Harry Potter, 'Prima lezione di Volo.' di Jeje

All’imminente compleanno di mia moglie/marito/Felpato/Irene migliore amica.
Anche se merita di meglio ♥

Prima Lezione Di Volo.

James saltellava allegramente. Secondo i suoi calcoli quel giorno avrebbe visto la prima lezione di Volo.
«Tesoro, bello» sempre saltellando James si avvicinò alla sua amata.
«Che vuoi, Potter?» disse lei, spiccia. Stava leggendo un libo Babbano: Emma. E lei odiava essere interrotta nel bel mezzo della lettura. Si mise una ciocca rossa dietro l’orecchio e continuò a leggere.
«Oggi c’è la prima lezione di Volo!» Lily alzò lo sguardo verso il suo sposo. James guardava Lily con le lacrime agli occhi.
«Oh!» disse cercando di entusiasmarsi. Lei aveva visto tutte le prime lezioni di Harry; guardando con particolare attenzione quella di Pozioni, mentre James cercava di sputare sulla testa di Mocciosus. C’era voluta tutta la buona volontà di Lily per rispiegargli che non poteva arrivare niente a terra.
E, in quel momento, James sembrava emozionato come la sua prima volta. No, non di volo.
«Andiamo, Lily! E’ tardi!» Posò il libro ai piedi dell’albero bianco e una nuvola particolarmente morbida e si lasciò trascinare da James. Arrivarono alla postazione “Di sotto” per guardare giù: Lily si sedette comodamente tra le nuvole morbide; James saltellava ancora allegramente. L’insegnante arrivò e diede disposizioni: «Dite: su!» e, come tutti sappiamo, a Harry saltò la scopa subito in mano.
«Hai visto? Che presa sicura il mio ragazzo! L’ha detto con il timbro di voce giusto; si vede che ha preso dai Potter! Che bravo, che bravo!» A quel punto l’insegnante fece vedere a tutti come si montava sulla scopa. Si sentì da terra «Al mio fischio … tre … due» ma Neville, il figlio di Alice e Frank, si diede la spinta più forte e la scopa andò fuori dal suo controllo.
«Oh, no! Povero Frank, suo figlio è una schiappa a Quidditch» disse dispiaciuto Ramoso, il cui tatto, non era mai stato il suo forte.
«James! Neanche Frank era granché a Quidditch..» Da quando stava con James anche la sua sensibilità era in caduta libera.
«Ahia, polso rotto» mormorarono insieme.
Dopo che Madama Bumb – James era quasi certo che fosse un ex Tassorosso, che se la cavava piuttosto bene ai tempi; non quanto lui, s’intende – ammonì tutti affinché non prendessero le scope, portò il ragazzino in infermeria.
«Uffa! Quanto ci metterà quella ad accompagnare Neville ? Voglio vedere Harry! … Il mio piccolino, è cresciuto. Chissà se si ricorda le lezioni che gli davo con la prima scopa giocattolo»
«Non penso, James. Aveva a malapena un anno, tesoro» James stette zitto per un po’. Intanto là sotto, sentivano un certo biondo ossigenato di nostra conoscenza parlare malignamente.
«Oh, mio, Dio. E se ha preso da te, Lily?»
«Grazie, tesoro. Sempre gentile» mise il broncio.
«Oh, lo sai che sei negata a Quidditch. E.. e.. non ci posso pensare.. se lo fosse pure lui, voglio dire?» Sembrava disperato.
«Da’ qui, Malfoy» disse tranquillamente Harry, mentre suo padre si deprimeva. Sia in terra che in cielo la scena si ammutolì.
«Ma porca Morgana, i Malfoy devono essere tutti ossigenati?» borbottò James mentre Lily mugugnava qualcosa che suonava come «Almeno ha preso il mio senso di giustizia».
«Penso che la metterò in un posticino dove Paciock dovrà andare a riprendersela.. cosa ne dite, per esempio.. della cima di un albero» James incominciò a ringhiare. «Malvagio mezza calzetta di un Serpeverde schifoso» Lily non lo rimproverò: pensava le stesse cose.
«Dammela!» gridò Harry mentre Malfoy si librava in aria.
In Paradiso, la tensione si poteva tagliare con una bacchetta.
Harry afferrò la sua scopa.
A nulla valsero le proteste della sua compagna di Casa.
Inforcò la scopa, calciò forte il suolo e via, si levò in alto, con il vento che gli scompigliava i capelli e gli sfilava di dosso gli abiti.
James cacciò un urletto acuto. Aveva i lacrimoni agli occhi e l’orgoglio per suo figlio si stava impossessando del suo petto, del suo cuore, della sua mente; di lui.
«Quello è mio figlio! Avete capito, gente? Quello è proprio mio figlio!» James non era così fiero da quando Harry era stato smistato in Grifondoro; da poco, era vero.
Lily rideva di gusto.
I due ragazzini si scambiarono qualche battuta aspra mentre James gridava «Fagli vedere, Harry! Concialo per le feste, mi hai capito?» Harry caricò verso Malfoy, che si scansò appena in tempo; lui frenò invertendo la rotta tenendo ben salda la cavalcatura. James batté le mani con vigore.
«Bravo!» ormai stava praticamente piangendo.
Malfoy capì con chi aveva a che fare: il degno erede di James Potter. Ed ebbe paura – che novità!
«Prendila, se ci riesci!» gli gridò lanciando la Ricordella. Fu un attimo – in cui né James né Lily fiatarono – Harry si buttò in una picchiata precipitosa verso il basso, salvandola e salvandosi a pochi passi da terra. Lily e James svennero.
L’una perché preoccupata per quello che sarebbe potuto succedere a suo figlio, l’altro perché la felicità era giunta al culmine.
Quando si svegliò, James seppe che suo figlio – il suo amato figlio prediletto, nonché unico – era diventato cercatore: il più giovane giocatore del Grifondoro da un secolo. Mai fu più orgoglioso di lui; svenne di nuovo. In Paradiso, si può morire d’infarto?

NdA: Tadàà! Vi piace? Spero di sì! A me, per ora che sono in piena euforia da: ho scritto una cosa mezza decente! Piace molto :D Non è molto lunga, è vero, ma non voglio appesantirla più di tanto. Ah, in corsivo sono scritte le frasi prese direttamente del libro (a parte i dialoghi dei vivi XD) Beh, nient’altro da dire. Grazie a chi leggerà. E un grazie speciale ad Alyssia Black per la sue correzioni ♥.
Accio, recensioni! ♥

Jè.