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Autore: A_rh    08/04/2007    2 recensioni
Una storiella fatat così qualche tempo fa...
Genere: Romantico, Triste, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Danza del Fuoco
 

La stilografica nera danzava sul foglio, nel modo in cui un cigno nella sua immagine d'acqua si muove
sottile e celere, con eleganza tranquillante e il rumore sussurrante.
Lettere lunghe e fluide attraversavano la superficie color crema del foglio, tanto a lungo conservato e
contemplato.
Mentre un fragile lume illuminava il lungo cammino, un viso si scorgeva nell’oscurità.
Come un angelo che dona luce ad uno spirito triste, i suoi occhi sembravano prendere e spezzare,
peccatori, quella giovane speranza che anche nel buio non moriva.
I graffi, che su quel viso tracciavano lunghe scie di lacrime sofferenti, si riversavano sulle candide labbra
rosee della creatura umana.
Non un rumore, oltre a quello leggero della penna, creava angoscia.
Ma c’era un suono più grande, più forte, quello di un’anima che cade in pezzi, come uno specchio
maltrattato in cui una figura sola trova compagnia.
Nessuno, a parte un cuore legato al peccatore, avrebbe potuto sentire il dolore che si celava dietro
l’ostilità di un aspetto.
Abbandonato, era il corpo stanco di Draco, per troppo tempo trascurato dopo la breve sera che anticipò
una serie di lunghe notti insonni, alla ricerca di una possibilità di sensibile sentimento.
Ma non era la resa a cui la mente limpida del giovane mirava.
C’era tanto, da dire, in una notte senza Luna, dove ti ritrovavi a doverti chiarire con ciò che le tue mani
trasmettevano attraverso l’inchiostro della lontananza.
Qualcosa di nuovo, quell’emozione, che non lasciava scampo a chi la viveva.
Una reazione sarebbe sembrata sbagliata, come un’altra troppo avventata.
Quando serviva l’aiuto, era lui il primo a negarlo e a convincersi di non averne bisogno.
Ma dal 15 marzo, lui sapeva che la Primavera, quell’anno, nel suo cuore, non sarebbe arrivata.
Poi uno squarcio di Sole gli accecò lo sguardo e un momento di gioia gli ravvivava gli occhi, donando loro,
quella luce in cui mai avrebbero potuto sperare.
Un ricordo che presto fu costretto a nascondersi dietro gli insulti, dietro la persona più estranea che
conosca te.
Fu solo una notte, troppo veloce, ad ucciderlo.
Ma ancora, il suo oggetto, continuava a muoversi verso l’immensità che una buia galleria infinita può
avvolgere.
Era ora, adesso, di cominciare a leggere, anche se la consapevolezza del dolore lo spingeva a fermarsi.

“Quattro mesi sono quello che ci dividono.
Sono tutto quello che sappiamo e che possiamo scavalcare.
Tu, non ricorderai cosa sarà stato, e nello scuro io verrò dimenticato.
Forse, nessuno più ti amerà come è potuto succedere in una sola notte e nessuno potrà ridarti ciò che è stato.
Sono illusioni queste che mi spezzano in due il cuore?
O è soltanto la pura verità?
Adesso so soltanto una cosa su quello che ci aspetta.
Dopo che anche questa ultima goccia di sangue sarà versata, la mia anima sarà tua, Harry.”


Quel rosso non era il male, ma soltanto la nuova salvezza nel suicidio dell’anima e nel dono all’unica
persona che può salvarti quando il tuo guscio starà tra le fiamme dell’inferno a chiedersi il perché di tutti i
maltrattamenti e di tutte le gioie dell’anima.
Intanto il tuo spirito vagherà all’infinito cercando di riunirsi a chi fu regalato.
Ed ecco che l’ultima goccia di sangue veniva versata, sul tappeto di quella stanza.
Poi la candela si spense ed insieme a lei la speranza di una compagnia.

  
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