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Autore: Pichichi    25/09/2012    1 recensioni
Cara Emme,
all’incontro c’era un sacco di gente, tutti eleganti: cravatte, camicette e tacchi. Ho conosciuto una ragazza, aveva una maglietta bianca e scarpe da tennis a bande nere e rosse. Le ho chiesto se le andava di accompagnarmi a fumare. Ha detto di sì.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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CORRISPONDENZA

 

 

Cara Emme,

la casa sembra pulita e la mia stanza è luminosa. Le città non le sopporto, mi abbattono l’umore. Non devi preoccuparti per me, sto bene. Mi ci abituerò.

 

Cara Emme,

all’incontro c’era un sacco di gente, tutti eleganti: cravatte, camicette e tacchi. Ho conosciuto una ragazza, aveva una maglietta bianca e scarpe da tennis a bande nere e rosse. Le ho chiesto se le andava di accompagnarmi a fumare. Ha detto di sì.

 

Cara Emme,

oggi danno una festa. Non so se ci vado, non è che mi va tanto. So che ci va la ragazza che ho incontrato, quella in gamba. Dovrei fidarmi, non sembra male; ha gli occhi sinceri.

 

Cara Emme,

certe volte faccio una cosa giusta. Ieri, andando a mensa, ho incontrato quella ragazza e quando mi sono accorta che piangeva era troppo tardi per tornare indietro. Non so cos’avesse, qualcosa in famiglia, un esame; forse era solo un po’ stanca.

Mi sono seduta vicino a lei e me ne sono subito pentita; continuava a piangere e non sapevo che dire, così sono stata zitta. Poi ho fatto una cosa un po’ scema: le ho preso una mano. A poco a poco si è calmata.

 

Cara Emme,

è iniziata la stagione delle piogge; più va avanti e più piove e più l’aria si fa pesante. Credo di avere una specie di inconscia ripugnanza per gli ombrelli: lo dimentico sempre e in due giorni ho dovuto cambiare i calzini per tre volte. Oggi no: una ragazza al capolinea del 446 mi ha dato un passaggio. Sembrava tutta allegra per qualcosa, beata lei.

 

Cara Emme,

ti prego di non usare più la parola fidanzata, lo sai che non è il caso. Ho solo detto alla ragazza del bus che possiamo frequentarci. Invece la ragazza con cui ho fatto amicizia dice che non dovrei illuderla, se non le voglio bene; io dico che a volte ho bisogno di non pormi tante domande. Tu che ne pensi?

 

Cara Emme,

scusa se ho fatto passare troppo tempo. Sono successe tante di quelle cose… Te l’avevo detto che mi vedevo con quella del bus, no? Però stamattina lei mi ha dato un bacio. Lei, la ragazza di cui ti parlo sempre.

Non lo so se mi piace. Non so mai niente.

 

Cara Emme,

volevi i dettagli? Temo che resterai delusa. Ecco com’è andata.

Sono entrata in camera sua e mi sono seduta in fondo al letto; stavamo ai bordi opposti, ci guardavamo terrorizzate; io ho riso, la risatina finta, nervosa. Ce la facevamo sotto. Poi lei mi ha preso le mani e mi ha fatta sdraiare; ci siamo abbracciate. Non ho avuto difficoltà ad addormentarmi.

 

Cara Emme,

ti farà piacere sapere che fumo di meno. Qui il tempo migliora, pare che il cielo sia meno cupo. Anche il mio umore va meglio, non ho più cadute. Ho seguito il tuo consiglio: dormiamo insieme nel divano; stiamo un po’ strette, ma ci arrangiamo.

Ci vediamo presto.

 

P.s.: ti saluta Enne.

   
 
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