Storie originali > Soprannaturale > Licantropi
Ricorda la storia  |      
Autore: aokiba    28/09/2012    2 recensioni
I licantropi sono creature fantastiche: all'orrore per il loro aspetto si aggiunge la paura, la soggezione, la curiosità e l'interesse.
..E a tutto ciò si unisce, in qualche mente contorta come la mia, l'ammirazione e il fascino per la loro esistenza.
Se si va in un bosco, da soli, non ci potrebbe essere la possibilità di incontrarne uno..?
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le ombre del bosco appaiono ogni notte sotto una luce diversa.
Eric e Mina erano cresciuti vicino a quel bosco, e ormai avrebbero dovuto conoscerlo bene, o almeno questo è quello che avrebbero voluto dire.
I due ragazzi vi passeggiavano ogni giorno, all'imbrunire, da almeno 10 anni, ma nonostante questo temevano sempre di essere colti dal buio.
Non era il buio di per sè a far loro paura, erano le ombre.
Una sera l'ombra poteva sembrarti una roccia, la sera dopo poteva ricordarti la sagoma di un orso, e quella dopo ancora, magari con l'aiuto di una pila, scoprivi che quella stessa ombra era sempre stata di un arbusto.
Nemmeno le notti di luna piena potevano cambiare le cose, e anzi, la luce, creava ombre ancora differenti che con le nuvole ad oscurarle parevano persino seguire i loro movimenti.
Ma, nonostante tutto, Eric e Mina non potevano rinunciare a quelle passeggiate, e tanto meno al loro bosco.
Semplicemente, stavano attenti a non tardar troppo la sera.
Come tutti, non si aspettavano certo che qualcosa andasse storto: nessuno si preoccupa particolarmente di qualcosa, se crede che sia impossibile che essa capiti.

Una sera di ottobre, i due ragazzi si trovavano a passeggiare nel bosco, come sempre, e nel parlare non si resero conto degli spostamenti delle nuvole nel cielo: grigi nuvoloni che dall'orizzonte si avvicinavano sempre di più, minacciosi.
Caddero le prime gocce di pioggia, e i due, credendola una cosa passeggera, continuarono la loro passeggiata, inoltrandosi più a fondo nel bosco, ma non ci volle molto prima che le nuvole oscurassero il sole e la pioggia, sempre più forte e scrosciante, impedisse loro di proseguire.
I due corsero più che poterono verso casa, ma erano troppo lonatani e il terreno, sempre più fangoso, rendeva difficile i movimenti, e dovettero fermarsi al riparo sotto una roccia spiovente.
-E adesso?-chiese Mina titubante, mentre strizzava i vestiti e i capelli grondanti d'acqua.
-Adesso niente, adesso aspettiamo che si calmi il tempo e poi torneremo a casa-rispose Eric facendo lo stesso.
Mina guardò il cielo con aria preoccupata-Credo che avremo molto da aspettare allora..-
-Vedrai che presto smetterà-fece l'altro, con falsa sicurezza.
Aspettarono a lungo, molto più a lungo di quanto avrebbero voluto, e quando ebbe smesso di piovere, il sole era già tramontato e la poca luce non illuminava a sufficienza.
Camminarono incerti, senza riconoscere il luogo dove si erano riparati, e sobbalzando per ogni minimo rumore, fino a vedere, davanti a loro, una radura.
Era buia, ma la luna piena illuminava il posto abbastanza da consentirgli di scorgere una sagoma accucciata dal lato opposto al loro.
Era una sagoma piuttosto grande, della stazza persino superiore a quella di un comune uomo adulto e che aveva un qualcosa di bestiale, in quella posizione accucciata, sembrava un predatore intento a divorare una carcassa di animale.
D'un tratto, Mina sobbalzò, colta da quella strana idea e nel farlo notò qualcosa ai piedi di quella sagoma, come se le ombre volessero confermare la sua ipotesi.
La indicò a Eric, soffocando a stento un grido, e il ragazzo fece lo stesso: la luna, improvvisamente scoperta e splendente nel cielo, aveva illuminato le due sagome, definendo i loro tratti come con un pennarello e rendendoli ben visibili a quella misera distanza.
L'essere si voltò a guardarli, forse attirato dal loro odore.
Era una creatura enorme e completamente ricoperta da pelo color ruggine, il muso, dai lineamenti canini, culminava in una bocca dai grossi denti affilati, messi in evidenza dal ringhio che esibiva, e da essa colava luccicante la saliva di quell'essere.
I muscoli si potevano intravedere sotto al folta pelliccia, e la pelle, solcata da tagli e ferite, pareva ricoperta di sangue incrostato in più punti, sangue non suo, probabilmente.
I suoi occhi li fissavano entrambi, profondi e gelidi, spaventosi, tanto che persino a quella distanza incutevano un terrore senza pari.
Erano rossi.
Prima ancora di potersene rendere conto, sia Mina che Eric si erano precipitati giù per un sentiero che nemmeno avevano visto, avevano corso a rotta di collo, incespicando ma riacquistanto subito l'equilibrio, tanto erano spaventati, e non si fermarono prima di aver raggiunto la strada asfaltata che tanto conoscevano e che mai avevano amato così tanto.



--------------------------------------
Nota dell'autrice: so che come storia è molto corta, e non succede praticamente nulla, ma è la prima one shot che scrivo, e non credo di essere molto brava con le storie corte.. mi impegnerò per migliorare! quindi se avete consigli vi pregherei di darmene :)
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Licantropi / Vai alla pagina dell'autore: aokiba