Alcune voci già si sentono, mentre attendo le lancette.
Sorge il Sole sull’ultimo giorno,
un potere superiore ci accompagna,
verso strade e destini divisi.

Allora penso alle separazioni,
a come i sentieri delle persone si incrocino,
per poi allontanarsi nuovamente,
come scambi del treno.

Siamo fermi ancora per poco alla stazione.
Proprio ora mi vien da pensare, se tutto ciò che è stato conti.
Domani tutto precipiterà nel pozzo dei ricordi,
l’infinita voragine che assorbe ciò che prima è.

Memorie di pianti, risate, momenti che non torneranno più.
Sillabe fluttuanti.
Mi circondano fogli del passato,
tracce che dimostrano la realtà di questi ricordi.

Quanto vorrei farne parte.
Stringersi le mani, amarsi e poi, infine separarsi.
Tutta la vita sembra fatta così,
piccola pausa in qualcos’altro di infinito di cui non scoprirò mai il fine.

Mentre mi avvio a vivere l’ultima fase,
penso al Sole,
alla sua eterna danza che però è solo una pausa,
un sussulto, una vita che brucia.