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Autore: l0veforniall    25/09/2012    13 recensioni
Gli lasciai un bacio a stampo, nelle sue labbra anch'esse fredde e scure. Quasi di un violaceo.
«Mi dispiace Harry. Ricordati che ti amo anche io. Per sempre.»
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I love you.
one shot - harry styles, maya smith.





Correvo sotto quel temporale verso casa mia.
Le lacrime si confondevano con le gocce d'acqua che scendevano dal cielo.
Scendevano interrottamente sulle mie guance, facendo colare tutto il mascara.
Dovevo sembrare un'anormale.
Tutti i passanti mi guardavano male.
Ma infondo, cosa volete? Una ragazza con uno chignon molto disordinato, il trucco tutto colato, dei leggins strappati sulle ginocchia per lo scivolone preso mentre correvo e una felpa della 'Duff' tutta sporca di fango, cosa doveva sembrare?
Potevo sembrare una barbona.
Ma non posso farci niente.
E' la seconda volta in tre mesi che mi ritrovo in questo stato, eppure faccio finta che vada tutto bene, ma a volte piangere fa bene, no?

«Non voglio perderti, staremo insieme per sempre.» Per sempre un corno.
Mi ha tradito con la prima che è passata, e non è la prima volta.
Mi ha lasciato sola a casa, dicendomi 'devo sbrigare cose di lavoro.' e invece se ne è fottuto. 
Come gli altri, ovviamente.
Ma non mi posso lamentare.
Era un puttaniere prima, come pensavo che potesse cambiare?
Insomma, se uno nasce tondo, non può morire quadrato in sintesi.


Ci incontrammo tempo fa, due anni anni fa.
Era il 19 ottobre del 2010.
Correvo sempre sotto quell'insolita pioggia, fino a quando non caddi addosso a qualcuno.
Harry Edward Styles.
Ecco con chi mi ero scontrata.
Il famoso cantante della boy band One Direction.
Non è da tutti i giorni incontrare una celebrità.
«Come mai una ragazza così bella, sta piangendo?» mi chiese asciugandomi le lacrime dalla guance.
«Credo che non siano affari tuoi, Styles.» 
«Oh beh, allora sai chi sono.» sorrise strafottente.
«Non ti montare troppo, sei solo un montato.» dissi prima di andarmene.
Mi rincorse e si fermò davanti a me.
«Comunque questo è il mio numero. Chiamami, baby.» si chinò su di me, e mise un bigliettino giallo, forse un post-it dentro la tasca del mio giubbotto in pelle, prima di scomparire tra tutte le persone che mi circondavano.

Bei ricordi quelli.
Ma ormai sono solo azioni che si sono volatilizzate nel passato.
Non esistono più.
Ma mi viene difficile dimenticare ciò che lui mi ha dato da ricordare.
Non lo perdonerò mai per ciò che mi ha fatto.
Mi ha tradito due volte, davanti ai miei occhi.
E non è bello, ve lo dico io.


Aprii la porta di casa, e salii in un razzo le scale a chiocciola della mia casa, ancora gocciolante.
Mi asciugai un po', mi cambiai e mi sedetti sul divano, osservando la televisione, ancora spenta.
Rimasi per un paio di minuti così, fino a quando qualcuno non suonò alla porta.
Mi alzai lentamente, aggiustandomi i pantaloni di tuta che avevo messo e aprii la porta di casa.
E chi mi trovai di fronte?
Harry, ovvio.


«Che vuoi ancora? Vattene.» urlai, facendo affacciare qualche vecchia anziana del condominio.
«Solo parlarti.» feci un cenno della testa, a mo' di 'parla, che ti ascolto.'
«Posso entrare?» domandò stringendosi nel giubbotto.
«No. Ora parla.» dissi, mandandogli un occhiataccia.
«Perdonami, per favore. Dammi un altra chance. Sai che ti amo, e ti ho sempre amata. Ho fatto uno sbaglio, e lo ammetto, ma perdonami, non riesco a vivere senza di te. Per favore.» 
«No, e ora hai finito?» fece cenno di sì con la testa. «Bene, allora ciao.» gli chiusi la porta in faccia, e mi sedetti di nuovo sul divano, fino a quando non sentii un tonfo.

Mi affacciai alla finestra e vidi una macchina schiantata nel muro di fronte alla mia casa, e sotto c'era un ragazzo.
Un ragazzo a me familiare.
 
Riccio, stessi vestiti di quel stesso ragazzo che fino a due minuti fa avevo chiuso la porta in faccia.
Mi allontanai dalla finestra e aprii la porta per andare a vedere meglio.
Mi avvicinai alla macchina, dove c'era il ragazzo, già circondato da poliziotti.
«Signorina, non può avvicinarsi.» 
«Fanculo, io sono la sua ragazza!» le lacrime ripercorrevano le mie guance fino ad arrivare alla mia bocca.
«Non può finire così!» urlai avvicinandomi al corpo di Harry.
«Cazzo, Harry, svegliati, io so che tu sei vivo.» piangevo, piangevo più che potevo, sperando che non fosse tutto reale.
«Signorina, mi dispiace, ma il signorino non ce l'ha fatta, ora mi scusi, dobbiamo portarlo in ospedale per gli ultimi controlli.» disse un poliziotto.
«Non portatemelo via, lui è la mia vita. Per favore, non vivrei senza di lui, lasciatelo qua.» supplicai congiungendo le mani a mo' di preghiera.
«Mi dispiace, ma dobbiamo andare. E comunque, questo» mi porse un bigliettino giallo, come quello di quando ci eravamo conosciuti. Un post-it.
Sporco di sangue.
«Lo abbiamo trovato dentro il giubbotto, nella tasca, e per terra, c'era un mazzo di fiori.» affermò mostrandomi delle rose rosse.
«C'è scritto per 'l'amore della mia vita. Per sempre, tesoro. Ti amo Maya.'» il poliziotto mi guardò, e piansi ancora più forte.
«E nel bigliettino, c'è scritto 'Scusami per tutto, Maya. Perdonami, per favore. Vorrei solo poter tornare indietro e non rifare gli errori che ho commesso.'» 
Mi avvicinai al cadavere di quello che era il mio ragazzo, accarezzai il viso, di un colore giallo chiaro e freddo.
Gli lasciai un bacio a stampo, nelle sue labbra anch'esse fredde e scure. Quasi di un violaceo.
«Mi dispiace Harry. Ricordati che ti amo anche io. Per sempre.» 
 
 
Dopo tre mesi, gli stessi poliziotti, trovarono nel bagno della casa della ragazza, dentro la vasca da bagno, lei stessa con i vestiti tutta sporca di sangue. Gli occhi aperti, la pelle chiarissima, e le orecchie erano violacee per via del sangue che si era fermato nella circolazione.
Dentro la vasca piena, trovarono un coltello.
Lasciò anche lei un bigliettino, il famoso post-it giallo, a tutti i suoi amici, i suoi familiari.
«Così potrò stare più vicino a lui. Noi siamo inseparabili. Dovevamo stare insieme per sempre.» 











okay, inizio col dire che questa one shot è tristissima, lo ammetto.
Ma l'ho scritta visto che non aggiorno l'altra storia di horan da tempo.
quindi per farmi perdonare ho scritto questa.
ora scusate, vado a piangere da qualche altra parte. *si soffia il naso*
recensite, belle.
  
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