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Autore: Crudelia_02    26/09/2012    4 recensioni
Amber è una studentessa dell’ultimo anno. Ha un problema fisso con chimica, sarà la prof ma è più probabile quel ragazzo che la manda ai nervi e con cui è costretta a passare quattro ore a settimana in laboratorio. Si crede bello, ma ovviamente lo crede solo lui e trova sempre l’occasione per stuzzicarla. Motivo: una rivelazione sbagliata risalente alle elementari. Amber invece ha un sacco di cose per la testa, come per esempio la separazione dei suoi avvenuta dopo che la madre ha rivelato di aver avuto un figlio con un altro quando ancora frequentava il college. E chissà com’è proprio ora si è decisa a cercarlo. Così Amber si ritrova con un padre lontano, una madre con cui parla (quasi) sempre litigando, un fratello che a quanto pare sa chi l’ha generato, un corso di chimica che le fa perdere la voglia di andare a scuola e una festa in maschera in una famosa quanto sconosciuta villa della cittadina, l’unica distrazione di questo periodo. Ma chi può essere quel meraviglioso ragazzo nascosto da una maschera e da lunghi messaggi di chat che le ha rubato un solo bacio alla festa ma di cui lei non si è dimenticata affatto?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Capitolo uno
 

 
Quella notte feci un altro incubo. Ormai erano settimane che facevo sempre lo stesso, una specie di sogno prolungato: la mia vita praticamente, l’incubo peggiore che avessi mai avuto il piacere di vivere. Rimasi a rigirarmi nel letto ritrovandomi sempre la stessa immagine di fronte: Alex, quello che doveva essere il mio fratellastro, che si sarebbe trasferito a casa nostra, monopolizzando mia madre che per quanto svampita potesse essere, rivendicavo ancora come mia e di nessun altro. E invece era più di quell’altro che mia… In fondo, questo Alex doveva essere più grande di me, di almeno tre anni.
La mamma non si era lasciata sfuggire i particolari di quel piccolo figlio abbandonato al padre due giorni dopo la nascita. Ma come cavolo aveva fatto? Con quale coraggio era riuscita a sopportare questo? Più che mollare un figlio, avrebbe potuto mollare mio padre, sarebbe stata più comprensibile un’azione del genere. A parte il fatto che in quella storia, di comprensibile non c’era proprio niente.
Jane, mia madre, era al college quando aveva conosciuto mio padre. Lui intanto frequentava un corso di fotografia che implicava uno stage di qualche mese in Australia e con qualche sforzo, erano riusciti a promettersi e giurarsi amore eterno anche a distanza.
Sì, col cavolo…
Jane, tanto impaurita che l’amore della sua vita la potesse tradire, era stata la prima a cedere. Una festa, un paio di cocktail, ubriachi e con un incidente di percorso, con QUALCHE incidente di percorso. Sì, perché dopo aver scoperto di essere in una dolcissima attesa, c’erano state indubbiamente delle conseguenze. Come per esempio nascondere tutto a Jim, mio padre.
Come ci fosse riuscita, come fosse riuscita a superare una cosa così grande, era incomprensibile perfino a quella donna che mi aveva messo al mondo. O forse c’era qualcosa sotto, qualcosa che non sapevo e che i miei genitori mi tenevano nascosto.
Fatto è, che dopo ventidue anni il presunto Alex, si era fatto vivo con un’e-mail raccontando tutti i particolari della sua infanzia e alla fine la frase più scioccante: “Potrei essere tuo figlio”. Nessuna firma, nessun abbraccio, nessun “cordiali saluti”, solo questo.
