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Autore: Notteinfinita    27/09/2012    10 recensioni
"Draco dormiens nunquam titillandus" dice il motto della scuola ma Draco scoprirà a sue spese che non solo i draghi non vanno disturbati e, per una volta, le sue azioni potrebbero avere conseguenze impreviste. NB:E' una romione.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Minerva McGranitt, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Aiuto, Hermione è una Banshee!

 

L'aula di Trasfigurazione era immersa nel silenzio, in attesa che la McGrannitt spiegasse l'argomento della lezione di quel giorno ed il motivo per cui tutti i banchi e le sedie erano stati accatastati lungo le pareti.

«Cari ragazzi,» iniziò a dire l'anziana strega sistemandosi gli occhiali sul naso «ormai siete al sesto anno ed è giunto il momento che impariate un tipo di trasfigurazione un po' più complessa. La trasfigurazione umana.»

Un brusio di curiosità e preoccupazione si diffuse nella stanza.

«Silenzio, silenzio!» esortò la professoressa. «Adesso, a turno, vi porrete al centro dell'aula, penserete alla creatura scelta e tenterete di trasformarvi. Non bisogna pronunciare una formula specifica, bisogna concentrarsi e immaginare il proprio corpo che si trasforma. Vi dò due minuti per riflettere sulla vostra creatura.»

«Bene, iniziamo!» annunciò poco dopo «Signorina Granger inizi lei.»

«E ti pareva che non sceglieva la sua pupilla!» sibilò Draco con tono abbastanza forte da essere udito dalla ragazza.

Hermione, furente, gli lanciò uno sguardo irato per poi voltargli le spalle e posizionarsi al centro dell'aula.

«Adesso chiudi gli occhi, inspira, espira e focalizza nella tua mente la creatura scelta.» istruì la professoressa.

Hermione seguì le indicazioni, lentamente sentì il suo corpo mutare e, quando udì delle esclamazioni di sorpresa, comprese di avercela fatta.

Aperti gli occhi si osservò le mani dai lunghi artigli, poi volse lo sguardo sui suoi compagni che la fissavano ad occhi spalancati.

«Complimenti signorina Granger, una Banshee davvero verosimigliante.» esclamò la McGrannitt compiaciuta.

«Sai che sforzo, ci somiglia già di natura!» sbuffò Draco, con tono sarcastico.

A quelle parole lo sguardo di Hermione si assottigliò fissandosi sul viso del Serpeverde. Un ringhio proruppe dalle sue labbra trasformandosi in un grido assordante.

I ragazzi, spaventati, indietreggiarono tappandosi le orecchie.

Draco, vedendo la ragazza avvicinarglisi, tentò di mettere la maggior distanza possibile tra loro ma, nel farlo, inciampò cadendo a terra. Durante la caduta, il viso cinereo di un rosso di sua conoscenza attirò la sua attenzione.

«Weasley, quando te la sposerai dovrai fare attenzione a non farla arrabbiare!» esclamò ghignando.

In quel momento tutti poterono assistere ad un evento mai visto in natura: mentre il suo sguardo passava dal viso di Draco a quello Ron, il volto della Banshee arrossì violentemente per poi catapultarsi fuori dalla finestra.

Gli occhi di tutti erano puntati sulla finestra andata in frantumi quando una voce irata gelò loro il sangue nelle vene.

«Malfoy!» sibilò la McGrannitt con gli occhi ridotti a due fessure mentre a passo di marcia si avvicinava al ragazzo.

Draco deglutì a vuoto fissando la professoressa che avanzava minacciosa.

Oh cavolo, la befana è una Banshee senza bisogno di trasformazioni!”

«Signor Malfoy, in piedi. Venga con me per la sua punizione. Ragazzi, voi dividetevi e andate a cercare la signorina Granger. Appena la vedete lanciate delle scintille rosse. Non avvicinatela, potrebbe essere pericoloso.» ordinò la professoressa trascinando il Serpeverde fuori dall'aula tenendolo per un orecchio.

«Professoressa, lei non può trattarmi così!» strepitò Draco indignato.

«Cosa fa, lo dice a suo padre? Vorrei sapere come reagirebbe sapendo che ha aizzato una sua compagna tramutata in Banshee pur conoscendone la pericolosità.» replicò la donna con tono glaciale mentre si dirigeva verso l'aula del professor Piton.

Subito dopo che la professoressa uscì dall'aula i ragazzi si divisero per il castello alla ricerca della ragazza.

«Forse è meglio che noi andiamo al Lago Nero, è altamente probabile che sia lì.» propose Harry.

«Mmh» si limitò a rispondere Ron.

«Hey, Ron, tutto ok?» chiese scrutandolo in viso.

«Bé, si solo che hai visto come ha reagito Hermione alle parole di Draco?» rispose Ron mogio, scompigliandosi i capelli con nervosismo «La sola idea di sposarmi le fa così orrore che ha preferito buttarsi dalla finestra!»

«Wow, allora hai proprio intenzione di sposartela!» esclamò Harry, entusiasta.

A quelle parole il viso dell'altro assunse una colorazione tale da far apparire quasi sbiadito il colore dei suoi capelli.

«Harry ma che cavolo dici!» urlò Ron.

«Guarda che praticamente tutti hanno capito che vi piacete.» rispose Harry reprimendo un risolino.

Ron lo fulminò con lo sguardo per poi assumere un'espressione stupita.

«Davvero pensi che io le piaccia? Allora perché alla battuta del furetto se l'è data a gambe?» chiese speranzoso.

«Penso che si sia semplicemente sentita in imbarazzo.» suppose Harry.

