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Autore: Il Saggio Trentstiel    25/09/2012    2 recensioni
-Marley!-
La ragazza si voltò al suono di quella voce familiare, sorridendo educatamente all'avvicinarsi di un ragazzo biondo e con un'espressione amichevole.
Il giovane si fermò davanti a lei, sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi.
-Come va?-
Oh, benissimo! Ho dovuto ascoltare decine di insulti rivolti a mia madre e alla sua professione e sorbirmi la visione di Jake e Kitty che amoreggiano in ogni corridoio: niente di speciale!
-Tutto bene, e tu?-

Ebbene sì, mi sono già innamorato della dolce Marley Rose.
E della ship Samley.
Dannato me... Oh, perdonate il titolo semi-idiota, eh: sappiate che il rock sarà però fondamentale per questi due!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Marley Rose, Sam Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Il pranzo alla mensa del McKinley era stata l'ennesima tortura per lei.
Sentire i cosiddetti studenti popolari sfottere senza motivo sua madre -che, tra l'altro, cucinava per loro tutti i giorni!- l'aveva intristita oltre ogni immaginazione.
Non riusciva ad arrabbiarsi, non era nel suo stile.
Avrebbe potuto replicare a quell'idiota con la giacca dei Titans che probabilmente era stata sua madre la causa delle più recenti carestie in Africa... Avrebbe potuto, appunto.
Marley, semplicemente, non voleva.
Tentava di lasciarsi scivolare ogni singolo insulto addosso, come se la cosa non le tangesse minimamente.
Invece faceva male, accidenti.
Le procurava anche più dolore delle occhiate ben poco caste che Jake e Kitty si lanciavano mentre, mano nella mano, passeggiavano lungo i corridoi.
Come aveva detto Wade -anzi, Unique- quell'infatuazione passeggera le sarebbe passata presto, liquidando la questione come se si trattasse di un banale raffreddore.
Alzò gli occhi verso il soffitto e si sistemò il baschetto nero: fortunatamente non era tipa da piangersi addosso, o quel giorno si sarebbe cavata gli occhi a forza di singhiozzare!
-Marley!-
La ragazza si voltò al suono di quella voce familiare, sorridendo educatamente all'avvicinarsi di un ragazzo biondo e con un'espressione amichevole.
Il giovane si fermò davanti a lei, sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi.
-Come va?-
Oh, benissimo! Ho dovuto ascoltare decine di insulti rivolti a mia madre e alla sua professione e sorbirmi la visione di Jake e Kitty che amoreggiano in ogni corridoio: niente di speciale.

