Film > Biancaneve e il Cacciatore
Segui la storia  |      
Autore: Princess Kurenai    26/09/2012    3 recensioni
Eric aveva appena quattordici anni quando nel suo villaggio giunse la notizia che la Regina Eleanor - la bellissima consorte del Re Magnus - era deceduta in seguito ad una grave malattia. Anche se in vita sua non l'aveva mai vista – erano rare le visite dei sovrani in quei confini -, non riuscì a non sentirsi triste per quella perdita. Non si trattava di empatia - non era mai stato un tipo tanto sensibile -, la verità era che Eric aveva sempre ammirato la generosità e la bontà che il Re e la Regina avevano sempre mostrato.
[Eric/Sarah]
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Cacciatore / Eric, Sarah
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo: Everything Burns
Titolo del Capitolo: Capitolo 1
Fandom: Snow White and the Huntsman
Personaggi:Eric il Cacciatore, Sarah [Presenti vari OC e nominati altri personaggi del film]
Genere: Introspettivo, Drammatico
Rating: Arancione
Avvertimenti: What if? (E se…), Het, Spoiler per chi non ha visto Snow White and the Huntsman
Conteggio Parole: 3047 (FiumiDiParole)
Note: 1. Adoro questa coppia tanto quando adoro il Cacciatore. E anche se è un progetto ambizioso, voglio mettere per iscritto il mio headcanon sulla storia di Eric e Sarah .w.
2. Il personaggio di Sarah non è descritto nei minimi dettagli e questo mi ha dato parecchia libertà nella sua caratterizzazione.
3. Non betata e per il titolo ringrazio il prezioso aiuto di Nemsi<3


{ Everything Burns ~
- Capitolo 1 -



Eric aveva appena quattordici anni quando nel suo villaggio giunse la notizia che la Regina Eleanor - la bellissima consorte del Re Magnus - era deceduta in seguito ad una grave malattia. Anche se in vita sua non l'aveva mai vista – erano rare le visite dei sovrani in quei confini -, non riuscì a non sentirsi triste per quella perdita. Non si trattava di empatia - non era mai stato un tipo tanto sensibile -, la verità era che Eric aveva sempre ammirato la generosità e la bontà che il Re e la Regina avevano sempre mostrato.
Secondo la sua ottica, era solo merito di Re Magnus e della Regina Eleanor se tutti nel suo modesto paesello potevano vivere in pace e non in povertà... e anche se talvolta il cibo scarseggiava quando l'inverno era troppo duro, il Re aveva sempre dimostrato di avere l'accortezza di ridurre le normali tasse per permettere ai meno fortunati di acquistare ciò che mancava.
Forse per le casse del regno qualche centinaio di monete d’oro non erano una gran perdita, sopratutto se provenivano da un paese lontano come il suo, ma per Eric non era una cosa da poco.
Per lui era importante che alla sua famiglia non mancasse mai nulla, ed anche se non viveva nel lusso non si era mai lamentato.
Ciò che possedeva era tutto ciò che desiderava, e non poteva non amare la sua vita semplice, che si divideva tra lo studio - a casa insieme a sua madre -, e la foresta - per lavorare con il padre.
Erano due cose importanti ed inscindibili. Da una parte sua madre che pretendeva che lui imparasse a leggere e scrivere - utile per evitare imbrogli - dall'altra suo padre che lo istruiva sulla caccia, per potersi procurare del cibo e da vivere in futuro.
Erano delle fondamentali lezioni di vita, ed Eric nonostante la sua età giovane sapeva di non poter chiedere di meglio.


