Il bagno dei prefetti

La separazione e la morte sono atroci.

 Però un amore che non sembri l'ultimo della vita, per una donna non è che un inutile passatempo.

(Banana Yoshimoto - Kitchen)

Prologo

E’ una notte senza stelle, una di quelle in cui si percepisce tutto il peso del mondo, quando alzi gli occhi al cielo e chiedi consiglio alla luna come ad una vecchia amica. Una di quelle notti in cui le lacrime scivolano libere sulle guance arrossate, silenziose come perle di una collana andata in pezzi.

Una donna, ritta di fronte alla finestra di una casa modesta, osserva suo marito che riposa sereno e trema lievemente, chiudendo gli occhi ad un copioso pianto.

“A volte dobbiamo amare chi ci fa stare bene”.

Una frase che si ripete da giorni, mesi, anni.

Come posso amati, se lui è ancora così vivo in me?

Un singhiozzo più violento degli altri la fa sussultare e i suoi occhi appannati cadono sulle poche righe di una lettera ormai illeggibile.

Hermione,

ormai avrai capito che la mia missione era quella di uccidere Silente e spero che un giorno tu riuscirai a perdonarmi. Diventare un mangiamorte non è stata una mia scelta. In fondo, tutta la mia vita è stata programmata fin dalla mia nascita. L’unica scelta che mi è stata concessa fare sei tu. Sei la fonte del mio coraggio, perché, lo sai, io sono un vile. Lo sono sempre stato e sempre lo rimarrò.  Alla fine non sono neanche stato in grado di ucciderlo, Silente. Ma questo è un bene, no? In questo modo la mia coscienza resterà pulita, almeno per ora.

Non essere triste, Hermione. Conserva le lacrime, che troppo spesso ti ho fatto versare, per il giorno in cui ci rivedremo. Perché, te lo giuro, farò il possibile per riabbracciarti al più presto.

Aspettami, Hermione.

Ti amo.

Per sempre tuo,

                        Draco

Dicono che l’amore sia solo uno e, quando questo ci viene strappato, ciò che resta intorno è solo miseria e oscurità. Non si può costringere il proprio cuore ad amare qualcun altro, non si può dimenticare la felicità ed è questo, forse, a rendere il dolore più devastante.

Hermione lo sa bene. E lo sa anche suo marito, quando la notte la stringe a sé e percepisce il suo desiderio di riabbracciare l’amore di un tempo.

“Ron, perdonami” sussurra a volte lei, perdendosi ancora una volta in quella voragine senza fine che, anni fa, si è aperta nel suo cuore.

Non può dimenticare –a costo di non essere mai più felice- l’unico uomo che abbia mai amato, le incomprensioni, l’amore, la complicità… quei ragazzi di sedici anni che camminavano per i corridoi di Hogwarts, fingendo di non conoscersi e amandosi in segreto.

Autrice: Salve, gentili lettori. Quanti di voi ricordano questa storia? L'avevo postata circa due anni fa e in seguito cancellata per vari motivi. Oggi ve ne propongo una seconda versione, più drammatica e seria, di cui già so la conclusione. Due anni fa, infatti, il problema era trovare un finale che fosse soddisfacente. In più ho aggiunto anche il breve prologo che avete appena letto. La storia sarà divisa in due parti. Spero che possa piacervi. Fatemi sapere.