Un pazzo. Se mia madre era un’indiscutibile deficiente, il mio fratellastro era un pazzo. Sul fatto che Jane fosse un’indiscutibile deficiente, per me non c’erano dubbi: non le era bastato molto per aprire le gambe a qualcuno che non fosse suo padre, oltretutto dimenticandosi pure che esistevano gli anticoncezionali. Perché nel 1990 esistevano, vero?
Non lo so, ma in ogni caso era comunque un po’ sprovveduta…
E la ciliegina sulla torta…
Eravamo tutti a tavola quella domenica mattina, un pranzo strano, in silenzio. Chissà perché la mamma si comportava così da alcuni giorni, passava le ore al portatile, abbassava lo schermo quando ci avvicinavamo io e papà. Aveva persino bruciato una delle sue camicie con il ferro da stiro e per lei questo era davvero impossibile. Era un’ottima casalinga e non si era mai dimenticata di pagare una bolletta, o di spegnere il gas prima di andare a dormire, figurarsi un ferro da stiro su una camicia.
No, non era affatto da lei.
Un biip-biip provenne dall’ingresso dove c’era la scrivania e il pc sopra.
La Postain Arrivo aperta, sicuro.
Infatti, mia madre andò a controllare e la vidi trafficare trepidamente con la testiera.
-
Ma cos’ha questi giorni la mamma?
-
Boh, pensavo aveste litigato ma se tu non ne sai niente…
Mio padre scrollò le spalle, piuttosto spensierato. E sinceramente lo ero pure io finché…
-
Mio figlio s’è fatto vivo!
Un fagiolino si impossessò della mia gola, per aggrovigliarsi nella trachea e finire annodato all’inizio dello stomaco da dove sarebbe potuto uscire qualsiasi cosa di compromettente avesse continuato a dire mia madre. Papà era rimasto impassibile, se non che aveva alzato lo sguardo, pieno di… già, di che cosa?
-
Che cosa vuol dire “tuo figlio”? – dissi ancora annaspando per la tosse.
-
Bibi, vedi… io, in questi anni non ti ho mai detto che… non vi ho mai detto che… - guardò, forse per la prima volta, papà.
-
Ho avuto un figlio prima che tu nascessi.
Il fagiolino stava risalendo, lo sentivo riannodarsi nella trachea. Deglutii provando a riacquietarlo e cercando di capire quelle parole che forse non giungevano molto bene alle mie orecchie. Avevo bisogno di amplifon, urgentemente… Sarah me lo aveva sempre detto.
Sentii solo il calice di mio padre stritolarsi fra le sue mani e improvvisamente vidi quell’immacolata tovaglia dall’impeccabile bianco macchiarsi di goccioline di sangue che sgorgavano dalla mano di papà. Aveva di nuovo abbassato il viso.
Ecco, lo so, ora partono le urla del secolo perché la tovaglia preferita della mamma si è sporcata, quella che lei faticosamente teneva lontana da tutti nell’eventualità che si macchiasse.
Invece rimase in silenzio, osservando mio padre che velocemente si allontanava dal tavolo.
Allora non era uno scherzo… Mia madre era veramente stata a letto con qualcuno che non fosse papà! cioè questo lo immaginavo, ma non pensavo di… che… la sua relazione pre-papà mi portasse un fratello. Perché era una relazione prima di quella fra i suoi genitori, non contemporanea, vero? Un menage a trois e papà si era sentito sminuito perché l’altro uomo era riuscito prima nell’impresa?
Oh Dio!!! Un fratello. Riuscivo a metabolizzare solo a tratti quello che stava succedendo e non ero affatto lucida…
-
Il fagiolino… il fagiolino… - ricordai solo queste parole prima di vedere tutto offuscato e cadere dalla sedia.

