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Autore: Glee_Fan    26/09/2012    1 recensioni
Lea e Cory provano una certa attrazione tra di loro, e ben presto scopriranno che è amore!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cory Monteith, Lea Michele, Quasi tutti
Note: Lemon | Avvertimenti: PWP
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“Si Di sto arrivando… la sveglia non è suonata”
“Lea muoviti, tra due minuti si comincia a girare e Ryan ha già chiesto di te!” Dianna alzava sempre di più la voce fino a quando decise di chiudere a chiamata, e di colpo si sentì una mano poggiata sulla spalla. Dalle dimensioni della mano capì che era Cory.
“Senti… ma Lea dov’è?” chiese preoccupato.
“Sta arrivando, ed è meglio per lei!” detto questo si diresse negli studi. Invece Cory rimase ad aspettare Lea che non tardò ad arrivare, bella come sempre.
“Ciao splendore! Come mai in ritardo?”
“Ciao Cory, guarda la giornata non è iniziata bene! Non è suonata la sveglia e Sheila ha vomitato sul tappeto!” dalla voce sembrava stanca e lo era.
“beh non vorrei metterti altra pressione ma è meglio andare agli studi… oggi abbiamo scene Finchel”, lei lo sapeva benissimo che avevano scene insieme ed era agitatissima, come ogni volta quando c’era lui nella stanza, anche se stava con Theo provava una certa attrazione per Cory e non solo fisica, perché con lui stava bene, la faceva ridere e la consolava, in poche parole tuto ciò che non faceva Theo. Cory la prese per mano e andarono in sala prove, al suo tocco Lea rabbrividì, si immaginava di essere toccata ovunque da quelle mani enormi, di essere accarezzata e… i suoi pensieri vennero interrotti dalle urla di Dianna.
“Lea, era ora! Mi stavo preoccupando, guarda che vi aspettano agli studi muovetevi”.
La giornata era stata lunga, 10 ore di lavoro e quando finalmente pensava di potersi riposare, Lea vide davanti a casa  sua la macchina di Theo e questo voleva dire una litigata in arrivo.
Entrò in casa e lo trovò seduto in cucina con una bottiglia di birra davanti, fissava il vuoto e non era un buon segno. Si avvicinò lentamente, doveva ammetterlo, aveva paura.
“Theo, che ci fai qui?”
“Beh, non posso fare una sorpresa alla mia ragazza?” dalla voce si sentiva che era ubriaco e aveva bevuto più di una birra.
“Ovvio, ma ora sono stanca e non sono di buona compagnia lo sai”.
“Da quando lavori così tanto anche nel week and?” il tono di voce iniziava ad alzarsi.
“Oggi avevamo tante scene da girare e sono arrivata in ritardo sul set, tutto qui”
“Ah sì… e che scene dovevi girare?” si alzò dalla sedia e si mise dietro di lei, Lea era immobile e terrorizzata.
“dovevo girare con Cory!” disse quasi con un sussurro.
“E scommetto che ti è piaciuto no? Ti piace quando ti tocca e ti fa sentire speciale anche solo per finzione” iniziò ad accarezzarle le braccia e a toglierle la giacca.
“Theo adesso stai esagerando, hai bevuto troppo ed è meglio che vai a casa!” disse con calma, “ne parliamo un’altra volta, quando sarai sobrio!” lui iniziò a stringere la stretta sulle braccia, Lea non riusciva a muoversi. Le lacrime minacciavano di uscire. Theo prese a baciarle il collo e a toccarle i seni prima piano e poi sempre più forte che Lea iniziò a urlare dal dolore, gli diede un calcio. Prese le chiavi della macchina e uscì di corsa, non sapeva dove andare, e la casa più vicina a lei era quella di Cory. Ancora spaventata da ciò che era appena successo scese di corsa dalla macchina e suonò il campanello, pochi secondi dopo Cory aprì la porta e la vide lì, con le lacrime agli occhi, la faccia rossa e lo sguardo terrorizzato. La abbracciò forte e la prese in braccio e si sedette sul divano.
“Lea, che è successo?”
Lei non riusciva a parlare, piangeva e basta.
“ti prego parlami… non voglio vederti così”
“ho paura!”
“di chi Lea? Ti prego…”
“Theo...” riuscì solo a dir quello.
“che ti ha fatto? Ti ha picchiata? Lea dimmelo…” intanto le accarezzava dolcemente le guance per calmarla, come si può far soffrire una ragazza così bella come Lea, l’avrebbe ammazzato di botte.
“Prima sono tornata a casa e lui era lì, era ubriaco e… ha alzato la voce poi a iniziato a toccarmi e io non riuscivo a muovermi, poi...”
“…poi Lea?”
“…poi ha iniziato a toccarmi i seni e a stringerli sempre di più, urlavo dal dolore ma lui continuava fino a quando sono riuscita a liberarmi e scappare!” lui la strinse forte a se, non l’avrebbe mai lasciata.
“Lea puoi stare qui tutto il tempo che vuoi… ok?” gli asciugò le lacrime con la camicia e si perse in quei occhi marroni, che tre anni prima l’avevano fatto innamorare follemente di quella ragazza. Lea gli accarezzò dolcemente la guancia avvicinando sempre di più il viso al suo, e quando furono a qualche millimetro lo guardò ancora negli occhi prima si baciare le sue labbra, un bacio dolce, passionale e pieno d’amore. Cory approfondì subito il bacio giocando con la lingua di Lea. Dopo qualche minuto si staccarono per riprendere fiato e sentire le farfalle nello stomaco.
“grazie Cory, per tutto!” e lo baciò ancora e ancora e ancora. Fino ad addormentarsi appoggiata alla sua spalla.
“Non c’è di che Lea”.
  
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