Serie TV > The Vampire Diaries
Ricorda la storia  |      
Autore: giraffetta    24/09/2012    1 recensioni
"È così che è la morte?
Un lungo limbo opprimente, un limbo delle anime perdute, dove il corpo cessa di appartenerti e la mente, invece, continua a tormentarti?"
I pensieri di Elena tra la morte e il risveglio. (ep. 3x22)
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Elena Gilbert
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

               Il limbo delle anime perdute


Image and video hosting by TinyPic


Apro gli occhi lentamente, sollevando stancamente le palpebre e cercando di delineare lo spazio intorno a me.
Sto volando. Sospesa nel vuoto, volo.
Spalanco completamente gli occhi e mi accorgo del mio errore.
Non sto volando, bensì sto galleggiando.
Galleggio in un mare opaco e inconsistente.
Non respiro -non ne ho bisogno- e ho le membra intorpidite, stanche, ma il mio cervello continua a ragionare, a formulare pensieri.
È così che è la morte?
Un lungo limbo opprimente, un limbo delle anime perdute, dove il corpo cessa di appartenerti e la mente, invece, continua a tormentarti?
No, non può essere. Non può decisamente essere così.
Eppure, so con certezza, con assoluta e precisa certezza, di essere morta.
Alla fine, dopo tutto, sono morta.
E allora perché continuo a pensare?
Credevo che dopo aver chiuso gli occhi ed esalato l’ultimo respiro, si smettesse automaticamente anche di pensare.
Evidentemente, sbagliavo.
Ma, in questo modo, sono condannata a vivere l’eternità coi miei pensieri. Con i miei numerosi pensieri.
Mi volto lentamente, muovendo impercettibilmente le mani. È come sposarsi attraverso una massa densa e pesante, come essere prigionieri in un barattolo di gelatina.
Attorno a me però non c’è nulla, nessuna parete di vetro di un barattolo né un confine netto e preciso. È tutto sbiadito e sfumato.
È come stare nella nebbia.
Sì, è come fluttuare in un immenso mare di nebbia.
D’un tratto, scorgo una sagoma scura avvicinarsi, ma non riesco a vedere bene.
Forse, è solo frutto della mia mente.
Invece, la figura si materializza in un istante dinanzi a me e, senza sapere come, riesco a piegare le labbra in una O perfetta, che calca il mio stupore.
Perché, davanti a me, c’è una sorridente zia Jenna.
<< Ciao, Elena. >>
La voce non le è uscita dalle labbra, ma l’ho sentita comunque. Forte, nitida, squillante. È proprio la sua voce.
La fisso stranita.
Se lei è qui con me, allora sono sicuramente morta.
<< Non proprio. >>
Ancora la sua voce, stavolta con un tono quasi divertito.
Continuo a guardarla e vorrei avvicinarmi, stringerla, abbracciarla. Ma non riesco a muovermi, mi accontento di fluttuare.
<< Mi dispiace sia andata così. Ma sei forte, hai superato tante cose. Ce la farai anche stavolta. >> dice muta, un sorriso tirato a tenderle le labbra.
Continuo a non capire, ma non dico niente.
<< Ciao, Elena. Abbi cura di te. >>
Jenna mi sorride malinconica e poi, così come è arrivata, si allontana, diventando una figura prima scura e poi indistinta nello sfondo opaco di questo mare.
Continuo a gettare occhiate rapide intorno a me e, poco dopo, una massa scura più grande della precedente mi affianca.
Guardo meglio e, sorpresa, scorgo le figure dei miei genitori.
<< Bambina mia. >>
È la voce di mia madre quella che sento, mentre mio padre sorride.
Sento l’irresistibile voglia di piangere, ma non ci riesco. È come se fossi bloccata.
Così, gli scocco un occhiata dispiaciuta.
<< Siamo fieri di te. E continueremo ad esserlo, comunque vadano le cose. >>
Questa volta è la voce di mio padre a risuonare intorno a me.
Li guardo confusa. Non capisco nemmeno le loro parole. Se sono morta perché continuano a confondermi le idee?
Non faccio in tempo a tentare di rispondere, di dire qualcosa, che sono già scomparsi.
Cerco di voltarmi ancora e, appena ci riesco, altre due figure mi si parano davanti.
Sarà così per sempre? Un eternità a vedere volti cari che arrivano e spariscono nel giro di pochi secondi?
Quando metto a fuoco le due figure, quasi sobbalzo.
Sono mio zio John e Isobel.
Deglutisco, o meglio, cerco di deglutire.
<< Elena. >>
È la voce strascicata di Isobel che mi arriva alle orecchie. O meglio, al cervello.
