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Autore: Alley    28/09/2012    7 recensioni
"...ora che è morto la patria si gloria di un altro soldato alla memoria. Ma lei che lo amava aspettava il ritorno di un soldato vivo, di un eroe morto che ne farà?"
Raccolta di flashfic e one shot sull'agente Coulson, il più umano di tutti gli eroi.
Genere: Angst, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Agente Phil Coulson, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Waiting for autografh


"Phil, calmati."

"Sono calmo. Sono perfettamente calmo."

L’agente Coulson raccolse i documenti sparsi sulla scrivania e li dispose l’uno sull’altro, facendone combaciare i lembi con attenzione maniacale; tirò fuori dal primo cassetto una manciata di pennarelli e prese ad analizzarli meticolosamente, tracciando scarabocchi su un foglio per assicurarsi che l’inchiostro non fosse esaurito.

"Eccolo che arriva!"

Phil sobbalzò, lasciandone cadere un paio sul pavimento. "Trattienilo, non ho ancora-"

Si chinò per raccoglierli e quando sollevò lo sguardo e vide l'espressione divertita della collega si diede dell'imbecille milioni di volte - mentalmente, s'intende.

"Voglio solo che abbia un’ottima impressione dello S.H.I.E.L.D., tutto qui" provò a giustificarsi, accartocciando il pezzo di carta su cui aveva pasticciato per verificare l’affidabilità dei pennarelli.

"E in che modo delle penne colorate ben funzionanti dovrebbe rendere più credibile un’organizzazione spionistica?" gli chiese lei, incrociando le braccia sul petto e sollevando un sopracciglio con fare dubbioso.

"I dettagli fanno la perfezione."

Maria inarcò anche l'altro sopracciglio, segno che l'argomentazione non era stata molto convincente. "Non capisco come tu possa essere così agitato. Non è la prima volta che lo vedi."

Poco prima, vedendolo tamburellare nervosamente con le dita sulla scrivania, l’agente Romanoff aveva mosso la stessa, identica obiezione.

"Non è la stessa cosa" protestò, come aveva già fatto con Natasha.

(nemmeno vederlo imprigionato in un blocco di ghiaccio l’aveva lasciato indifferente, va bene, ma parlargli sarebbe stato tutta un’altra cosa)

"Sarà qui a momenti"osservò Maria, lanciando un’occhiata oltre la grande vetrata alle sue spalle.

Phil infilò furtivamente la mano nella tasca della giacca in cui le figurine attendevano impazienti di essere autografate.








Note
Arieccola *fugge dal lancio di pomodori*
Ho provato a resistere con tutte le mie forze, ma non ce l'ho fatta. Un impulso interiore, una mano invisibile o qualcunque cosa fosse, mi ha letteralmente obbligata a scrivere qualcosa su di lui. Phil Coulson è amore allo stato puro, e mi auguro di riuscire a rendergli omaggio con questa modesta raccolta. Non so se questa prima storia sia sufficientemente lunga da poter essere classificata come one shot, ma non riesco ad impormi un determinato numero di parole e pertanto le prossime potrebbero rivelarsi ben più lunghe (o magari no, non sono in grado di prevedere cosa partorirà il mio cervelletto bacato); per tagliare la testa al toro, nell'introduzione ho parlato di one shot. Ringrazio tutti coloro che vorranno dedicare un pizzico del loro tempo al mio piccolo lavoro.
  
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