-Tutto bene, e tu?- Sam annuì e infilò le mani nelle tasche dei jeans.
-Un po' stanco, mi sento come un Portiere dopo una partita di Quidditch, ma fondamentalmente bene!-
Marley trattenne un risolino: aveva davvero citato Harry Potter?
Era simpatico, a modo suo!
-Volevo ricordarti...- aggiunse, riportandola alla realtà -... Dell'incontro con il Glee Club oggi pomeriggio alle quattro!-
La ragazza inarcò appena le sopracciglia ma, fedele alla sua linea di condotta, sorrise amabilmente.
-Ti ringrazio, con tutti questi nuovi orari rischio di non raccapezzarmi più!-
Rise con leggerezza, risata a cui si unì anche Sam: tornato serio il ragazzo si chinò verso di lei.
-Non preoccuparti, Marley...- sussurrò -... Qualunque cosa possano dire tu e tua madre siete due persone fantastiche!-
Le diede un rapido bacio sulla guancia e si allontanò, lasciando la ragazza a fissarlo con estremo stupore.
Non si era ancora completamente resa conto di cosa fosse accaduto che una voce gioviale e divertita la fece sobbalzare.
-Guarda un po' cosa abbiamo qui!-
Unique in tutto il suo splendore si ergeva accanto a lei, un sorriso malizioso che gli aleggiava sulle labbra.
Marley osservò l'appariscente vestito lilla che indossava quel giorno e il cerchietto in tinta diligentemente infilato tra i capelli scuri: Unique sospirò e incrociò le braccia.
-Tesoro, vuoi lasciare qualche ragazzo anche a noi altre?-
La moretta spalancò gli occhi e strinse a sé la borsa, come a volersi difendere da quella insinuazione non tanto velata.
-Ragazzo? Sam mi ha solo ricordato della riunione di oggi al Glee Club!-
Unique mise su un'espressione condiscendente, di chi la sa lunga e non si fa gabbare facilmente.
-Marley, Marley, Marley... Sbaglio o eri presente alla riunione dell'altro giorno?-
Era una domanda retorica e, vista la risposta palesemente affermativa, Marley preferì mantenere il silenzio.
-Dunque le cose sono due!- annunciò Unique levando la mano destra e sollevando il pollice -O il biondino ti crede completamente rimbambita...- alzò l'indice -... Oppure ci sta palesemente e spudoratamente provando con te!-
Nonostante tutto il suo notevole autocontrollo, Marley non poté impedirsi di arrossire: era un rossore lieve, ma non abbastanza da non essere notato dall'occhio indagatore di Unique.
-Ah ah! Qui qualcuno ha la coda di paglia...- gongolò, strizzando l'occhio all'amica.
-Devo andare a lezione.- annunciò lapidaria questa sperando che Unique, oltre alla vista acuta, non fosse dotato anche di un udito sopraffino.
Perché il cuore stava martellandole furiosamente nel petto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-... E a quanto pare il Preside Figgins vuole farci cucinare patate in tutte le salse, visto che costano meno!-
Marley annuì meccanicamente, lo sguardo fisso sulle pentole già lavate e asciugate dalla madre.
Per qualche secondo i soli rumori furono lo scorrere dell'acqua e l'acciottolio di piatti e posate nel lavello.
E dei fragorosi pensieri della ragazza.
Unique esagerava come sempre, o forse aveva ragione?
Sam si comportava così gentilmente con lei per semplice bontà d'animo, oppure voleva ingannarla come Jake?
Doveva smetterla di farsi tanti problemi, o continuando a elucubrare sarebbe giunta a una soluzione?
-In che mondo fatato si trova la tua mente, tesoro?-
Marley si riscosse, sorridendo incerta di fronte al volto sereno della madre: la signora Rose sospirò e le accarezzò affettuosamente i capelli.
-Cresci così in fretta, piccola mia... Dei buoni amici, un club dove poter mostrare a tutti la tua bravura, un fidanzato...-
-Cosa?- esclamò improvvisamente atterrita, mentre un sospetto le attraversava la mente rapido e luminoso come una folgore -Unique sparge già voci false sul mio conto?-
La donna aggrottò appena le sopracciglia.
-Unique? Quel bizzarro ragazzo che si veste come una vamp?-
Marley annuì, non riuscendo a ridere nonostante la breve descrizione fatta dalla madre ricalcasse alla perfezione Unique: la signora Rose tornò a sorridere con fare materno.
-No, cara, oggi appena prima di pranzo...- allargò il suo sorriso, che si estese anche agli occhi -... È passato di qui un certo Sam Evans!-
Ah, bene, allora...
Un momento.
-Cosa?- bofonchiò per la seconda volta Marley, tentando di ignorare il sorrisetto allegro della madre.
-Sì, è un ragazzo davvero divertente e gentile! Mi ha detto che se avesse sentito qualcuno fare battutacce sul mio conto... Beh, mi avrebbe difesa a spada tratta! Ci credi?-
Sì, Marley ci credeva.
Quella era una frase che sarebbe potuta benissimo uscire dalla bocca di Sam.
Si levò in piedi di scatto, afferrando borsa e cappello.
-Meglio che vada, o farò tardi al Glee Club!-
Salutò la madre con un rapido abbraccio e, mentre usciva dalle cucine, poté giurare di averla sentita mormorare un “Mi piacerebbe averlo come genero”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tre fantastiche esibizioni più tardi, Marley non si sentiva più le mani tanto aveva applaudito: Tina, Unique e Joe erano stati assolutamente meravigliosi!
Mentre il professor Schuester si congratulava nuovamente con loro, si guardò intorno e intercettò lo sguardo di Sam: sorrideva, il biondo, e le fece un breve cenno col capo.
Marley sorrise in risposta, preda di nuovi dubbi.
Sam la stava guardando? O i loro sguardi si erano incrociati per puro caso?
-Bene, qualcun altro vuole esibirsi?-
-Ci sarei io, professore!-
Ma guarda che sorpresa... Sam in persona si era alzato e, salutato con una pacca sulla spalla dal docente, si era piazzato al centro della stanza.
Fece un cenno ai ragazzi della band alle sue spalle e, dopo un'ultima, fugace occhiata a Marley, la musica partì.
Scatenata, movimentata, rock.