Alzando gli occhi si resero conto di essere già arrivati nei pressi del Lago Nero e una figura accucciata ai piedi di un salice piangente confermò che le loro supposizioni erano esatte.

«Bene, possiamo lanciare il segnale.» propose Harry impugnando la bacchetta.

«No aspetta!» disse Ron trattenendolo per un braccio. «Voglio parlarle.»

«Potrebbe essere pericoloso!»

«Devo!» esclamò con uno sguardo vacuo e muovendo alcuni passi verso Hermione. «Devo.» ripeté con maggior convinzione voltando le spalle ad Harry che, preoccupato, si sedette poco lontano; abbastanza da non disturbarli ma non tanto da non poter intervenire in caso di bisogno.

«Hermione?» chiamò Ron un po' titubante.

La Banshee si limitò a girarsi e a puntargli addosso i suoi occhi rossi.

Facendo appello a tutto il suo coraggio il ragazzo le si sedette accanto.

«Hermione, perché sei scappata?» chiese in un sussurro.

La ragazza scosse leggermente la testa a voler indicare la sua volontà di non parlare.

«Dai, dimmelo, di solito hai sempre tenuto testa a quel furetto spelacchiato.»

«Ero troppo in imbarazzo...e poi...» rispose, infine, volgendo lo sguardo al lago.

«E poi?»

«Niente!» esclamò, alzando lievemente la voce.

«Hey, dai, non arrabbiarti!» esclamò Ron scostandosi leggermente da lei con aria spaventata.

A quel gesto gli occhi di Hermione si riempirono i lacrime.

«Visto, tu hai paura di me!» urlò scoppiando in lacrime e, alzatasi in piedi, scappò via.

Ron vedendola fuggire sentì il cuore andargli in pezzi.

«Non è vero, tu mi piaci!» le urlò dietro. Appena si rese conto di quello che aveva detto il suo viso divenne color porpora.

A quelle parole Hermione arrestò la sua corsa e si volse indietro. D'un tratto tutta la rabbia sembrò scemare ed anche la trasformazione ebbe termine.

Con gambe tremanti, tornò sui suoi passi fino a raggiungere nuovamente Ron mentre Harry, sorridendo, si allontanava silenziosamente avviandosi in direzione della scuola.

«Davvero pensi quello che hai detto?» chiese Hermione con occhi speranzosi, voce tremante e il cuore a mille.

Ron, ancora sconvolto da ciò che aveva detto, non riuscì a proferire parola ma, alzato lo sguardo, annuì vigorosamente diventando, nel contempo, ancora più rosso.

«Anche tu!» disse lei fissando lo sguardo sull'erba.

«Anche io?» chiese il ragazzo non sicuro di aver capito il senso delle sue parole.

«Anche tu mi piaci!» spiegò Hermione, sedendosi in ginocchio di fronte a lui e guardandolo negli occhi con un sorriso imbarazzato.

Titubante Ron le sfiorò la guancia con una mano. Hermione, intanto, aveva portato una mano tra i capelli di lui e lo fissava mordicchiandosi il labbro inferiore.

Lentamente ridussero lo spazio che li separava e, quando si ritrovarono a pochi millimetri l'uno dall'altra, con le guance arrossate e il cuore a mille, chiusero gli occhi unendo le labbra nel bacio che tanto avevano sognato.

Hermione allacciò le braccia al collo di Ron ,mentre lui, dolcemente, la sdraiava sull'erba. Pian piano il bacio si fece più profondo, le mani di entrambi, quasi dotate di volontà propria, iniziarono a sfiorare il corpo dell'altro, ad esplorare quel territorio a loro sconosciuto pur senza varcare la barriera costituita dai vestiti. Nella mente di Ron si fece largo un pensiero: doveva fermarsi o neanche una doccia gelata sarebbe bastata per calmarlo!

Quando dalle labbra del ragazzo sfuggì un gemito, Hermione non poté fare a meno di rispondere mordicchiandogli scherzosamente le labbra, sentendosi al contempo lusingata e imbarazzata. Infine, anche se riluttanti, si separarono rimanendo però a fissarsi l'un l'altro, increduli di quello che era appena accaduto.

«Forse dovremmo rientrare a scuola, mi staranno cercando.» disse Hermione, sospirando.

«Già!» rispose Ron, dispiaciuto.

Anche se a malincuore, il ragazzo si alzò in piedi porgendo poi le mani ad Hermione per aiutarla ad alzarsi.

Con movimenti goffi tolse alcuni fili d'erba dai capelli della ragazza mentre lei, immobile, godeva la gioia di ogni suo piccolo gesto.

Infine, mano nella mano, raggiunsero l'ingresso del castello. Lì davanti, un Draco furente, munito di straccio, lucidava lo stemma e il motto della scuola che, grazie ad una magia di levitazione, era stato portato alla sua altezza.

I due ragazzi non poterono reprimere un risolino a quella vista al che il Serpeverde si volse a fulminarli con lo sguardo. La sua espressione divenne però stupita nel momento in cui si accorse del loro mani intrecciate.

«Bé, che dirti, grazie Malfoy!» esclamò Hermione ridendo ed entrando nel castello stretta a Ron.

All'idea di aver involontariamente fatto da cupido per i due Grifondoro, Draco ebbe un brivido e, quasi a voler cacciare quell'immagine dalla sua mente iniziò a strofinare lo stemma con maggior foga. Nella sua testa un pensiero: “Se è vero che il drago che dorme non va disturbato lo stesso può dirsi delle Banshee!”

 

 

Fine.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NDA:A breve sulla mia pagina la nuova romione. Una mini-long in quattro capitoli dal titolo “Nel tuo sguardo io non vedo chi sei”. 

  
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