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Autore: LadyEos    27/09/2012    1 recensioni
Inizia una nuova giornata di lavoro, ma non sarà la solita giornata di lavoro per la protagonista della nostra storia. Che succederebbe se un giorno si avverasse il suo desiderio di vivere come i personaggi della propria serie preferita?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Questi ascensori non sono mai tutti in funzione… Ormai è così tutte le mattine…” mi lamentai, fissando con rassegnazione  il pulsante rosso lameggiante dell’ascensore.

Ogni mattina per arrivare dall’ingresso del palazzo alla mia scrivania impiego almeno 20 minuti, non solo perché devo arrivare all’ultimo piano ma anche perché i quattro elegantissimi ascensori che servono il grosso palazzo dove ha sede la compagnia amano svolgere il loro dovere rigorosamente ognuno per conto proprio e così i molti impiegati che lavorano ai 20 piani dell’edificio si accumulano inesorabilmente in una folla che trasforma il foyer in una rumorosa sala d’attesa.
Inoltre più di una volta il tecnico è dovuto correre in soccorso di qualcuno di loro rimasto chiuso tra due piani. E per quanto grande, una scatola di metallo che si blocca a troppi metri di altezza dal suolo rinchiusa in una colonna di cemento armato resta tutt’altro che un luogo piacevole, dal quale aspettare con impazienza di esser tirati fuori.

Quella mattina perciò ero non poco stupita, varcata la soglia, di non trovare nessuno ad attendere, nemmeno il portiere a sonnecchiare al bancone.
“Forse sono arrivata troppo presto” pensai mentre uno sbadiglio mi faceva lacrimare gli occhi.
Dling.
“Finalmente!”
Entrai nell’ascensore e premetti l’ultimo pulsante in alto. Mentre saliva mi lisciai la gonna, sistemai la giacca, controllai di avere in tasca le chiavi, poi con un rumore sordo e poco rassicurante l’ascensore si bloccò.
“Dannazione, non stamattina!” esclamai. Stavo già per premere il pulsante dell’interfono quando l’ascensore tremando fece un salto verso il basso facendomi perdere l’equilibrio.
“Ma che diavolo succede…”
Ancora un tremito, più forte e sordo del primo, uno stridio…
Poi l’ascensore riprese la sua corsa come se nulla fosse appena accaduto.
Con il cuore ancora in gola cercai di darmi un contegno, ma all’aprirsi delle porte mi morì il sollievo sulle labbra.
Le sorprese quel giorno dovevano ancora cominciare.


NdA
Lo so che è solo un assaggio, ma l'ispirazione è così ti colpisce all'improvviso e non sai dove andrà a parare... se vi intriga, spero veniate con me a scoprirlo! ^_^
  
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