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Autore: SofiDubhe94    26/09/2012    2 recensioni
Fan Fiction dedicata alla coppia Annie Cresta-Finnik Odair della saga The Hunger Games. La storia riguarda la vita di Annie e Finnik una volta conclusa la guerra contro Capitol City e una volta aboliti gli Hunger Games. Have fun!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finnick Odair, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L’abbraccia. Sa quanto conti quel piccolo gesto insignificante agli occhi di tutti. L’abbraccia e trattiene le lacrime che gli pungono gli occhi. Non può piangere, non adesso, nel momento più difficile. Non adesso che il suo nome è stato scandito dalla voce stridula di quella donna appariscente. L’intero Distretto ammutolisce davanti a quel nome. La buona sorte non è a favore di quel ragazzo, diranno in molti, quando finalmente riusciranno a parlare. La folla di ragazzi si apre, tutti lo seguono con gli occhi mentre si avvia impassibile verso il palco. La donna protende verso di lui una mano e gli sorride. Non c’è niente da ridere, io sto per andare a morire, vorrebbe gridare, ma si sente congelato. Sale e cammina fino al centro, dove tutti possano vederlo, ma dove nessuno vorrebbe farlo. Ardono sotto al sole i capelli rossi di Finnik Odair.
 
L’incubo è sempre lo stesso e non può fare nulla perché smetta di tormentarlo costantemente. Ogni volta che si sveglia in preda al panico, madido di sudore, controlla sempre che Annie dorma al suo fianco, controlla sempre che nessuno gliel’abbia strappata. Le carezza i capelli castani. Le crudeltà degli Hunger Games l’hanno resa fragile, debole, eppure è ancora forte come una volta, è ancora la Annie di sempre, quella ragazza coraggiosa e tenace che ha vinto. Non è più la stessa, ma forse adesso è migliore. Adesso entrambi sanno quanto sia terribile dover uccidere per sopravvivere, non vogliono doverlo fare mai più.
Finnik si alza, sa che non riuscirà più a prendere sonno e i segni della stanchezza accumulata, notte dopo notte, incubo dopo incubo, sono ormai ben visibili sul suo viso giovane e bello. Scende le scale, arriva in cucina e beve un enorme bicchiere di acqua. È l’unica cosa che riesce a calmarlo. Dopodiché rimane immobile a fissare il nulla, a lasciare che i suoi pensieri corrano. Vanno sempre a finire nell’arena, che poi era il suo incubo peggiore prima che il suo nome venisse chiamato. Ricorderà per sempre la donna dalla voce stridula e dal sorriso innocuo, come se gli Hunger Games fossero davvero stati solo dei giochi. Adesso il suo incubo più grande è perdere Annie. Non gli importa della sua vita, l’importante è che Annie stia bene. Porta ancora Maggs nel cuore. Quella vecchietta così dolce e sensibile da offrirsi quando gettarono i vincitori nell’arena. È morta perché lui potesse tornare da Annie. Finnik sa quanto sia alto il prezzo dell’amore, soprattutto se vivi in un Distretto di Panem.
Ma per fortuna quei giorni sono finiti. Certo, non nel suo cuore. Ma fuori, nella vita reale, gli Hunger Games sono solo un incubo lontano, scalzato da un sogno che si avvera.
Cerca mentalmente di ricordare le cose belle della sua vita, le gioie della sua libertà: ha sposato Annie e adesso lei e incinta di cinque mesi, aspetta un maschietto; ha amici fidati che lo aiutano ogni giorno a superare le brutture dell’arena; ha davanti a sé un futuro, qualcosa che non avrebbe mai sperato di poter affermare.
Sorride, ma non può smettere di pensare alla morte da lui stesso causata per sopravvivere. Si alza e apre la dispensa. Annie le ha nascoste di nuovo, si dice mentre sposta scatole e confezioni fino a trovare il cofanetto di alluminio, ben celato dietro fagioli e lenticchie.
Sente dei passi leggeri, ancora una volta l’ha svegliata. Annie scende le scale e gli si avvicina, abbracciandolo da dietro. Nel momento in cui lo tocca ogni cattivo pensiero sembra sparire dalla sua mente stanca. Le accosta la mano al viso, con un sorriso dolce: “Vuoi una zolletta di zucchero?” le domanda, aprendo il palmo a mostrare tanti quadratini bianchi. 
  
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