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Autore: Marzolina    28/09/2012    1 recensioni
Si sveglia ogni giorno senza sapere dove si trova e, soprattutto, quando si trova. I giorni, i mesi, gli anni per lei non hanno significato, esistono solo Ieri, il prima, Oggi, il tempo lineare e Domani, il terrificante dopo. Si sente come un orologio rotto e cerca l'eternità nelle parole degli sconosciuti, viaggia nel tempo e si innamora sempre in ritardo.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Prologo
L’inizio
 
 

“Non inizia il ritorno di Diomede con la morte di Meleagro,
né la guerra di Troia dalle due uova del mito,
ma si affretta dritto alla meta, trascina il lettore in mezzo agli eventi,
come se questi gli fossero noti, e tralascia le parti
che ritiene non possano brillare nella narrazione.”
Orazio – Ars Poetica

 
In medias res.
Significa “in mezzo alla questione”, raccontare partendo di botto, in maniera violenta quasi, da un punto a caso della vicenda.
Niente preamboli, niente spiegazioni. Sei stato improvvisamente sparato al centro di qualcosa che non capisci. Persone che non conosci corrono e si affrettano, ti superano senza guardarti in faccia e sai per certo che c’è, ci deve essere per forza, una spiegazione logica a questo susseguirsi catastrofico di gesti senza soluzione di continuità.
Appena il tempo di afferrare un brandello di conversazione, di cercare ancora, disperatamente, di far combaciare i pezzi del puzzle che ti vengono gettati in faccia alla rinfusa, che ecco tutto torna normale.
Ritorni all’inizio, sospiri sollevato.
Ora le cose vanno meglio, hanno un senso. Da adesso in avanti seguirai la trama con attenzione, pronto a catturare il più vago indizio di quella scena caotica di cui hai avuto solo l’anticipazione.
Un espediente narrativo come un altro per rendere più accattivante lo scorrere lineare di una storia. Come saranno arrivati lì? Lo stai per scoprire tra poco, basta che continui a girare le pagine.
Quando viaggi nel tempo la tua vita è così: costantemente in medias res.
A volte è come entrare in sala quando il film è già iniziato e nessuno ha voglia di raccontarti le parti che ti sei perso. Altre è come aver letto un libro prima di tutti, ma non poterlo condividere con nessuno per paura di rovinare loro il finale.
Si va avanti con cautela, allora, si risponde a poco e non si chiede affatto. Essere invisibili, è questa l’unica soluzione, non dare nell’occhio per non attirare l’attenzione quando si compare da un’ombra o si sparisce in un soffio.
Così si fanno pochi danni. Così si resta sempre soli.
Mi chiamo Irene e ti consiglio di prendere appunti mentre ti racconto la mia storia, perché non ti sarà dato il privilegio di cominciare dall’inizio.
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
   
 
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