In the car, I just can't wait!
To pick you up on a very first date!
Is it cool if I hold your hand?
Is it wrong if I think it's lame to dance?


Mentre Sam ballava scatenato e gli altri membri del Glee Club applaudivano entusiasti, Marley cominciò a deglutire a vuoto.
Non significa nulla.
Stava cantando quella canzone per lei.
Il tema della settimana è il rock, quindi...
In un mondo di canzoni rock aveva scelto quella che parlava di appuntamenti.
Starà dedicandola a Brittany, ecco!
Brittany era fidanzata con un'altra ragazza, Tina e Sugar erano entrambe impegnate e, a quanto le risultava, Sam era etero.

Do you like my stupid hair?

Il biondo si passò una mano tra i capelli, scompigliandoli e strappando una risatina tremula a Marley.

Would you guess that I didn't know what to wear?

Stavolta Sam si strattonò la maglietta a righe rosse e blu, imbastendo un'espressione fintamente contrita: eppure a Marley quella maglietta piaceva tanto...
La ragazza si riscosse, sperando intensamente di non aver mostrato a tutto il Glee Club un'eventuale espressione sognante o da ebete.
Perché mai poi avrebbe dovuto avere un'espressione simile?

Let's go! Don't wait! This night's almost over!

Si voltò verso Unique che, con indescrivibile malizia, le strizzò l'occhio: fece una linguaccia in tutta risposta e tornò a concentrarsi sull'esibizione di Sam.

Honest! Let's make! This night last forever!

Sam puntò un dito verso l'alto e, con l'ultima parte del ritornello, cominciò a vorticare su se stesso.

Forever, and ever, let's make this last forever!
Forever, and ever, let's make this last forever!

A quel punto, nel caos generale di chitarre, batteria e applausi, Marley si ritrovò a cantare.
Quando la canzone terminò batté le mani con forza e, mentre Sam ringraziava tutti con un ampio sorriso, fu quasi sicura di aver notato una strizzatina d'occhio al suo indirizzo.
-Bravissimo anche il nostro Sam! Ora direi di concentrarci...-
-Professore?-
Will Schuester interruppe il suo discorso e fissò con curiosità Marley: la ragazza si era alzata e, conscia di avere gli sguardi di tutti i presenti puntati addosso, inspirò profondamente e parlò ancora.
-Ci sarebbe tempo per... Un'altra canzone?-
Non riuscì a non suonare supplichevole, ma forse fu proprio questo a convincere il professore.
-Certamente!- esclamò l'uomo, affabile come sempre, e si fece da parte.
Nervosa, più nervosa di quanto non fosse stata durante l'audizione, Marley si avvicinò ai musicisti, sussurrò loro qualcosa e si portò al centro della sala.
Subito partì una melodia lenta ma orecchiabile, dalle riconoscibili cadenze rock degli anni '90.
Marley fece un esitante passetto in avanti e cominciò a ondeggiare piano sul posto.

Somebody love me...
Somebody care...
Somebody hold me...
When I'm scared...

Blaine fece un'espressione ammirata, imitato da Artie e Tina: Marley però non li vide, lo sguardo fisso sul muro alle loro spalle, affatto certa di voler incrociare lo sguardo di chicchessia.
O uno sguardo in particolare.
Alzò la voce, pronta a esibirsi in vocalizzi più arditi.

Somebody reach out... And hold my hand...
Somebody somewhere... Must understand...

Allungò di botto le braccia ai lati, interrompendo bruscamente la musica: un istante dopo le levò in alto e, nonostante la canzone fosse ben poco animata, il breve ritornello le uscì carico di emozioni vibranti, letteralmente urlate fuori dal suo cuore.

I... Found... You!

Unique batté le mani, pieno di ammirazione non tanto per la canzone, quanto per il significato nascosto di quelle parole.

You... Wanted... Me too!

Mentre la chitarra elettrica si lanciava in un breve assolo, una salva di applausi esplose dalle sedie di fronte a Marley: a quel punto la ragazza non poté più evitare di guardare i suoi compagni e alzò lo sguardo.
Incontrò i volti di tutti, ammirati, sorpresi, felici: i suoi occhi però stavano cercandone uno in particolare.
Eccolo lì, finalmente.
Un sorriso ricolmo di genuina felicità, le mani che sembravano non voler smettere di applaudire: improvvisamente Marley si sentì piena di energia, come se avesse bevuto chissà quale tonico miracoloso.
Una volta che gli applausi si furono quietati, la ragazza riprese a cantare, a voce molto più bassa.