------

Sarebbe stato strano per Sarah non vedere più la Regina Eleanor passeggiare per le vie della città seguita dalla dolce Biancaneve e dal figlio del Duca.
Era diventato quasi un rituale la visita settimanale della Regina durante il mercato. Il vederla soffermarsi con tutti i venditori, anche solo per una breve chiacchierata, ed acquistare sempre stoffe e piccoli giochi per sua figlia.
Era una donna unica e speciale, amata e rispettata da tutti.
Sarah aveva degli splendidi ricordi legati alla sua sovrana ed al fatto che, durante le sue visite al mercato, non mancava mai di fermarsi nel piccolo negozio di fiori gestito da lei e dalla sua unica parente in vita.
Era come un appuntamento fisso, tant'è che sua nonna era solita aspettarla vicino ad una sedia vuota, certa che la Regina Eleanor si sarebbe seduta dinnanzi a lei per parlare dei fiori che entrambe amavano.
Poi un giorno la sovrana non era più uscita dal palazzo e la voce che si fosse ammalata aveva fatto stringere tutta la città in preghiera.
Durante la malattia, sua nonna aveva addirittura fatto in modo che al capezzale della sua sovrana giungessero spesso dei fiori freschi - " Lavanda.", le diceva sempre la sua anziana parente. " Tra le sue tante qualità, aiuta a dormire bene... e la Dea sa quanto la nostra Regina abbia bisogno di riprendersi."
Peccato che la donna non fosse riuscita a guarire.
Era morta con il nascere dell'inverno e la sua mancanza aveva creato un vuoto non indifferente nell'animo di Sarah che, a tredici anni compiuti, era abituata a vedere la Regina discorrere amorevolmente con sua nonna.
Ci mise mesi a colmare quel vuoto ma non riuscì ad ignorare le voci che giunsero dal castello e dai confini del regno.
Si diceva che il Re fosse inconsolabile, che non riuscisse a superare la morte della sua consorte... ma che soprattutto fosse apparso un esercito oscuro che minacciava la pace di quel regno piegato dal lutto.


------

Era successo tutto troppo velocemente per Eric. Il giorno prima suo padre gli stava insegnando a mettere delle trappole, mentre quello successivo il genitore stava partendo volontario con alcuni uomini per andare controllare le sorti di uno dei villaggi vicini, dal quale si levava una funesta colonna di fumo nero.
L'aveva pregato di portarlo con sé, curioso e desideroso di imparare nuove cose, ma suo padre era stato categorico: doveva restare al villaggio.
In sua assenza, gli disse, doveva essere lui a prendersi cura della loro casa e della mamma, e come per dare più peso al compito assegnato al figlio, gli affidò le sue asce.
Erano delle armi dalla fattura pressoché perfetta. Bilanciate e ben curate, che Eric aveva sempre desiderato impugnare ed utilizzare - il padre però l'aveva sempre considerato troppo inesperto per quel tipo di arma, preferendo preparargli dei pugnali. Bastò quello per mettere a tacere il quattordicenne e, senza più alcun freno - se non il timore di ciò che avrebbero trovato nel villaggio che stavano andando a visitare -, partì con gli altri uomini.
Eric si comportò egregiamente nelle settimane che seguirono la partenza del padre, desideroso di rendere orgoglioso l'uomo al suo ritorno, ma quando nuove colonne di fumo apparvero in cielo tutto il villaggio si sentì quasi oppresso dalla paura.
Solo davanti a quel misterioso fumo Eric si rese conto della crescente gravità della situazione. Carico di felicità per il dono del genitore, non aveva pensato al resto... né al fatto che non erano giunte notizie dagli uomini che erano partiti.
Il viaggio durava appena pochi giorni di marcia e quelle nuove nuvole di fumo non promettevano niente di buono.
Solo un vecchio cacciatore portò loro delle strane novità, dichiarando di aver visto l'esercito reale qualche notte prima, mentre si trovava dall'altra parte della foresta per catturare un cervo.
Era raro che l'esercito giungesse fino a quei confini, e ciò che Eric poteva fare - così come il resto del villaggio - era solo farsi coraggio e andare avanti facendo delle semplici supposizioni.
Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di non lasciarsi condizionare dalla paura.
I giorni successivi furono stranamente quieti, il cielo si mostrò di nuovo limpido agli occhi di tutti, facendo nascere un'effimera fiamma di speranza che si spense al passaggio dell'esercito reale avvistato in precedenza.
Era in festa ed era straordinariamente capeggiato dal Re Magnus, e con loro portavano delle liete notizie... ma anche ciò che nessuno avrebbe mai voluto sentire.
C'era stata una battaglia contro un oscuro esercito, vinta dal loro amato sovrano che aveva ritrovato la voglia di vivere in una prigioniera, sottratta dalle grinfie dei suoi nemici sconfitti.
Il loro Re, dopo tanto dolore, stava rinascendo e, senza perdere tempo, stava già annunciando il suo imminente matrimonio con una fanciulla dalla bellezza straordinaria che, tuttavia, non incantò nessuno al villaggio.
Era ironica come situazione.
Il sovrano aveva dimesso il lutto che l'aveva accompagnato in quei lunghi mesi, e lo stava donando a quel piccolo paese con la notizia che non vi erano altri sopravvissuti nei villaggi che l'esercito oscuro aveva attaccato.
Tutti morti. Nessuno, suo padre compreso, avrebbe più fatto ritorno... ed Eric sentì per la prima volta la disperazione ed il dolore.
Aveva sempre avuto tutto ciò che desiderava... ma gli era stato portato via.
Pianse forse per ore insieme a sua madre, poi nel ricordare le parole di suo padre, si asciugò gli occhi cercando nuova forza nonostante il dolore.
Era sempre stato forte e... non poteva lasciarsi distruggere dal dolore. Era lui a doversi prendere cura di sua madre da quel momento in poi.
La perdita di suo padre l'avrebbe segnato senza alcun dubbio, ma non poteva deluderlo.
Gli aveva affidato un compito importante e non avrebbe fallito.


