Rido, rido sguainatamente. Sono in prigione e non m'importa di nulla. C'è di peggio... 
Le guardie si scambiano un occhiata e iniziano a confabulare, si lo so di cosa state parlando, mi state dando della pazza vero? Ma tanto cosa me ne può fregare! Altre risate. Ad un tratto mi fermo. Un pensiero mi ha attraversato la mente. E' stato lui a rinchiudermi qui dentro, in questa lurida cella puzzolente... mio fratello Zuko. Ma è ancora troppo ingenuo e troppo buono per odiarmi. Ma io odio lui? Sì, lo odio e se potessi lo ucciderei, una scarica di fulmine, dritta al petto. Queste parole suonano strane nella mia mente, come se non fossero ciò che io penso davvero. Infatti non lo è. Sto pensando alle sue ultime parole, quattro per la precisione : 

Sei un mostro Azula.

Un mostro.

Sono un mostro.

Non più risate echeggiano nelle prigioni, ma singhiozzi e parole strozzate, come di creatura piangente.