10/04/2007
6 recensioni... Nothing will be good...
Non lasciarla andare! Dille qualcosa, maledizione!
Vagò con lo sguardo cercando di trovare le parole che gli venivano a meno. Non era mai stato di molte parole, quelle che aveva dentro erano sue e basta, eppure, in quel momento, solo una frase continuava ad attraversargli la mente. E se chiudeva gli occhi per cercare di ritrovare la solita freddezza, il mondo sotto le palpebre si affollava di ricordi di cui avrebbe voluto sbarazzarsi.
Non aveva idea di cosa fare. Se mai aveva avuto veramente una certezza, adesso non ne restava nessuna traccia. Oppure non ne aveva mai avute e non aveva fatto altro che mentire a se stesso, come faceva da tempo, d’altronde.
Perché dirsi che sarebbe andato tutto bene non era la realtà e neppure la certezza. Era la sua pallida illusione da tenere stretta e rinchiudere a chiave nella coscienza. Uno di quei pensieri che ripeti come una cantilena e in cui finisci anche per credere. Per poco.
Perché nella sua rabbia lui avrebbe voluto vederla bruciare, quella maledetta illusione, avrebbe voluto vederla diventare cenere e soprattutto avrebbe voluto rendersene conto prima, che niente andava bene da molto tempo e che niente sarebbe stato così.
Invece ci aveva davvero creduto per un attimo, che sarebbe andato tutto bene.
Quando con l’unico occhio che gli era rimasto aveva visto LUI usare lo sharingan, aveva creduto che ce l’avrebbero fatta ancora una volta e che nessuno di loro sarebbe morto. Sarebbe finito tutto bene, come le altre volte.
Ma le illusioni sono effimere, per quanto possano resistere hanno sempre un modo per svelarsi, e chissà perché lo fanno proprio quando pensi che tutto andrà bene.
Si sfregò la cicatrice anche se lei gli aveva raccomandato di non farlo. Ma non gli importava niente, si sentiva precipitare verso un baratro ed ogni secondo lo portava più vicino e più lontano dal fondo.
Ogni cosa taceva, o forse era lui che non voleva sentire niente.
Respirava come se dovesse ricordarselo istante per istante.
Aprì la bocca per dire qualcosa ma la richiuse subito. Gli sembrava che qualsiasi concetto concreto nella sua testa scivolasse via.
Respirò ancora e per la prima volta la stoffa della maschera gli diede fastidio.
Si sentiva soffocare.
LEI stava già raggiungendo Yondaime.
Camminava veloce, forse troppo.
Alla fine si alzò in piedi anche lui, serrando i denti tanto da farsi male piuttosto che vacillare.
Aspettò ancora un attimo, poi parlò prima che le parole gli mancassero ancora.
«Rin… mi dispiace».
Non fu come si immaginava. Gli sembrò che le parole gli morissero talmente lentamente sulle labbra da sentirle esalare l’ultimo, freddo respiro.
Pensò che forse il suo cuore aveva mancato un battito.
Rin parve esitare, poi si fermò.
«Lo so, Kakashi» disse senza voltarsi. Poi, ancora, in un soffio: «Lo so.»
Riprese a camminare.
Kakashi indugiò un attimo. Dentro aveva un altro peso, diverso, più amaro.
Si incamminò a passo un po’ più svelto per raggiungere Rin e il sensei.
Ora ne era sicuro.
Per un bel pezzo, niente sarebbe andato bene.
.................corner A
Lo avevate capito subito che si trattava di Kakashi dopo la morte di Obito? E' già la terza fic che scrivo su questo episodio, ma forse questa sarà più di una semplice one-shot... perché vorrei continuarla, analizzare più a fondo il carattere e la personalità di Kakashi.
Insomma, questa shot potrebbe avere un seguito - per questo ho aggiunto "Incompleta" alla descrizione. L'unico problema, a parte la mia solita lentezza, è che non ho notizie di Rin. Se qualcuno sa che fine ha fatto, me lo può dire? Grazie^^
Se questa fic (...grazie di averla letta!!!) vi è piaciuta, se avete delle critiche o dei consigli, lasciate un commento, ve ne sarei molto grata^^
A presto
Ele.