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Autore: terrastoria    10/04/2007    16 recensioni
E se Hinata non fosse quello che tutti credono? E se fosse molto diversa? E' da questa domanda che parte questa mia fan fic. Spero vi possa piacere, fatemelo sapere. così vedo se continuarla. Buona lettura.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Sabaku no Gaara
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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LA VERA HINATA

Salve a tutti.

Vi propongo una fan fic strana e diversa partendo dalla domanda: “E se Hinata non fosse quello che tutti credono?”

Questo capitolo è una specie di prologo, mi serve per spiegare un po’ la situazione e per avviare la fan fic.

Dal prossimo capitolo le cose si faranno più interessanti.

Fatemi sapere cosa ne pensate, così capisco se posso continuarla, se ne vale la pena.

Buona lettura.

 

 

                                              LA VERA HINATA

 

Tutti conoscevano l’Hinata timida, silenziosa e quasi invisibile.

I ninja di Konoha credevano che l’Hinata poco coraggiosa e senza grinta fosse quella vera…

Si sbagliavano.

Hinata era anche altro…

 

La giornata era finita.

Hinata Hyuga poteva finalmente tornare se stessa, poteva togliersi le finte spoglie che aveva assunto come sempre durante tutto il giorno. Era stufa di quel vestito così largo e imbottito, di quei capelli piatti che le ricadevano coprendole un po’ il viso, di quello sguardo assente e imbarazzato. Eppure doveva per forza assumere quell’aspetto pacifico da brava ragazza durante la giornata, faceva parte del patto stipulato con la sua famiglia anni addietro. Il ricordo del giorno del patto le balzò alla mente:

 

Circa sette anni addietro in casa Hyuga…

 

- Hinata! Si può sapere dove credi di andare così conciata?

La bambina aveva indossato una gonna viola corta simile a quella di Ino e una canottiera sbracciata.

- Ma padre guarda che sono tutte così conciate! Esclamò la giovanissima Hyuga;

- Ma tu non sei una qualunque delle tue compagne d’accademia! Quante volte te lo devo ripetere che dobbiamo mantenere l’immagine sobria della nostra famosa casata?! Vatti a cambiare!

 

Una sera…

- Padre posso chiederti una cosa?Chiese Hinata;

- Certo cara, dimmi pure.

- Riguardo al mio travestimento…

- Cosa c’è che non va? Devo stare a ripeterti un’altra volta il perché ti devi vestire e atteggiare in una determinata maniera?! Esclamò il padre stanco e irritato;

- Ma no padre…è solo che…ecco e se mi lasciassi fare quello che voglio solo la sera? Andrò dove gli altri non mi vedono ma sarò me stessa…

- Ma figlia mia è così importante per te?

- Certo padre…voglio provare ad assaporare un po’ di giovinezza almeno la sera se non posso di giorno…

- Solo la sera?

- Sì…di giorno sarò me stessa…

Lo Hyuga riflettè e acconsentì:

- Vedi di non farti scoprire…altrimenti dovrò prendere seri provvedimenti…

- Grazie padre…

 

- Ed eccomi qui…pronta a trasformarmi nella vera Hinata…sussurrò la Hyuga.

 

La vera Hinata indossò una canottiera attillata e corta che le lasciava scoperta la pancia; tolse i pantaloni pesanti e mise una gonna scozzese corta. Indossò gli stivali neri, mise la matita nera ed un rossetto rosso; scostò i capelli dal viso con delle forcine e li scompigliò un pochino rendendoli più voluminosi. Prese alcuni braccialetti da un cassetto e li mise al polso sinistro.

Tolse la sacca che conteneva l’equipaggiamento ninja dal completo di prima e la allacciò nella gamba destra.

Hinata quando ritornava se stessa diventava anche una ninja più grintosa e agguerrita; non aveva paura di niente.

Si osservò per un attimo allo specchio e annuì abbastanza soddisfatta.

Senza pronunciare parola uscì dalla sontuosa casa guardando di sfuggita i suoi che ormai ci avevano fatto l’abitudine a vederla uscire di sera e tornare a chissà quale ora della notte.

 

Hinata cominciò a correre. Le piaceva quell’aria primaverile.

