Storie originali > Storico
Ricorda la storia  |      
Autore: cecchino_2028    28/09/2012    2 recensioni
"Mi spiace non essere presente nella tua vita, ma vorrei!" disse serio Leonardo guardandolo dritto negli occhi.
"Vorrei anche io, Leonardo, ma non possiamo, finiremmo entrambi sul rogo, e non è proprio nei miei prossimi piani!" mormorò l'autore della Pietà.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Michelangelo socchiuse gli occhi mentre il colore colava dal soffitto della Cappella Sistina, strinse le labbra e continuò, nonostante il fastidio. Francesco lo richiamò entrando nella chiesa, salì l'impalcatura e lo guardò posare il pennello e rivolgere l'attenzione al giovane aiutante.
"C'è posta per voi , Michelangelo!" esclamò Francesco porgendogli una busta chiusa, sigillata con della ceralacca rossa. Il pittore l'afferrò, o meglio, la strappò dalle mani dell'amico e l'aprì, sorridendo mentre -con avidità- leggeva ogni singola riga.
"Francesco, chiama i cuochi ed i musici!" disse senza smettere di sorridere.
"Ma messere, non preferireste trattenere i soldi? Come al solito?" domandò cauto Francesco, stupito dallo sperpero di denaro che non era solito del Maestro.
"Oh Francesco, ingenuo giovane, avremo a cena -questa sera- un caro amico! Corri a casa e preparami un bagno col gelsomino ed oli profumati, sarò di ritorno entro un'ora!" disse senza smettere di sorridere. Francesco annuì, scese dall'impalcatura ed uscì dalla Cappella, non senza smettere di essere perplesso dal comportamento del Maestro.
 
Leonardo frenò i cavallo e rallentò entrando nel Rione Borgo, attraversò osservando stupito la città da sotto il pesante mantello, che lo copriva dal freddo pungente che gli attanagliava le membra. Si trovò di fronte alla Basilica di San Pietro, ed anche al cantiere a cielo aperto, in cui quel folle di Donato Bramante voleva costruire la nuova sede della cristianità. Leonardo sorrise, lui aveva la fortuna, o forse la maledizione, di conoscere quel l'architetto pazzo di persona. Sapeva che Michelangelo stava lavorando a degli affreschi nella Cappella Sistina, ma non si fermò credendo che lo scultore lo attendesse in casa sua. Così continuò, trottando sulla strada lastricata, fino alla casa di soli due piani dell'amico. Smontò, legò l'animale non lontano e poi bussò forte alla porta di legno.
 
"Francesco!" urlò Michelangelo entrando in casa. Non ricevette risposta, s'incupì e passò una mano sulla barba, pensando. D'un tratto sentì uno strano rumore provenire dal piano nobile, spalancò l'armadio, afferrò la spada e salì le scale. Spalancò la porta della camera e brandì l'arma di fronte a sé.
"E' così che si accoglie un vecchio amico?" domandò sorridendo Leonardo da dentro la vasca. Michelangelo spalancò la bocca e lasciò cadere a terra l'arma.
"Hai cacciato tu il mio assistente?" chiese lo scultore.
"Sì, insieme ai cuochi ed ai musicisti, li ho pagati e mandati a fare altro! Sono venuto a Roma perstare con te, da solo ..." mormorò Leonardo puntando lo sguardo in quello di Michelangelo. Il giovane pittore di Caprese sorrise sghembo, si spogliò e s'infilò nella vasca, lasciandosi cullare dalle braccia di Leonardo.
 