-
Amber…? Ti senti bene?
-
Amore mio, mi senti?
Papà. Questa voce era la sua.
-
Jim, è anche mia figlia. Posso preoccuparmi per lei?
-
Tu hai già tanti figli a cui badare. Sei sicura di averne solo un altro sparso nel mondo?
A quelle parole, aprii gli occhi.
-
AMBER!!! – esclamarono insieme.
-
Sto bene.
Dovevo essere svenuta, avevo la testa che girava, o meglio tutto intorno a me girava. Provai a mettermi seduta sul mio letto, ma… non stavo affatto bene perché crollai di sasso.
 
*Il giorno dopo, a scuola*

-
Mia madre ha scopato con uno e ci ha fatto un figlio.
Fu il mio saluto a Sarah, la mia migliore amica, compagna per lo più di sventura, più che di ventura. Infatti quelle terribili cose le stavo condividendo con lei. Possibile che tra noi non c’era mai un argomento spensierato che aleggiasse nell’aria?!
-
COOOOSA???
-
Hai capito bene… Ho un fratello chissà dove. Dovrebbe chiamarsi Alex e avere tre anni in più di me, ergo potrebbe essere un figo di ventidue anni che un giorno potevo benissimo incontrare, innamorarmici e non sapere mai che avessimo geni in comune. Che poi quali geni non lo so… Io non sono uguale a mia madre! Non tradirei il mio ragazzo, non al college e non se gli ho promesso e giurato fedeltà!
-
Okay, okay, forse dobbiamo parlare un po’.
Mi prese per un braccio e mi trascinò ad una panchina nell’ampio piazzale della scuola. Eravamo arrivate in anticipo perché le avevo detto che dovevamo parlare.
Ecco la conversazione…
-
Io… non ci ho capito molto.
-
Tranquilla, è stata la mia stessa reazione, con la differenza che quando l’ho saputo avevo un fagiolino conficcato nell’apparato digerente.
Sarah non riuscì a trattenere una risata e devo dire che neanche io la stavo prendendo molto sul serio la storia del fratello mai conosciuto e ora ritrovato. Forse perché ancora non ci credevo, ma quando l’avrei visto in faccia… In realtà ero io a dovermi sentire un’intrusa perché in fondo Jane era stata prima sua madre che mia. Ma con me aveva vissuto un’intera vita, con lui no! E qui tornavo alla domanda iniziale.
Perché? Perché non aveva tenuto quel figlio? Magari poteva nascondere tutto al padre di Alex, dire a Jim che fosse stato suo oppure la verità, sicuramente mio padre avrebbe capito e prima che nascesse il bambino avrebbe perdonato il suo tradimento. A quel punto sarei potuta nascere io, oppure no. Ma perché mia madre aveva preferito scappare dal primo figlio e crescerne una seconda nella menzogna?
Non era giusto, nei confronti di nessuno.
Sarah capì che mi ero rattristata, evidentemente dal mio viso rabbuiato.
-
Ehi, ti va di parlarne? Seriamente, prometto…
E le raccontai tutto, per filo e per segno. Come sempre, la saggia amica che mi ritrovavo, era riuscita a spiccicare due paroline giuste al momento giusto senza interrompermi troppo.
-
Quando pensate di incontrarlo?
-
Veramente non lo so. Da quel giorno mia madre non ha più proferito parola sull’argomento. È stato un bene, aveva già commesso troppi guai. Chissà quello che sarebbe uscito dalla sua bocca… Ha già fatto andare via mio padre di casa, se non vuole che me ne vada pure io…
-
Amber, non dire cavolate. Mettiti nei panni di tua madre: tu che avresti fatto al suo posto? Avresti detto la verità?
-
Sì, o anche se avessi dovuto mentire, comunque mi sarei limitata nel dire le cavolate.
-
Ma lei non ha detto nessuna cavolata, ha solo tenuto tutto all’oscuro di tuo padre.
-
Bella roba!
-
Be’ cosa speravi, che tuo padre le chiedesse “Ciao, amore come stai? Per caso ti sei fatta mettere incinta da qualcuno?”?
-
Non lo so cosa speravo, sicuramente non di ritrovarmi un fratello per di più, più grande…
-
È veramente questo il problema, avere un fratello più grande? – Non mi stava accusando, non l’avrebbe mai fatto e soprattutto non in quella situazione. Però voleva farmi capire, solo che per me non c’è verso di ragionare quel giorno.

No che non era quello il punto! Ma non volevo quell’assurda e complicata situazione. Quale razza di madre molla un figlio dopo due giorni che l’ha partorito? Voglio dire, se il padre di questo Alex tutti l’hanno reputato un incosciente perché è andato a letto con una donna già fidanzata senza farsi troppi scrupoli di uscire in tempo (dalla sua vita, ovviamente), sua madre era da internare. Almeno quello che doveva essere un incosciente, si è preso le sue responsabilità crescendo da solo un figlio. Era una specie di santo salvatore!
-
No perché se è per questo posso darti dei consig…
Di nuovo buttata sullo scherzo. Lei odiava suo fratello maggiore…
-
No, Sarah, no che non è questo!
Mi ero resa conto di averla trattata male senza che ce ne fosse bisogno. Anzi, Sarah stava solo cercando di tirarmi su il morale che da un po’ soggiornava sotto terra.
-
Scusami, - dissi sinceramente dispiaciuta.
-
Ma figurati.
-
Oh Dio Sarah, che gran casino!
E scoppiai nel pianto liberatore che non sfogavo da troppe ore, aggrappandomi forte al suo collo mentre mi abbracciava e cercava di tranquillizzarmi. Ma fu veramente difficile mantenere la calma dopo tutto quello che era successo…

 

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Ciao a tutti!
Volevo fare delle note molto brevi.
Intanto spero che questa storia, nata oggi pomeriggio, vi piaccia e non ho pretese se non qualche sorrisino a battute che mi sono nate così spontaneamente... Devo fare un ringraziamento speciale a Clitemnestra, colei che ha inventato il titolo nella versione italiana e l'ha usato per la sua favolosa storia.
Ecco sì, se volete darle un'occhiatina.
Grazie per chi ha speso il proprio tempo a leggere questa roba qui sopra.
A presto,
M. <3

  
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