------

Il corteo entrò in festa nelle strade della città e Sarah si mise addirittura in punta di piedi per osservare il trionfante rientro del Re Magnus.
Era raggiante. Felice come non lo aveva mai visto... ed accanto a lui, bella come le gemme più preziose, cavalcava una giovane fanciulla.
Aveva un viso dolce e pressoché perfetto, incorniciato da una lunga cascata di capelli d'oro.
La sua bellezza lasciò senza fiato chiunque durante il suo passaggio, ma non la nonna di Sarah.
" È bella come una rosa, ma io in lei vedo solo pericolose spine.", aveva borbottato quando era giunta loro la notizia che il Re avrebbe sposato a breve quella giovane di nome Ravenna.
Sarah rimase stupita dall'affermazione della sua parente, chiedendosi come potesse essere così cattiva davanti alla felicità del loro sovrano.
Forse, si disse, le mancava la Regina Eleanor e Sarah non poteva che darle ragione. Per quanto Ravenna fosse bella non sarebbe mai riuscita ad allontanare il ricordo della loro sovrana ormai deceduta.


Era notte tarda quando Sarah venne svegliata dallo scalpitare di alcuni cavalli poco lontano dalla sua abitazione. Non era raro che i viaggiatori passassero per quella via ma, a giudicare dal rumore che avevano fatto - che era stato addirittura in grado di svegliarla anche se era esausta -, doveva essere successo qualcosa di veramente grave. Ovviamente non riusciva ad immaginare cosa fosse accaduto, ed ancor prima di potersi azzardare ad aprire la porta e curiosare, sua nonna la fermò prendendola per un braccio.
" Ferma... è pericoloso.", la avvertì con voce grave, il suo viso - illuminato dalla tremula luce di una candela - era distorto dalla paura e Sarah non esitò ad ubbidire.
Non l'aveva mai vista in quello stato e poté solo seguirla senza controbattere.
" Che cosa succede?", le chiese in un sussurro, come se temesse di essere sentita mentre si rifugiavano nella stanza della donna.
" Al castello c'è una battaglia in corso.", lo sguardo dell'anziana si spostò verso la finestra. Era libera dalle tende e, in lontananza, Sarah vide il castello illuminato da delle luci sinistre... simili al fuoco.
" Ma oggi...", le parole si bloccarono sul nascere.
Avevano festeggiato per tutta la giornata, lei aveva ballato fino a non sentire più i piedi nella piazza della città... e tutto per le nozze del Re Magnus con la Regina Ravenna.
" Dietro i fiori più belli spesso si nasconde il veleno piccola mia.", mormorò la donna, carezzando i capelli scuri della nipote. " Che la Dea ci assista."
Sarah rimase in ferma, ascoltando il respiro della sua parente e tremando quando il vento ed il silenzio della notte fecero giungere fino a loro delle urla strazianti di dolore.
Si spensero quasi subito, come se la vita se ne fosse già andata... e Sarah, in quel preciso istante, non esitò a credere alle parole di sua nonna.
Non aveva alcuna conferma, ma era certa che la causa di quei disordini fosse proprio la nuova sovrana, la Regina Ravenna.