Sorrise Michelangelo baciandogli il collo, mentre l'acqua della vasca era ancora sporca del loro amore. Leonardo gli afferrò la mano, la strinse nella sua e poi, la baciò dolcemente, come a scusarsi del male che gli aveva appena fatto, facendosi spazio in lui.
"Non sarà ora di uscire da qui?" chiese il pittore di Vinci.
"No, voglio stare sul tuo petto, ad ascoltare il battito del tuo cuore, perché non so quando ci vedremo di nuovo!" esclamò Michelangelo mettendo il broncio. Leonardo gli afferrò il mento, lo fece voltare e lo baciò dolcemente sulle labbra.
"Mi spiace non essere presente nella tua vita, ma vorrei!" disse serio Leonardo guardandolo dritto negli occhi.
"Vorrei anche io, Leonardo, ma non possiamo, finiremmo entrambi sul rogo, e non è proprio nei miei prossimi piani!" mormorò l'autore della Pietà.
"Michelangelo ..." rantolò Da Vinci uscendo dalla vasca, seguito dall'amante.
"Cosa ...?" replicò l'artista afferrando il mento coperto di barba del più anziano. I due si guardavano negli occhi, per nulla intimiditi dalla loro nudità, erano entrambi due artisti, esperti dell'anatomia umana.
"Amore mio ..." gemette Leonardo inginocchiandosi di fronte ad un Michelangelo stupito. "Ti amo, ogni giorno perisco e soffro della tua lontanza, torna a Firenze con me domani!"
"Come faccio, Leonardo? Devo terminare il lavoro nella Cappella Sistina, poi il papa vuole che costruisca il suo mausoleo, la mia vita è qui, ormai!"
"Non c'è via d'uscita per questo nostro amore malato!" esclamò Leonardo con le lacrime agli occhi, abbracciando i fianchi dell'altro. Michelangelo si gettò in ginocchio accanto a lui e lo abbracciò, poi dopo un lungo bacio, le lacrime d'entrambi si mischiarono.
 
Leonardo si alzò di buon'ora, il sole era da poco sorto, si vestì e scese le scale, seguito a pochi passi da Michelangelo.
"Ci vediamo, messer Buonarroti!" disse sorridendo e togliendosi il cappello Leonardo.
"Messer Da Vinci ..." mormorò Michelangelo mimando un inchino. Lo scienziato di Vinci afferrò il volto dell'altro e lo baciò con dolcezza, lasciando il suo sapore impresso sulle labbra del pittore di Caprese, ma soprattutto nella sua mente.
 
Michelangelo fissò Leonardo scomparire col suo cavallo bianco in fondo alla strada, il volto dell'amato compagno sarebbe stato quello del Dio del Giudizio Universale che ancora non sapeva di dover dipingere.
 
Leonardo spronò il cavallo alla corsa, senza guardarsi indietro, il vento gli ondeggiava tra i capelli, e gli gonfiava il mantello, ma soprattutto gli asciugava le lacrime. Il corpo dell'amante che aveva abbracciato per tutta la notte, avrebbe terminato quel ritratto di Bacco che inutilmente stava tentando di dipingere da tempo.
 
Nè Leonardo nè Michelangelo sapevano che quello era il loro ultimo incontro.
 
Nessuno dei due artisti sapeva che quella notte appena cancellata dall'arrivo dell'alba, sarebbe stata la loro più grande fonte d'ispirazione per le opere.
 
Michelangelo sarà ricordato nel mondo come un grande pittore, scultore ed architetto, ma anche per la sua parsimonia e stravaganza.
 
Leonardo verrà ricordato per il suo essere pittore, scienziato ed ingegnere, in molti lo considereranno appartente a una qualunque setta.
 
Ma Michelangelo ricorderà le lacrime e gli occhi di Leonardo, bagnati di lacrime e di luce nell'ultima mattina in cui si sono visti.
 
Leonardo ricorderà Michelangelo per il suo corpo scolpito nel marmo, come nel David esposto a Firenze, rimembrerà fino all'ultimo giorno ogni fossetta accarezzata durante la loro ultima notte insieme.
 
Il Da Vinci morirà in Francia, sognando il volto dell'unico uomo della sua vita.
 
Buonarroti lo raggiungerà quasi cinquant'anni dopo, morirà a Roma senteno la mano di Leonardo stringere la sua.
 
Questa è la vera storia di due uomini che la storia l'hanno fatta.
 
Questo è stato il destino crudele riservato a due uomini che tra l'amore ed il talento, avevano scelto il primo, ma erano stati benedetti dal secondo.





Angolo autrice:
Sì, lo so, mancava solo che scrivessi su di loro! (:
Ma sono bellissimi! Li trovo tali solo io? 
Amo Michelangelo! ^-^
Abbiate pietà di me! (:
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Storico / Vai alla pagina dell'autore: cecchino_2028