Just close your eyes
The sun is going down
You’ll be alright
No one can hurt you now
Come morning light
You and I’ll be safe and sound
(Safe and sound – Taylor Swift)
 
La mano di Peeta si intreccia a quella di Katniss, come fosse il gesto più naturale da fare. Katniss ricambia la stretta, prendendo un profondo respiro. Le loro mani si sono trovate come, forse, le loro anime. Alzano gli occhi verso il cielo dipinto da qualche alto cirro: presto sarà tutto finito, presto la prima arena verrà rasa al suolo, presto gli Hunger Games saranno ufficialmente un brutto incubo da lasciarsi alle spalle. Non possono ancora crederci davvero. Piangono insieme. Si tengono per mano. Un tacito accordo. Qualcosa di così forte da superare ogni legame e librarsi oltre il sangue e la sorte. Haymitch è al loro fianco, un paio di metri sulla destra di Katniss: ha la sua solita espressione corrucciata e pensierosa, quella stessa che forse non sparirà mai dai solchi del suo viso. Ha una fiaschetta di metallo nella mano sinistra, ma anche lui sta guardando il cielo. Le sue labbra non si poseranno sull’apertura, non oggi. Oggi tutto il dolore causato dagli Hunger Games deve insegnare loro che si può andare avanti senza annegare nell’oblio. Katniss lascia a fatica la mano di Peeta e si avvicina ad Haymitch; adesso è lui quello che ha più bisogno del conforto di qualcuno che gli vuole bene. Katniss prende la sua di mano, costringendolo a lasciar cadere a terra la fiaschetta. Sa che quel piccolo, misero gesto significa molto per il Vincitore della Seconda Edizione della Memoria, per colui che vinse su quarantotto Tributi, per quell’Haymitch ragazzo che ebbe il coraggio di tornare a casa… sano e salvo.
Il cielo esplode di fuochi d’artificio di ogni colore immaginabile: verde, rosso, blu, giallo, arancio. E ancora verde, fino a che tutto il firmamento non è un’eco verde acceso: il colore della speranza viva nei cuori di chi ancora ha una vita innanzi a sé.
Katniss prende un grosso respiro. Finalmente può dirla, può pensarla, quella parola che per anni non ha mai potuto avere sulle labbra: LIBERTÀ. Guarda Peeta, che le sorride con il volto dall’espressione dolce ancora rigato dalle lacrime.
Hanno occasione di ricominciare a vivere e lo faranno.
Su quello che una volta era il palco per la Mietitura una donna dai lunghi ricci biondi e il viso privo di trucco sta sorridendo ai cittadini del Distretto 12 che sono tornati per assistere alla Liberazione. Si avvicina al microfono: “Che le nostre vite senza Hunger Games abbiano inizio! E possa la buona sorte essere sempre a vostro favore!”.
Un coro di grida felici si alza mischiato ad applausi a tempo. Effie Trinket si volta verso Haymitch. Gli sorride. Non è mai stata tanto bella come adesso, senza parrucche, trucco e strani abiti a renderla solo un burattino nelle mani di Capitol City.
Sorride anche a Katniss e Peeta, poi volge il suo sguardo al cielo e si gode assieme ad i suoi nuovi concittadini lo spettacolo della libertà.
La mano di Haymitch è calda, affatto sudata. Katniss la lascia – sa che adesso quello che è stato il suo mentore non avrà più bisogno dell’alcol per trovare la pace che cerca – e si getta su Peeta, senza poter frenare le lacrime di gioia.
Lo bacia, stringendolo forte. Comincia una nuova vita. Per lei, per lui, per Haymitch, Effie e tutti coloro che sono state vittime di soprusi e cattiverie.
Che la buona sorte possa sempreessere a nostro favore!