------

Le voci erano corse veloci per tutto il regno, da confine a confine, per giungere infine al villaggio di Eric sotto forma di un messaggero vestito con una nera corazza.
Annunciò con un ghigno maligno la morte del loro Re Magnus, dichiarando che la mano che aveva calato il pugnale nel suo petto non era altro che quella di Ravenna, la nuova Regina di Tabor.
C'era stato uno sterminio nel castello, e secondo l'emendamento che l'uomo leggeva ad alta voce, i pochi che erano riusciti a fuggire erano da considerare dei ricercati, così come coloro che lì aiutavano nella latitanza. Inoltre, sarebbero state stanziate laute somme di denaro per chiunque lì avrebbe catturati o dato una mano nel trovarli.
Eric ascoltò l'annuncio senza fiatare, tenendo le orecchie ben tese per avvertire i commenti sommessi dei suoi compaesani.
Non sentì né rabbia né voglia di ribellarsi nelle loro basse voci... solo paura. Era chiaro che non avrebbero mosso un dito, né per aiutare i sopravvissuti - ciò che rimaneva del vecchio regno - né per affiancarsi alla nuova Regina.
Erano dei codardi e, suo malgrado, Eric non si sentiva tanto diverso da loro.
Si sarebbe tenuto fuori da quelle questioni, non per paura ma perché non erano inerenti al suo compito.
Tutto ciò che doveva fare era cacciare e portare da vivere a sua madre che, in lutto per la perdita del marito, sembrava spegnersi giorno dopo giorno.
Era sempre stata di salute cagionevole, e quella situazione non faceva altro che aggravare le sue condizioni. Rientrò quindi alla sua dimora portando con sé delle lepri, raccontando alla madre ciò che il messaggero aveva annunciato.
" Chissà dove finiremo...", mormorò la donna, mentre aiutava il figlio a preparare uno stufato con la selvaggina che aveva portato.
" Non arriveranno fino a qui.", rispose Eric quieto. " Né battaglie né ricercati, e se questi ultimi arrivassero al villaggio li denuncerei."
" Lo faresti davvero?", chiede incredula la donna.
" Per il premio in denaro sì.", ammise sincero, evitando lo sguardo stupito di sua madre. " La lealtà verso un defunto Re non ci paga da vivere."
Era cambiato.
In passato non aveva mai avuto interesse per il denaro, ma davanti alla forte necessità di prendersi cura della sua unica parente in vita, non era riuscito ad ignorare il bisogno di qualche moneta d'oro in più.
Prima la famiglia era sorretta da quattro braccia lavorative e con la morte di suo padre, Eric sentiva tutte le responsabilità sulle sue spalle.


Era tornato l'inverno ed Eric si rese conto che era quasi passato un anno dalla morte di suo padre e del Re Magnus, che aveva segnato il rapido declino di Tabor.
Sapeva ben poco di quello che stava accadendo alla capitale - solo ciò che i viaggiatori facevano giungere fin lì -, ma era certo che la vita sarebbe solo andata a peggiorare.
Rimpiangeva più che mai la morte dei vecchi sovrani davanti alla povertà che stavano conoscendo con la Regina Ravenna... al villaggio tutti se ne stavano andando, inseguendo il sogno di trovare asilo nel palazzo del Duca Hammond, uno dei sopravvissuti allo sterminio della notte di nozze.
Sinceramente ad Eric non importava la fine che avrebbero fatto nel viaggio verso il palazzo del Duca, ciò che lo preoccupava era sua madre.
Sempre vestita di nero, e il suo viso pallido e magro sembrava brillare quasi sinistramente in contrasto con i suoi abiti cupi. Era lo spettro della donna che mesi prima lo istruiva ed Eric, anche se cercava di dare il suo meglio, sentiva che la stava perdendo.
Lei se ne stava volontariamente andando, e non era un viaggio nel quale l'avrebbe potuta seguire. Quella certezza lo terrorizzava, e suo malgrado non poté evitare di vederla spegnersi una notte nel bel mezzo di una tormenta di neve.
Quel giorno segno definitivamente la fine della vita di Eric.
Non era stato in grado di fermare suo padre né di salvare sua madre, era come se tutto ciò che amava gli venisse portato via... e lui poteva solo riempirsi di rimpianti.
Soffocando le lacrime tra il sangue che si procurava mordendosi le labbra, passò giorni interi a singhiozzare come un bambino, poi prese la sua decisione: se ne sarebbe andato.
Non c'era più niente per lui in quel villaggio, se non brutti ricordi - quelli belli lì teneva rinchiusi nel suo cuore. Raccolse quindi tutto ciò che possedeva, prese le armi di suo padre e salutò per l’ultima volta sua madre, poi se ne andò senza una metà precisa.
Aveva solo un'idea di ciò che avrebbe fatto della sua vita e desiderava passarla mettendo in pratica ciò che aveva imparato con i suoi genitori.
Sapeva leggere e scrivere ed era un ottimo Cacciatore. Poteva benissimo procurarsi da vivere in quel modo, ma per come stavano andando le cose nel regno non si sarebbe limitato alle bestie. Avrebbe cercato anche uomini e donne pur di guadagnarsi da vivere.
Ci mise parecchio tempo per entrare nel giro giusto, i Cacciatori di Taglie più esperti di lui gli lasciavano le prede piccole, come inteneriti da quel ragazzino che si comportava come un uomo, e solo lentamente iniziarono a rispettarlo.
Eric, ovviamente, non si sentiva né soddisfatto né felice - come poteva esserlo d'altro canto -, ma teneva per sé ogni lamentela, accettando i lavori che trovava con la massima serietà.
Pian piano iniziò a catturare anche uomini ricercati dall’esercito della Regina e a prendere parte a delle vere e proprie guerre interne nel regno, lavorando come mercenario e talvolta anche nelle linee nemiche non più come Cacciatore ma come assassino.
Non era la vita che aveva sempre sognato, ma almeno non era morto.