Conosceva Konoha benissimo più di un qualsiasi ninja normale, dato che usciva sempre di notte e ogni volta cambiava meta.

 

Quella sera aveva appuntamento appena fuori da Konoha con alcuni ninja che come lei vivevano la notte. Erano giovani che aspiravano all’indipendenza totale e che non volevano farsi mettere i piedi in testa da nessuno.

Tutte gente stravagante e sicura di sé.

Hinata si sentiva come se potesse spaccare il mondo in quel gruppo di amici della notte…poteva fare quello che voleva e come voleva…

 

La notte era tutta per lei e per quelli come lei con sete di vendetta.

 

Hinata arrivò a destinazione.

- Ehi è arrivata HI!

I ninja della notte la chiamavano così.

- Ciao raga! Che si fa oggi?

- Mah...pensavamo di andarcene per un po’ da Konoha, che dici? Le disse una ragazza dai capelli neri lunghissimi.

 

Il gruppo di cui faceva parte Hinata trascorreva il tempo facendo scherzi di nascosto agli abitanti di Konoha, perché questo li faceva sentire soddisfatti.

Facevano scherzi soprattutto a persone che li trattavano male durante il giorno.

Ma questa volta era diverso: il gruppo se ne sarebbe andato.

 

- Andar via? Chiese Hinata accigliata;

- Certo. Abbiamo intenzione di partire questa sera stessa, tanto nessuno ci aspetta qui. Nessuno si accorgerà della nostra presenza.

 

 

Hinata non si aspettava quella proposta.

Cosa avrebbe detto a suo padre?

Si era fatta pensierosa.

- Che ti succede Hi? Chiese il ragazzo dai capelli a spazzola.

- No niente.

- Che è sei preoccupata? Hai paura di lasciare i tuoi che  ti costringono a vivere una vita dannata? Chiese sarcastica Hika la ragazza dai capelli neri.

 

La Hyuga fece una smorfia.

Hika la stava deridendo. Aveva ragione.

Lei si stava preoccupando per delle persone che la trattavano come un giocattolo.

“Perché rimuginare?”

 

- Ti sbagli. Aggiudicato. Si parte. Disse seria.

 

I ninja della notte attorno a lei risero contenti.

 

Sarebbero andati via.

Fuori da quel villaggio che non li voleva. Almeno questo era quello che penavano loro.

 

- Dove?

- Mah…

- Raga che ne dite di dirigerci verso Suna?? Chiese Fuji, un altro componente del gruppo dai capelli ricci:

 

Ci fu silenzio.

 

Suna era lontana.

 

La vera Hinata aveva l’occasione di uscire dal villaggio che l’aveva fatta avvilire per anni e non voleva lasciarsela scappare.

 

Fu lei a prendere parola per prima.

 

- Va benissimo, per giunta è lontana. Ragazzi è la nostra occasione!

Esclamò prendendo una sigaretta che le aveva appena offerto Haki.

 

Tirò una boccata mentre aspettava che gli altri parlassero.

 

Fumare la rilassava.

Era diventato un vizio, oramai. Erano anni che fumava di nascosto.

I suoi non lo sapevano. Non lo dovevano sapere.

La vera Hinata faceva e pensava delle cose che nessun abitante di Konoha si sarebbe mai immaginato.

Altro che ragazza debole.

 

La vera Hinata aveva coraggio da vendere.

 

 

- Aggiudicato, si parte per Suna!

 

I ragazzi della notte partirono.

Quattro ombre scure che correvano silenziose.

 

A vederli da fuori facevano paura, così diversi, così cupi.

 

Era stata la società piena di pregiudizi in cui vivevano a farli diventare così schivi e incattiviti… 

Eramo state certe persone ignoranti a creare problemi ai giovani come Hinata che non vedevano l’ora di vendicarsi.

 

Suna rappresentava la loro grande occasione di libertà ed indipendenza.

Sicuramente avrebbero fatto quello che gli era vietato fare.

Si sarebbero fatti sentire…

 

Vedevano Suna come la loro salvezza.

Un punto luce.

Il posto dove si sarebbero riscattati…

 

 

Al prossimo capitolo, se volete, ciao a tutti,

terrastoria

 

 

   
 
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