_{È da tre ore che stiamo ascoltando il prof di matematica che spiega, e spiega, le equazioni per la centesima volta ( e dire che a 16 anni suona un po’ come una presa in giro); io d’altro canto, riesco soltanto a disegnare cuori sul banco, che poi puntualmente scarabocchio e trasformo in un buco nero. Non chiedetemi il perché, l’algebra gioca brutti scherzi.
non so come faccia Sakura, qui di fianco a me, ad essere sempre così concentrata. E allo stesso tempo così carina! Anche quando la sua fronte si corruga, e lo sguardo si fa serio e tutto numeri, rimane sempre la ragazza più bella del 2° anno.
<< Hinata, che c’è? Cavolo fissi?>>
<< Ma, niente>> poi faccio un bel sorriso e mi giro verso il banco. Inizio a cancellare.
E dopo i minuti più lunghi della mia vita, finalmente la campana suona.
Sento la sedia alla mia destra spostarsi, poi il profumo di Sakura, uno strano aroma al fior di ciliegio, che si allarga a ogni suo minimo movimento. Ne avrà usato minimo una boccetta, mi ritrovo a pensare.
Mi alzo anch’io,stiracchiandomi un po’.
<< tutto quello star fermo ha intorpidito anche te, Hina-chan?>> mi dice Naruto mettendomi una mano sulla spalla. Il contatto mi dà abbastanza fastidio, così la scanso con dolcezza. << sai dov’è Sakura? Voi non siete amiche?>>
<< non più, non dopo sabato scorso…>> rispondo in un soffio.
<< sabato scorso?>>
Sasuke è dall’altra parte dell’aula, e mi fissa.}