta. Decise di uscire di casa perché il dolore per un amore impossibile le bruciava il cuore. Prese un ombrello prima di uscire, come fosse in attesa di una rassicurazione dal cielo. Appena fuori, una ventata gelida le invase il volto, come a voler congelare delle lacrime che non erano mai uscite. Un passo lento la accompagnava all’interno di un mondo senza barriere. Era capace solo di sognare, mai di mettere in pratica. La paura la prendeva a braccetto e le nuvole sognanti su cui si poggiava si condensavano irrimediabilmente facendole battere la testa a terra. Non voleva sognare il suo volto, non voleva sognare i suoi occhi grigi, non voleva sognare l’amore perché sapeva che sarebbe svanito come tutti i suoi sogni. Il suo cuore batteva e pompava sangue, in quella notte maledetta e senza pioggia, spinto da una benzina immaginaria. Sentiva, però, che non sarebbe bastata ancora per molto.
E con il cervello in rivolta, continuò a camminare nel buio.

Lontano, lontano, sono perso e lontano stanotte. Ho un cappio sul mio cuore.
Lontano, lontano, sono perso e lontano stanotte. Questa notte il mio cuore è a piede libero. 
  
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