------

“ Di questo passo… non vedremo mai più la primavera.”
Le parole di sua nonna si ripetevano nella mente di Sarah da giorni ormai. In quell’affermazione c’erano numerosi significati – misteriosi e non -, e suo malgrado la giovane li conosceva tutti.
Con il regno della Regina Ravenna la natura aveva iniziato a ribellarsi.
I campi avevano smesso di produrre in abbondanza come un tempo e i fiori, nonostante le continue ed amorevoli cure di Sarah, perivano come se fossero affetti da una malattia mortale.
Tuttavia c’era anche un secondo significato in quelle parole: la vista di sua nonna calava giorno dopo giorno. Inizialmente erano sopraggiunte delle forti fitte in mezzo agli occhi e sulle tempie, poi i volti e gli oggetti si erano fatti sfocati e indistinguibili… e anche in quel caso le conoscenze delle erbe medicinali di Sarah erano servite a granché.
I fiori morivano e sua nonna diventava cieca. Non riusciva a salvare niente, ed era... terribile.
“ Non preoccuparti, piccola mia. Di questi tempi non vedere è la cura migliore.”, la rassicurò la donna. “ Potrò sempre custodire nei miei ricordi il tuo bel viso sorridente, e quelli della Regina Eleanor con la piccola Biancaneve.”
Sarah poté solamente abbracciarla, e nascondere in quel modo le lacrime che le rigavano il viso.
Tutto attorno a lei sembrava smettere di vivere e nonostante il coraggio di sua nonna, non si sentiva proprio in grado di affrontare quella vita.
“ Non posso farcela…”
“ Conosci i bucaneve, Sarah?”, domandò la donna carezzandole i capelli.
“ S-sì...”, si sollevò per osservare il viso di sua nonna e gli occhi chiari velati dalla malattia che li stava distruggendo.
“ Dovrai essere come un bucaneve.”, le baciò la fronte. “ Così forte da nascere prima dei fiori primaverili… simbolo di speranza per tutti. Perché tu sei la mia speranza.”
La giovane si asciugò il viso e si sforzò di sorridere.
“ Ma dai nonna…”, borbottò.
Non credeva in sé e quel degrado che stava crescendo insieme alla morte di tutto ciò che aveva amato la privava della speranza.
“ Sei più forte di quanto credi e te ne accorgerai presto.”, continuò carezzandole il viso con tenerezza. “ Credi in me, io ho sempre visto meglio di tutti voi messi insieme e anche ora continuò a vedere meglio.”, le labbra si piegarono in sorriso, e Sarah non poté che fidarsi della donna che l’aveva cresciuta. Ed era vero, era stata l’unica a mettere gli altri in guardia sulla Regina Ravenna e anche se stava perdendo la vista la sua saggezza rimaneva intatta.
“ Grazie nonna.”, mormorò.



   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Biancaneve e il Cacciatore / Vai alla pagina dell'autore: Princess Kurenai