È come se parlassimo col pensiero, ed è strano.
<< Mi dispiace così tanto. Volevo una vita diversa per te. Invece… >> continua, lanciandomi occhiate dispiaciute.
<< Ma continueremo a vegliare su di te. Non ti abbandoneremo mai. Mai più. >> aggiunge la voce di John.
Li guardo ancora una volta stranita.
Forse, sono dispiaciuti per la mia morte. Sì, deve essere per forza così, è l’unica spiegazione possibile.
Li vedo scuotere la testa, tristi, prima di sparire, inghiottiti dal mare.
Ora sono sola. Non vedo ombre o figure informi avvicinarsi.
Forse questa sarà la mia eternità. Un’eternità di solitudine fluttuante, una terribile eternità vissuta come la fiammella di una candela, leggera e ondeggiante in un abisso di nullità.
Vorrei gridare, piangere, ridere. Ma non posso fare niente, se non pensare.
Come farò a vivere così per sempre?
<< Non vivrai così per sempre, non preoccuparti. >>
A parlare, di fronte a me, è stato Rick.
Lo guardo stupita e un po’ dubbiosa, ma, dal sorriso che mi rivolge, capisco che è proprio lui, il vero Rick.
<< È una fase transitoria, di passaggio. Presto finirà. >> spiega.
Una fase di passaggio per cosa? Per il Paradiso? Per l’Inferno?
Sono in Purgatorio, quindi? È questo il Purgatorio, alla fine?
<< No, affatto. È una fase di passaggio per la tua nuova vita. >> continua.
Lo guardo preoccupata.
Nuova vita? Allora, dovrò reincarnarmi in un nuovo essere? Sarò un pesce o un grillo, o magari un girasole, una nuvola, un fiocco di neve.
Fisso di nuovo Rick, che scuote la testa.
<< Devo andare. Ma ricorda che qualsiasi cosa accada, io sarò accanto a te. Invisibile per i tuoi occhi, ma presente. Ne hai passate tante, supererai anche questa. Lo so. >> commenta, prima di sorridere e sparire in dissolvenza.
Sono ancora più confusa di prima.
Non capisco cosa mi stia succedendo.
Continuo a galleggiare morbida, rilassata.
Cosa avranno voluto dire tutti con queste frasi criptiche? Cosa mi dovrà accadere ancora?
Ho affrontato e superato tante cose brutte: la morte di tante persone care, il dolore, la sofferenza, la solitudine, l’abbandono, l’angoscia, la disperazione.
Sono caduta tante volte e altrettante volte mi sono rialzata. Forte, decisa, sicura.
Ma, ora, dinanzi alla mia morte, cosa posso fare se non rassegnarmi?
All’improvviso una luce accecante mi colpisce gli occhi e in un attimo sono tutti lì, dinanzi a me.
Ci sono Stefan e Damon, c’è Jeremy con Bonnie, Caroline e Tyler, e poi Matt.
Sorridono tutti, sembrano felici, sereni.
Che siano morti anche loro?
Sento un senso di angoscia serrarmi la testa e li guardo spaventata. Vorrei dirgli di non sorridere, vorrei dirgli che, se sono morti insieme a me, allora è colpa mia.
Cerco di parlare, di articolare qualche suono, ma è come se le mie corde vocali fossero sparite.
<< Torna a casa, Elena. Ti stiamo aspettando. >>
È un coro di voci quello che mi giunge alle orecchie.
Sono stati loro a parlare, tutti insieme.
Li guardo confusa e provo a raggiungerli, ma spariscono subito e dinanzi a me rimane solo un punto bianco luminoso.
Lo fisso ipnotizzata, sembra che mi chiami, che mi sussurri di raggiungerlo.
E, come per magia, inizio a muovermi.
Prima le mani, poi le braccia e infine le gambe. Tutto il corpo risponde ai miei comandi.
Adesso però mi manca l’aria, ho bisogno di respirare.
Così, inizio a nuotare veloce verso quel punto.
Sento che devo raggiungerlo, che devo attraversarlo.
Solo così potrò rinascere.
Solo così potrò rivivere.
Con un’ultima spinta entro in quel bianco splendente, accecante, puro.
Con un’ultima spinta attraverso quel confine tra la vita e la morte, lasciando questo limbo di anime perdute.
E infine, con un respiro affannoso, ritorno alla vita.

 




 

Note:  

Dopo qualche mese ritorno su Efp e su questo fandom.
Non potevo che scrivere su Elena e sui suoi pensieri durante la "morte", dopo che questa è stata la mia compagna abituale nell'ultimo anno.
Ora però mi sento più forte e pronta per tornare a scrivere.
Ringrazio tutte le splendide persone che mi sono state vicine coi loro messaggi d'affetto durante questo periodo. Grazie di cuore!
E a TE dedico questo mio ritorno alla scrittura. Dovunque sei, ti sento vicina. <3 

 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: giraffetta