Somebody trust me... Somebody care...
I ain't got much, boy... But I'm willing to share...

Portò le mani all'altezza del petto e tornò a far risuonare la sua voce forte ed emozionante.

Oh, it's hard! This world can be so cold!
We all need a little love! It's what makes us whole!"

Spalancò le braccia e sorrise al suo esiguo ma caloroso pubblico.
O forse ad uno solo tra loro.

I... Found... You!
You... Wanted me... Too!
I... Found... You!
You...

Stavolta non si curò di distogliere lo sguardo da Sam.

Wanted me...

Stavolta non si curò di celare la sua espressione sognante.

Yeah, wanted... Me too...

Chinò il capo per accogliere l'ennesima dose di applausi, ma anche per far sì che i capelli mascherassero il rossore delle sue gote.
Tornò felice e accaldata al suo posto, ringraziando meccanicamente i compagni che le facevano i complimenti e facendo un rapido sorriso a Brittany che sproloquiava di un certo Lord Tubbington che suonava la chitarra meglio di chiunque altro.
Si accomodò e fu lieta che il professor Schuester avesse ricominciato a parlare, così magari Unique l'avrebbe finita di lanciarle occhiate eloquenti.
Guardò alla sua destra, trovando soltanto Tina intenta ad ascoltare il professore; si voltò poi a sinistra, ed ebbe un principio di infarto.
Come accidenti era finita seduta accanto a Sam?
Il ragazzo, a coronare il tutto, la stava fissando.
Imbarazzata Marley abbassò lo sguardo, ma come ipnotizzata lo sollevò nuovamente: si rilassò, anche, notando che Sam stava sorridendole.
-Sei stata bravissima, sai?- sussurrò.
La ragazza sorrise.
-Meglio di Oliver Baston contro i Serpeverde?-
A quella frase Sam spalancò comicamente la bocca: Marley fece di tutto per non ridere e tornò a concentrarsi sulle parole di Schuester.
Non riuscì però ad ascoltare granché, visto che un Sam a metà tra lo sconvolto e l'ammirato le stava sussurrando un'altra domanda.
-Posso stringerti la mano?-
Marley non si fece pregare e, con fare scherzosamente pomposo, porse al ragazzo la sua mano destra: Sam la prese e la strinse ma, invece di scuoterla -come la ragazza si sarebbe aspettata-, la abbassò e intrecciò le dita con le sue.
La giovane avvampò e i suoi occhi saettarono alternativamente dalla sua mano stretta in quella di Sam al volto del giovane.
Il biondo aveva smesso di fissarla e sembrava interessato alle parole del professore, sebbene un sorrisetto gli incurvasse appena le labbra.
Marley sperò che nessuno si fosse accorto di nulla, ma una domanda gli sorse spontanea in mente: chi se ne importa?
Lentamente, come se temesse di farsi male, appoggiò la testa alla spalla di Sam: questi sobbalzò appena a quel contatto, ma il suo sorriso si fece più largo e la sua mano strinse un po' di più quella di Marley.
Il professor Schuester si voltò per scrivere qualcosa sulla lavagna, e Sam approfittò di quel momento di distrazione dell'uomo.
-Stasera, Bel Grissino?-
Marley accettò con un cenno del capo e un sorriso.
-Passo a prenderti io, anche se... Dovrò accontentarmi di una bicicletta su cui aspettarti per questo...-
Tacque, e le dita di Marley si mossero appena tra le sue.
-Primo appuntamento?-
Sam confermò.
-Primo appuntamento.-
Allontanò la propria mano da quella di Marley e, con disinvoltura, le passò un braccio attorno alle spalle: la ragazza vi si appoggiò comodamente, e un sorriso sereno le si dipinse sul volto.
La madre le aveva sempre detto che la felicità aveva un profumo, un suono e un nome.
Per Marley aveva il profumo dei dolci della madre.
Per Marley aveva il suono di una chitarra.
Per Marley aveva il nome di Sam Evans.
Qualche sedia più in là, Unique sorrise tra sé e si sporse verso Blaine e Tina.
-Vi va una cena al Bel Grissino, stasera?-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le canzoni utilizzate nella storia sono: "First date" dei Blink-182;
"I found you" dei L.A. Guns.

   
 
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